SOMMARIO
Anno VI
Numero 1
Marzo 2014
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ARCHIVIO
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Cuore di scarponi
di Milena Bordone
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Nacquero
insieme, in una rigida serata d'inizio autunno, quando nel loro
sperduto villaggio già si sentiva la stagione fredda avanzare e
i vecchi indovinavano la prima neve là sulle cime nascoste dalle
nuvole.
Simili come due gocce d'acqua ma non uguali, simmetrici direi, morbidi
al tatto e leggeri eppure robusti, sicuramente resistenti alle
intemperie e alle fatiche, furono subito l'orgoglio del calzolaio che
li aveva messi al mondo.
Già, nacquero nella bottega del calzolaio, logico per degli scarponi.
Quella sera stessa giunse in bottega sul far del buio un giovane
baldanzoso, di bell'aspetto, alto e forte, con una luce particolare
negli occhi, irrequieto. Li ammirò per il colore ambrato, per la
robustezza, per la comodità, erano gli scarponi che desiderava
da tanto tempo e l'indomani li avrebbe calzati con vera soddisfazione,
perfettamente intonati alla giacca e ai pantaloni di panno cuciti dal
sarto del paese vicino.
Certo, scarponi così sarebbero durati tutta la vita!
Il calzolaio accese la candela, ritirò il denaro che il giovane
gli offrì, poi con gesto solenne legò insieme i lacci
delle sue creature: quello fu il loro austero matrimonio.
L'artigiano augurò col cuore buona fortuna alle sue creature
poi, guardandole sprofondare nello zaino, si consolò pensando
che certo di tanto in tanto le avrebbe riviste ai piedi del giovane
baldanzoso e avrebbe così controllato il loro stato di salute.
L'indomani divenne ben presto l'oggi, il grande giorno: la popolazione
radunata, la cerimonia grandiosa, rara in un villaggio così
sperduto, le danze sul sagrato della chiesa, il pranzo abbondante nel
cortile di casa.
E loro, sempre all'altezza della situazione!
Leggeri come piume durante i balli, comodi durante il riposo,
affidabili quando si trattò di sollevare la sposa per quel
viottolo un po' in salita che conduceva alla nuova casa. Ottimo inizio.
Gli sposi scarponi si affiatarono subito, il vecchio calzolaio li aveva veramente fabbricati uno per l'altro.
Destra aveva un carattere curioso, sempre pronto ad esplorare, si
lanciava su e giù per i sentieri con entusiasmo e non mancava
mai il primo passo. Sinistra era più riservato e prudente ma
affidabile, saggio, equilibrato.
Il loro matrimonio funzionava bene: erano due chiacchieroni e nei
momenti di riposo commentavano lo stato della neve, la
scivolosità di quelle certe rocce, la terra troppo asciutta e
secca sotto i castagni, le pozzanghere insidiose lungo i sentieri...
Destra, sempre estroverso, per primo trovò modo di fare amicizia
con gli scarponi di lei, della sposa. Certo, tipi raffinati, quasi
vezzosi, di forma ben più snella della loro.
Insieme si facevano delle belle chiacchierate di notte e lunghe
passeggiate quando l'Uomo e la Donna si recavano al paese per il
mercato.
Erano contenti, l'Uomo non dimenticava di dar loro una dose abbondante
di grasso ogni settimana, di pulirli dal fango e di farli asciugare
quando il cuoio s'inumidiva. Erano dei giovani instancabili scarponi
contenti.
Ma c'è sempre un ma: le lamentele dei loro amici, gli scarponi
della sposa, per il peso che dovevano sopportare, si facevano ogni
giorno più insistenti. Dapprima non ci fecero caso ma poi si
preoccuparono: cosa stava succedendo nella loro bella famiglia?
Il mistero s'infittì quando nella casa giunsero tanti scarponi
con cui essi avevano rapporti di sola conoscenza ma con i cui padroni
l'Uomo e la Donna erano molto affiatati.
La casa divenne molto movimentata e gli scarponi di lei, della sposa,
per diverse settimane restarono dimenticati nell'armadietto a godersi
un po' di riposo.
