I problemi respiratori sono secondi solo alle
patologie ortopediche tra le cause di calo delle prestazioni sportive nel
cavallo e, se trascurate, possono determinare ripercussioni a lungo termine
sulla salute del sistema respiratorio.
Escludendo i disturbi ed eziologia infettiva, il
gruppo di patologie più frequentemente riscontrato nella clinica medica respiratoria ippiatrica è costituito
dalle patologie infiammatorie delle vie inferiori. Questo insieme di disturbi comprende tre patologie, meglio
note come bolsaggine, malattia polmonare ostruttiva associata alla messa al pascolo e malattia
infiammatoria delle vie aeree inferiori. Sebbene abbiano nomi diversi e siano
trattati nella letteratura veterinaria come entità separate, è verosimile che
questi disturbi condividano meccanismi fisiopatologici comuni, e non è
escluso che si tratti in alcuni casi di fasi diverse di una stessa patologia.
Bolsaggine
La bolsaggine, o RAO (acronimo della definizione
inglese Recurrent Airway Obstruction), è la patologia respiratoria più
nota, anche tra i neofiti del mondo dell'equitazione. Si tratta di una malattia
che colpisce i cavalli adulti, spesso di età maggiore uguale a 7 anni, ma casi
sporadici di presentazione precoce sono stati riportati in cavalli di razza Quarter Horse. Il
cavallo affetto da RAO, quando sintomatico, presenta un eccessivo sforzo respiratorio a riposo, un calo delle prestazioni sportive che spesso (ma non
sempre) sono associate alla comparsa di tosse e scolo nasale
bianco-giallastro. La RAO è una patologia infiammatoria cronica per la quale non esiste una cura definitiva.
Tuttavia, gli episodi di ostruzione respiratoria, detti "esacerbazioni", sono
reversibili con trattamento medico e/o variazioni nel protocollo gestionale del
cavallo.
I periodi asintomatici della
malattia, ossia quelli compresi tra una crisi e l'altra, possono essere anche
molto lunghi, e vengono definiti come
"fase di remissione" della patologia.
La diagnosi
La RAO è una malattia infiammatoria delle vie aeree
inferiori. I cavalli affetti da questa patologia presentano una risposta
infiammatoria polmonare alterata a comuni antigeni ambientali, quali le polveri
del fieno e della paglia, specialmente se non di
ottima qualità. L'anamnesi ed i sintomi clinici sono generalmente sufficienti per diagnosticare la malattia, soprattutto se
associati ad un miglioramento clinico evidente in seguito alla sospensione dell'esposizione costante
agli stimoli immunitari. Si consiglia tuttavia di associare un lavaggio bronco-alveolare (BAL) al normale iter diagnostico al
fine di determinare con esattezza quale popolazione di cellule infiammatorie sia
preponderante. Il BAL consiste nell'instillare all'interno dei polmoni una
quantità limitata di soluzione
fisiologica sterile e riaspirarla, al fine di prelevare le cellule presenti
all'interno del
parenchima polmonare. La RAO è una malattia
caratterizzata de una forte componente neutrofilica nella sua forma più comune, ma in alcuni
casi è stato descritto l'aumento di un'altra componente infiammatoria solitamente indicativa delle reazioni allergiche
(mastociti). Sebbene la medicina respiratoria equina sia ancora ai suoi inizi dal punto di vista di terapia
personalizzata, una migliore caratterizzazione della patologia potrà possibilmente portare in futuro ad una scelta
mirata dei farmaci in base al tipo di infiammazione riscontrato.
Le cause
Le cause dello sviluppo di
questa malattia sono tutt'oggi largamente sconosciute. Sicuramente una componente genetica ed una ambientale sono coinvolte,
ma non si sa se né quanto ognuna di queste possa prevalere o influenzare l'altra.
La componente ereditaria è stata dimostrata da pochi anni: cavalli nati da uno o entrambi i genitori bolsi hanno maggiori probabilità
di sviluppare la patologia nel corso della loro vita, sebbene i geni coinvolti sembrino essere diversi in
diverse famiglie di cavalli. Per quanto riguarda la componente ambientale, essa è
sicuramente preponderante nel determinare l'insorgere di manifestazioni cliniche (esacerbazioni) della
malattia, ma non si sa se l'esposizione ad ambienti polverosi nei primi anni di vita di un cavallo possa avere una prognosi negativa
riguardo allo sviluppo della malattia in soggetti predisposti geneticamente. Negli ultimi anni è sempre
più riconosciuta (pur non essendo stata ancora provata) l'ipotesi che infezioni
respiratorie virali nei primi anni di vita possano avere un importanza nello sviluppo della RAO in età
adulta, specialmente se non ben curate.
