Quando
i lakota erano liberi vivevano in un territorio bellissimo, ricco di
bisonti, di buoni pascoli, con molta legna da bruciare solcato da
torrenti impetuosi con buona acqua, in questi posti i tramonti sono
sconfinati, gli inverni freddi e fresche le estati. Le bande si
spostano seguendo i bisonti accampandosi in luoghi sicuri. Uno di questi
luoghi “sicuri” è lungo un torrente chiamato cavallo del falco,
un'affluente del powder. Si chiama cosi perche una sera un giovane che
sorvegliava la mandria di ponys amico di gobba ebbe una visione: vide un
falco posarsi sul suo cavallo che pascolava insiema agli altri
nessun sciamano volle spiegare il sogno, fu così che conobbe il suo destino: sarebbe stato libero fino alla fine
valle
stretta è una delle perle che sono state sbattute sulle alpi
occidentali, l'alpitrek ha avuto la fortuna di conoscerla da sempre
grazie a luciano, e la saggezza di non abbandonarla mai. Dalla valle
partiva per spedizioni che portavano in luoghi lontani che
attraversavano mari e deserti scavalcando montagne incantate, ma sempre
in valle tornavano.
I re magi visti dal ponte del gufo
Il fuoco rende il campo splendente nella cupa notte, riferimento e conforto
Delinquente trasporta una passerella da sistemare sotto il colle di valle stretta per agevolare il guado agli escursionisti
Montagne viste dallo chaberton
Montagne uomini e cavalli ben affiatati pronti ad affrontare il bello e il
cattivo tempo: pronti a imprecare, pregare e darsi una mano. Scegliere il
cavallo, scegliere il cavaliere, permette di entrare, a volte, nel magico mondo
parallelo che vive serenamente accanto a noi.
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Il vento sibila e muove le criniere dei cavalli, gela il sudore della
marcia e, in montagna, chi fa trekking a cavallo marcia molto spesso. Non siamo
soli, il mio non è un cavallo qualsiasi, è mio amico, la sua presenza rasserena
il mio cuore e aiuta lo spirito nella "cerca".
L'erba è alta, nutriente e rigogliosa, l'acqua fresca non inquinata, i
cavalli bevono e mangiano, i fiori colorano la roccia, gli alberi offrono
riparo, la legna secca è tanta e la fiamma riscalda la notte che portiamo in
noi e proviamo sollievo.
La via parte dal fondovalle abitato dagli uomini e porta nell'aria
rarefatta alla dimora dell'Unico, qui il mondo è com'era allora, i corvi lo
sanno e lo rammentano con il loro gracchiare.
Silla
sulla sua cavalla ha tutto, dal saccopelo per lei a quello per lui (il cavallo),
viveri e tutto il resto per vivere alla grande facendosi aiutare dai magnifici
comfort che la natura offre.
Il
bivacco a cielo aperto con la sella come cuscino, vai a dormire al tramonto e
sei sveglio prima dell'alba tersa e gelida per accudire i cavalli. Dalla tazza
il caffè lungo, caldo e fumante scivola dentro il corpo. Gli occhi prima di
chiudersi vedono un numero non preciso di stelle e le creste, conosciute da
sempre, sono piene di mistero e più sconosciute che mai, la miseria del misero
uomo svanisce, esso diventa cosa tra cose disposte con precisione dall'ordine
cosmico.
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