Loro in compenso, gli scarponi dell'Uomo, dovettero lavorare il doppio e il loro poco riposo era
spesso interrotto. Cos'era successo?
Bastò aspettare e si capì. Gli scarponi di Lei tornarono
in attività e dopo qualche tempo cominciarono a camminare per
casa piccoli scarponcini adatti ad un cucciolo d'uomo.
Che impegno allora fu quello delle due coppie di scarponi, di Lei e di Lui!
Fu compito loro insegnare agli scarponcini del cucciolo tutti i trucchi
del mestiere: come evitare le pozzanghere, come saltare sulle rocce,
come attraversare i ruscelli impetuosi in primavera, insomma come
sapersela cavare nelle tante imprevedibili occasioni di divertimento e
pericolo che la montagna offre.
Ma non basta, vennero altre coppie di scarponcini a cui far da genitori, sempre con lo stesso entusiasmo e la stessa allegria.
Un giorno però un dolore lancinante colpì Sinistra.
Sì, Sinistra, sempre prudente, misurata nelle reazioni,
riflessiva e controllata. Non era solo la stanchezza del lavoro
compiuto ma qualcosa di ben più grave.
Una roccia tagliente l'aveva ferita e si capì subito che sarebbe morta se l'Uomo non avesse provveduto.
L'Uomo osservò Sinistra molto attentamente, poi con viso scuro
ripose Destra nell'armadio e partì con Sinistra nello zaino.
Destra per la prima volta solo dopo una vita trascorsa insieme alla sua
compagna pianse per lo sgomento, ricordò la vita avventurosa e
ricca che aveva vissuto con Sinistra e si lasciò attanagliare
dal rimorso: era forse colpa della sua irruenza se Sinistra, l'Amata,
adesso era ferita così gravemente? E Sinistra? Lontana dal suo
Destra dovette affrontare una grave operazione e far ricorso a tutta la
sua saggezza per non perdere la speranza.
Il vecchio calzolaio, ormai molto molto vecchio, si affidò alla
sua scienza e alla sua esperienza e pose rimedio come poté alla
situazione. Riuscì, ma non del tutto.
Raccomandò all'Uomo e alla Donna di lasciar riposare molto
Sinistra, di risparmiarle gli strapazzi, di trattarla con ogni
riguardo.
L'Uomo ubbidì e fu allora, passata la gioia iniziale di
ritrovarsi ancora insieme dopo tanta angoscia, che Destra e Sinistra
capirono di quale malattia si trattasse, senza rimedio purtroppo: erano
diventati vecchi.
Il cuoio si era assottigliato, la suola non mordeva più il
terreno e i lacci, segno del loro lungo amore, si stavano sfilacciando.
Le loro uscite si fecero sempre più rare e stentavano ormai a
mantenere il passo dei giovani scarponi e di altri scarponcini venuti
nel frattempo a far parte della famiglia. Si vergognavano.
Ma un'altra brutta notizia giunse: il calzolaio, il loro papà,
era morto e la sua bottega sempre così animata era ora
silenziosa, deserta, chiusa. Giorni tristi per Destra e Sinistra.
Inaspettatamente una mattina furono portati al villaggio, nello zaino
naturalmente; presagivano già una triste fine quando videro la
bottega, la casa della loro breve infanzia, illuminata e animata.
Le mani forti e delicate dell'Uomo e della Donna sistemarono loro e i
loro vecchi amici, ormai sformati e logori, sul vecchio deschetto del
calzolaio fra i suoi attrezzi, le colle, il cuoio ch'era rimasto.
La cerimonia fu solenne, i discorsi furono lunghi e un po' noiosi, ma
mille occhi li guardarono compiaciuti, con affetto, come se non
avessero più rughe, pieghe, scoloriture.
Erano di nuovo importanti. Si sarebbero riposati nel piccolo museo
allestito nel loro villaggio, insieme ad altri vecchi oggetti, per
ricordare sempre a tutti il valore delle cose antiche. Furono molto
orgogliosi di sé e si commossero.
Vissero felici per molti anni ancora ammirati dagli scolari provenienti
dalla pianura, che calzavano leggeri scarponcini moderni purtroppo
privi di un cuore.
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