SOMMARIO

Anno V
Numero 2
Giugno 2013

____________ 

ARCHIVIO

 

 

 

 

col des Acles e passo della Mulatera
NEMICI VICINI

di paola giacomini
daniele
Questo sentiero viene dal col della Scala e arriva al col Des Acles. E' stato costruito prima dell'ultima guerra combattuta dagli italiani, gli alpini tedeschi lo hanno difeso fino al 1945, nelle notti di tempesta si sentono ancora oggi battere le mitragliatrici azionate da soldati fantasma, e Battista assicura di aver trovato manciate di bossoli di M.G. appena sparate.

Non importa che strada fai per raggiungere l'area di confine che comprende questi due colli. Qualunque sia il sentiero che prendi lo troverai disseminato di bunker, caserme, postazioni per mitragliatrice. Se cercherai per terra lì intorno, troverai bossoli di tutte le età, quelli dei cacciatori e delle esercitazioni militari di oggi e quelli rimasti lì dalla guerra. Tra le pietre si trovano anche vecchie granate e bombe a mano inesplose. Sembrano innoqui rottami ma possono ancora mordere.
La guerra è finita da tanto tempo ma non così tanto. Alcuni se la ricordano ancora.

mulatera

Puoi arrivare qui da Plampinet, da Claviere o dal Monginevro, dalla conca di Bardonecchia o da Beaulard. Quello che c'è qui è così denso che anche i cavalli se ne accorgono. Qui si aspetta, si passa, si entra in un'altra Nazione.
Storicamente le popolazioni di Plampinet e Beaulard intrattenevano rapporti commerciali, di lavoro e parentela. Vicino alla frontiera il confine è sfumato dalle umane abitudini.
Un giorno è iniziata la guerra e sono diventati nemici.
Hanno partecipato alla costruzione di forti e caserme atti ad annientare colleghi e parenti da sempre conosciuti nel nome di una ragione che non apparteneva a nessuno di loro.

Dal passo della Mulatera al col des Acles a piedi o a cavallo occorrono meno di venti minuti. Gli uomini che salivano dalla Francia, costruivano i fortini del col des Acles. Gli uomini che salivano dall'Italia, costruivano le caserme XV e XVI e diverse postazioni la cui realizzazione è rimasta incompleta per via dello scoppio della guerra.

barabas

Il confine corre ora come allora lungo la cresta della Soeur che scende dalla Punta di Mezzodì al col della Scala riconoscibile nella foto dalla torre del Barabas che emerge come un pilastro di cielo e roccia.
Dietro il passo della Mulatera un angolo di prateria pianeggiante invita al riposo. intorno montagne a perdita d'occhio come se la Terra di Nessuno tra Francia e Italia fosse in quel posto assomigli alla Terra di Nessuno tra  Sogno e Realtà.
Non si può fare a meno di accorgersene e la pace regna sovrana.

Sotto il passo della Mulatera c'è la caserma XVI come un nido d'aquila tra rocce e ghiaioni impossibili. Porte e finestre ora sono aperte alle greggi ai camosci e ai gracchi alpini che volano dentro e fuori unici abitanti di ogni stagione. Le stanze i corridoi e le scale sono vuoti, è stato portato tutto via o bruciato ma sui muri restano scritte di ammonimento ai soldati e di propaganda e affreschi che ritraggono la vita militare oltre alle firme di tutti quelli che hanno voluto lasciare un segno del loro tormento o della loro felicità grattando l'intonaco con pietre o lame.

caserma XVI

La vecchia caserma sotto Punta Charra' sembra ora un monastero tibetano, dove le ombre di monaci e soldati pregano guardando enormi sfasciumi di rocce che scivolano inesorabilmente. I cavalieri non fiatano, il rumore dei cavalli non infastidisce le loro preghiere.

Il materiale necessario per la costruzione delle caserme è stato fatto salire in quota con una teleferica che partiva da Beaulard e raggiungeva il colle a soma e portato da mezzi meccanici sulla strada costruita a servizio delle fortificazioni solo nell'ultimo tratto. La strada partiva fal fondovalle e permetteva l'andirivieni di mezzi pesanti. Lungo il vecchio tracciato si possono ancora notare piazzole che permettevano a questi mezzi di incrociarsi e proseguire.
Per anni è stato possibile percorrerla con mezzi fuoristrada finché una frana non ne ha trascinato a valle una parte. è ancora possibile raggiungere il passo a piedi a cavallo e in moto lungo il sentiero che è stato riaperto successivamente.
Essendo la pendenza del percorso studiata per mezzi meccanici rimane tuttora molto comodo salire a cavallo fin lassù.
 strade militari 1

strade militari 2

Le strade militari del Vallo Alpino permettono di salire con i cavalli in quota. Esse sono in parte franate e mal ridotte, ma in genere percorribili senza rischio per i cavalli. Non hanno forte pendenza perché fatte proprio per essere percorse dai quadrupedi. Possiamo stare in sella, pensare, ascoltare e goderci lo spettacolo, il magnifico spettacolo delle selvagge, splendenti, alpi occidentali.

akles arrivo

La compagnia raggiunge le vecchie caserme del col des Acles a 2300m, la giornata è perfetta, lo spettacolo incredibile, dopo colazione si scenderà verso Chalet e Plampinet.

akles sosta

Le casermette sotto il col des Acles sono state distrutte alla fine della guerra e ogni anno c'è qualche pietra in meno nei muri ma le inferriate delle finestre sono ottimi punti di attacco per i cavalli e tra una pietra e l'altra si possono piantare dei chiodi da roccia. Fermi per un momento i cavalli non muovono un muscolo, non c'è vento, il sole splende e possono godersi questo attimo di pace come noi.

Erano state prese dagli italiani e da qui dopo il '43 una postazione di mitragliatrice minacciava con i suoi cecchini il traffico sulla strada da Briançon a Nevache. I tedeschi che si erano attestati a questa posizione avevano base nella Caserma XVI e turnavano per difenderle. A quanto si sà non utilizzarono questi grandi edifici difficili da scaldare e molto visibili ma si costruirono dei ripari di legno e pietra cominciando a smontare quello che dopo la guerra è stato distrutto. Ancora oggi se ne possono ritrovare le tracce.

acles1

La fila di cavalieri si ricompone per affrontare la discesa a piedi sul sentiero che porta a Chalet des Acles. La caserma torna disabitata ma sul sentiero si vede già la prima mucca che fa segnale che la sorgente è libera e possono scendere a bere anche loro.

acles 2

Chi ha scelto dove far passare questo sentiero doveva trovare il percorso più breve possibile con una pendenza che fosse adatta al passaggio di equini. Ne è nato un disegno che la rende transitabile anche a noi e rimane attaccato alla montagna  senza disturbarla, lasciandola così com'è, così come vorremmo fare anche noi.

A volte ci fermiamo a bivaccare quassù. Un piccolo fornellino a meta per scaldare la zuppa e le braci che si spengono piano mentre il giorno diventa notte. Si può scegliere tra tanti posti ma la caserma XVI e le casermette del col des Acles sono i più comodi. La scelta è tra un nido d'aquila da cui ammirare la civiltà che scorre con le sue luci e vedere una delle prime albe della Valle e un ricovero in piano circondato da montagne e silenzio dove il sole del tramonto si attarda più che in tutti gli altri posti.
Alba e luci.
Tramonto e silenzio.
Scegliendo il posto scegli il momento.