SOMMARIO
Anno V
Numero 3
Novembre 2013
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ARCHIVIO
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L'incontro
di Barbara Hoffman
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Nel febbraio del 1987 Franco Faggiani, allora direttore dello Sperone,
aveva inviato Mauro Ferraris a documentare il campo invernale della
7ª batteria someggiata del “Gruppo A. mon. Pinerolo”
della Brigata Alpina Taurinense. Questa esperienza vissuta sul campo da
gente dell’Alpitrek con l’artiglieria da montagna aveva
instaurato sentimenti di reciproca amicizia, e l’interesse dei
resoconti da lui pubblicati su riviste di settore e non solo aveva
creato rapporti durati sino al congedo dei muli dall’esercito.
Questa collaborazione, durata praticamente cinque anni, ha visto alcuni
elementi dell’Alpitrek affiancare le attività operative di
questa batteria someggiata ed è culminata, alla fine degli anni
’90, quando i muli della 7ª batteria sono usciti per
l’ultima esercitazione invernale dai loro acquartieramenti in Val
Susa per restare una settimana ospiti del centro di Equitazione Alpina
Sperimentale di Giaveno. In quella settimana i cavalli erano
stati spostati in campi limitrofi e sulla scuderia ha sventolato il
tricolore dell’esercito. Trenta muli allineati e sempre
sorvegliati, due obici 105/14 montati insieme alle tende, mensa
ufficiali e cucina truppe. La predisposizione dell’Alpitrek alla
vita senza privilegi aveva fatto sì che sia nel rancio che nelle
marce il trattamento fosse uguale a quello dei soldati. Con queste
premesse ancora adesso abbiamo rapporti di amicizia con alcuni
ufficiali, sottufficiali e soldati conosciuti in quel frangente e, per
alcuni anni, abbiamo visto quadrupedi con le stellette che hanno ancora
coraggiosamente lavorato con margari nelle nostre montagne dopo essere
stati congedati.
Osservando il metodo di progressione dell’artiglieria, il modo in
cui si accampavano e l’organizzazione logistica, l’Alpitrek
ha imparato molto aumentando ancor di più l’efficienza che
già aveva sul terreno e, onestamente, anche lo spirito di
avventura.
Quelli passati con l’esercito, soprattutto d’inverno,
spalando neve con i geloni alle mani, sono stati giorni grandiosi in
compagnia di giovani soldati con i loro umori, sogni imprecazioni e
desideri. Ricordo ancora adesso un giovane conducente che aveva
piantato il garand nella neve e appoggiato sulla sua canna una lattina
di coca cola. Vedo ancora con un po’ di malinconia la scura
colonna che si snoda su malattiere e attraversa borgate abbandonate:
sembra la spina dorsale di uno scheletro che ricorda che i tempi sono
cambiati. Abbiamo avuto l’onore e la fortuna di vedere marciare
per l’ultima volta i muli con le stellette, ed è per noi
un bel ricordo, ve lo assicuro. |
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