SOMMARIO

Anno V
Numero 2
Giugno 2013

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racconto
di Valeria Bellanca
Avevo 17 anni, frequentavo il liceo artistico e non vedevo l’ora di finire le lezioni per correre al maneggio a cavalcare; un giorno il mio istruttore mi parlò dell’Alpitrek e del loro campo estivo su in Valle Stretta, mi disse di non soffermarmi alle apparenze un po’ spartane ma di andare oltre.
Quella estate decisi di provare, arrivai in Valle Stretta e dopo aver passato qualche rifugio e qualche casa privata finalmente vidi il campo, tre bellissimi tipì, di fronte a loro un vasto prato, a destra una piccola pineta dove erano legati a cavalli e sullo sfondo splendide montagne ancora innevate.
Entrai per la prima volta nel tipì insieme a Mauro e Arianna, dopo aver scambiato quattro chiacchere decidemmo che avrei provato a passare una notte insieme a loro e se non mi fossi trovata bene il giorno seguente sarei partita insieme ai miei genitori per un’altra meta.
La mattina corsi incontro ai miei per annunciargli che mi sarei fermata due settimane da sola insieme a loro, ancora non li conoscevo ma avevo capito una cosa fondamentale erano persone vere e sincere.
Cavalcai insieme a loro su quelle montagne ascoltando le loro storie, Mauro mi regalò alcuni dei suoi insegnamenti  essenziali e fondamentali per i trekking; Arianna rimase al mio fianco come solo una sorella farebbe; Paola una originale ragazza che attirò la mia attenzione, mi insegnò a ricamare con le perline e a cucire i foderi dei miei primi due coltelli.
Condivisi con loro momenti indimenticabili, non scorderò mai la prima salita al Tabor; partire di notte….poterti fidare solo degli zoccoli e degli occhi del cavallo che monti perché i tuoi occhi non vedono nulla oltre a un cielo stellato e una luna splendente. Da quell’anno sono rimasta insieme a loro cavalcando sotto il sole cocente….la pioggia….la neve….ogni trekking è sorprendente e ti dà l’opportunità di conoscere nuove persone.
L’Alpitrek è come una famiglia per me, durante questi anni ho imparato a conoscerli uno per uno e ognuno di loro riesco a sentirlo vicino a me anche se viviamo vite molto diverse e non siamo nella stessa città.
Silenziosamente occupano una parte del mio cuore…..