SOMMARIO

Anno V
Numero 3
Novembre 2013

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ARCHIVIO

 

 

 

 

Volevo fare il maniscalco

di Mauro Giurato

..... Era il 1990 ...vado a fare la visita per il servizio di leva.....fisico a posto: mi fanno abile al servizio militare.

Chiedo subito di poter far parte delle truppe alpine, con lo scopo di partecipare ai corsi per maniscalchi che in quel periodo si svolgevano a Pinerolo.

Da quando avevo sedici anni seguivo un vecchio maniscalco, così pensai che quell'anno non sarebbe stato buttato e comunque avrei imparato qualcosa di utile per il mio lavoro.....ero ignaro però della sorte che mi sarebbe toccata: da qualche mese infatti, avevano congedato i muli dalle truppe alpine.

mauro giurato

Codroipo (UD)...Anno 1991....20 Scaglione ....Giuriato Mauro.....

Inizio il CAR e dopo 30 giorni mi destinano a Tolmezzo presso la "Caserma Cantore - Gruppo Udine Artiglieria da montagna".

Già durante il CAR mi era giunta voce che i muli non c'erano più, ma speravo lo stesso di poter andare a Pinerolo per il corso.

Dopo due giorni che mi trovavo a Tolmezzo mi viene assegnato l'incarico di servente al pezzo; i caporali ci presentano l'obice dx 105/14 affermando a gran voce: "Questa sarà la vostra donna per i prossimi mesi! Lo monterete e smonterete, ci dormirete sotto e ci sparerete!!!"

.....Dopo qualche settimana chiedo di poter parlare con il comandante della Batteria..... mi riceve....... gli chiedo se posso essere trasferito a Pinerolo per partecipare al corso per maniscalchi; la risposta mi suona breve....decisa e senza alcun spiraglio di speranza: "I muli non ci sono più!!! I maniscalchi non ci servono più!!! E tu spari con l'obice!!!!".

Nei giorni a seguire, incominciai a conoscere la caserma.....nei momenti liberi, infatti, mi aggiravo tra le varie baracche, ripostigli e altri posti per me ancora sconosciuti.

mg

Quando.... una sera dopo cena, mentre i miei commilitoni erano allo spaccio, incominciai a passeggiare lentamente..........il sole stava tramontando......sullo Sfondo le montagne   che facevano intravedere qualche cima ancora innevata......tutto intorno un silenzio quasi irreale......e ad un tratto mi ritrovai in luogo un po' isolato: erano le scuderie. Non c'era nessuno....... entrai e subito mi balzarono agli occhi lunghe mangiatoie, interminabili anelli di ferro a destra e a sinistra, un pavimento costituito solo di ciotoli cementati al terreno........guardai verso destra e su una porta vidi appeso un cartello con su scritto "Mascalcia".

Era irresistibile la voglia di entrare, ma la porta era chiusa......riuscii ad aprirla ed entrai: la stanza era buia, ma intravidi due ceppi di legno fissi al pavimento......c'erano ancora la fucina e in giro qualche tenaglia. .......Poco più avanti un'altra porta con la scritta "Magazzino".....aprii anche questa ....di fronte a me degli scaffali sui quali erano riposti dei chiodi da mulo, le grip per il ghiaccio, le balze, delle corde ed alcuni martelli da stampa. Quando uscii da questo luogo, continuai la mia visita e notai che, nella vicina concimaia c'erano ancora gli escrementi di quei quadrupedi a cui avevano dato definitivamente "il congedo"; proseguii ancora un po' ed infine entrai in un'altra scuderia dove trovai mucchi di fieno sparsi qua e là. Si concluse così, quella sera, la visita a quei luoghi ormai così spogli e silenziosi, ma nel contempo per me cosi affascinanti e speciali.... Una mattina dì alcuni giorni dopo; durante l'adunata, si avvicinò il Maresciallo Nardella che cominciò a parlare con il nostro Capitano; quest'ultimo mi chiama e mi presenta al maresciallo: era un omone con la barba e uno sguardo rassicurante; costui rivolgendosi a me pronunciò poche parole: "Così tu vuoi fare il maniscalco? Ragazzo qui ormai i bei tempi sono finiti.....lo ora sono responsabile delle cucine, ma fino a qualche mese fa ero responsabile della mascalcia! Con i muli era tutta un'altra cosa......seguimi!"

Andai con lui.....aprì la porta di un magazzino e davanti ai miei occhi sorpresi si presentarono ancora dei basti, le musette e le corde di acciaio fissate ancora agli anelli;

"I muli oramai sono solo un lontano ricordo... " mi ripeteva il maresciallo con un tono di voce dalla quale traspariva una sottile nostalgia "... Sai ce n'erano di cattivi, ma anche di bravi veramente, quasi meglio di un Cristiano....". Questa esperienza lasciò dentro di me una certa amarezza e delusione: tutte le mie speranze si erano arenate e vedevo allontanarsi il mio sogno...

Alcuni anni dopo riuscii ad entrare nella scuola di Mascalcia di Grosseto come civile; in quei luoghi era ancora presente qualche mulo in pensione.....libero di godersi la vecchiaia, lontano dalle montagne, dai basti, dai pesanti carichi e dagli alpini che, per gratitudine e riconoscimento, ancora oggi nelle adunate ne portano qualcuno con sé come se fossero uno di loro e certi che senza non sarebbe la stessa cosa....!