La terapia
Durante i periodi di esacerbazione della malattia,
ossia quando il cavallo è sintomatico, esistono 3 fattori patologici che contribuiscono
all'ostruzione respiratoria: l'eccessiva broncocostrizione in risposta a
stimoli ambientali normalmente innocui
(il diametro dei bronchi diminuisce), l'aumentata produzione di muco da parte delle ghiandole esistenti lungo il tratto
respiratorio (che ostruisce ulteriormente il diametro dei bronchi, riempiendoli e impedendo il
passaggio dell'aria), e l'inspessimento delle pareti bronchiali.
Il trattamento farmacologico è rivolto ai casi acuti,
in cui la sintomatologia respiratoria è grave e condiziona significativamente la qualità
della vita del cavallo. Un intervento d'urgenza è rivolto ad alleviare il broncospasmo, tramite la somministrazione di farmaci
broncodilatatori a rapida azione (nel giro di pochi minuti il cavallo deve dimostrare un miglioramento
della sintomatologia clinica). Detto questo, ed essendo la RAO una patologia infiammatoria, si deve instaurare
una patologia antinfiammatoria, solitamente basata sulla somministrazione di farmaci corticosteroidei. Il
trattamento farmacologico è adattato per un periodo limitato, dopodiché si deve pensare a provvedere per
il cavallo bolso un ambiente di vita adeguato.
Il fulcro del trattamento della bolsaggine è un
approccio gestionale adeguato del cavallo. Per questo motivo, nel caso di questa patologia, i proprietari
possono fare molto di più per la salute del loro cavallo di quanto un veterinario non possa fare con la sua
scorta di farmaci. È necessario
mantenere il cavallo in un ambiente nel quale ci siano tassi di polveri i più
bassi possibili. Come fare? Possiamo agire su 3 frangenti, ricordandoci che l'implementazione di più misure
contemporaneamente non ha solo un effetto additivo sul
risultato finale ma un effetto sinergico.
Alimentazione, lettiera e ventilazione della scuderia meritano di essere riviste nel caso in cui un cavallo bolso sia
presente. Quando possibile, la scelta migliore è quella di mettere il cavallo al pascolo; in questo modo si
eliminano le polveri associate a fieno e paglia e la scarsa ventilazione. Un cavallo bolso al prato presenta rare
esacerbazioni della malattia e, per il periodo invernale in cui l'erba scarseggia, si può
sopperire con fieno in pellet, fieno insilato o fieno bagnato (se tollerato).
Nel caso in cui non sia possibile tenere il cavallo al
prato, le indicazioni gestionali sono le seguenti:
alimentazione a base di fieno pellettato, fieno
insilato o fieno bagnato (a seconda della severità della patologia e delle soglie di
tolleranza dell'animale); lettiera in truciolo (non polverosa) o in carta;
stoccare il fieno in un luogo distante dal box del cavallo bolso
in modo che le polveri emanate durante le manipolazioni non raggiungano facilmente
l'aria che respirerà; ed infine cercare di mantenere una buona ventilazione in scuderia ed un corretto scambio
d'aria durante giorno e notte (meglio una coperta in più ma aria pulita da respirare per tutti!).
Meccanismi patologici alla
base della RAO. Le immagini sono state scaricate da www.biosphera.com.br
e asthma.bsd.uchicago.edu, e successivamente modificate.
Malattia polmonare ostruttiva associata alla messa al
pascolo
Questa patologia (conosciuta anche come SPAOPD, dalla
sua definizione inglese Summer Pasture- Associated Obstructive Pulmonary Disease) è in tutto e per tutto simile alla RAO, ma si
sviluppa in seguito all'esposizione ai pollini
ambientali. Per questa ragione, i cavalli colpiti da questa patologia
presentano esacerbazioni cliniche
soprattutto in primavera/estate, quando nell'aria le concentrazioni di spore e
pollini delle piante in fiore sono maggiori. Descritta per la
prima volta nel 1990 in Gran Bretagna, presenta gli stessi caratteri fisiopatologici della RAO, dalla quale
è clinicamente indistinguibile senza conoscere l'anamnesi del cavallo. I criteri di diagnosi e trattamento
farmacologico sono gli stessi descritti per la RAO, ma a riguardo della gestione ambientale il cavallo affetto da
SPAOPD beneficerà di ambienti salubri ma chiusi, che
diminuiscano la sua esposizione ai pollini aerei
primaverili/estivi.
Spesso i cavalli affetti da SPAOPD possono presentare
concomitante RAO, probabilmente proprio in conseguenza degli stessi meccanismi patologici alla
base di entrambi i disturbi. In questo caso si dovranno bilanciare gli aspetti negativi di mantenere un cavallo
al pascolo durante i mesi caldi con quelli di una gestione all'interno, che dovrà
naturalmente essere la più attenta possibile a riguardo delle polveri di fieno
e paglia.
Malattia infiammatoria delle vie
aeree inferiori
La malattia infiammatoria delle vie aeree inferiori,
anche nota come IAD (Inflammatory Airway Disease) è un'entità patologica recentemente riconosciuta come
malattia a sé stante nel cavallo. In precedenza, si faceva riferimento ai soggetti affetti
da IAD come "bolsi leggeri", sebbene fossero raramente diagnosticati.
La IAD è una patologia
"subdola", in cui l'infiammazione delle basse vie aeree deve essere
correlata a segni clinici di problemi respiratori lievi/moderati (tosse, scolo
nasale, calo delle performance), ma in cui il cavallo NON presenta sforzo respiratorio a riposo. È una patologia
la cui prevalenza nei cavalli giovani in esercizio è stata stimata tra il 60% e il 90% in diversi paesi europei e
nord-americani. Quale sia il significato clinico di tale infiammazione o la ripercussione a lungo termine sul
sistema respiratorio non è ancora, completamente nota, sebbene si ipotizzi che cavalli affetti da IAD possano
sviluppare la RAO con una maggiore probabilità nella loro vita adulta.
La diagnosi
Come per tutte le patologie infiammatorie delle vie
aeree inferiori, è necessario ricorrere a un BAL per emettere una diagnosi di IAD. Inoltre, può essere
eseguito anche un prelievo di muco tracheale (lavaggio tracheale=TW), per escludere la presenza di altre
patologie infettive che possano causare la stessa sintomatologia (bronchite,
polmonite).
Le cause
Le cause di IAD non sono attualmente ben definite.
Esiste il forte sospetto che le infezioni respiratorie virali possano predisporre allo sviluppo di IAD, ma non è
un'ipotesi confermata. Inoltre, un'elevata percentuale di cavalli con IAD è stata ritrovata tra i cavalli aventi
patologie ostruttive delle vie aeree superiori (dislocazione dorsale del palato molle, emiplegia laringea).
Tuttavia, il rapporto causa-effetto tra queste diversi disturbi, se effettivamente esistente, non è noto.
La terapia
La terapia si basa sugli stessi principi esposto
riguardo la RAO. In primo luogo si cerca di migliorare l'ambiente di vita del cavallo
diminuendo l'esposizione a irritanti e contaminanti ambientali (spesso con ottimi risultati e senza
"ricadute" al momento del ritorno alla gestione iniziale). È
possibile poi associare a queste misure terapeutiche gestionali la
somministrazione temporanea di farmaci antinfiammatori e/o broncodilatatori,
preferibilmente per via inalatoria.
FAQs
Che fine ha fatto la COPD?
La COPD (Chronic Obstructive Pulmonary Disease) è il
vecchio termine usato dalla comunità veterinaria per definire quella che oggi è la RAO (dal 2001). Questo
termine, usato in medicina respiratoria umana per descrivere gli aspetti patologici polmonari del fumo
di sigaretta, è stato sostituito in medicina equina a causa dei diversi meccanismi fisiopatologici alla base
delle due malattie.
Ci sono razze di cavalli predisposte?
Alcuni studi riportano una più elevata incidenza della
RAO in cavalli trottatori e Quarter Horse. Tuttavia, non esistono studi svolti
in Italia. Per quanto riguarda SPAOPD, non vi sono razze di cavalli considerate predisposte. Sono invece i giovani trottatori e
galoppini gli individui più predisposti allo sviluppo di IAD.
La bolsaggine è ereditaria?
Esistono componenti ereditare della RAO, per cui
sarebbe meglio non ingravidare giumente affette da RAO né utilizzare seme di stalloni affetti.
Qual è la migliore strategia
terapeutica?
Luna corretta gestione
dell'ambiente è alla base di tutte le patologie respiratorie, e può essere
sufficiente per evitare episodi di esacerbazioni cliniche in cavalli
affetti da malattie respiratorie delle vie inferiori (RAO, SPAOPD, IAD).
E' utile bagnare il fieno prima
di somministrarlo a un cavallo bolso?
Si, bagnare il fieno diminuisce le polveri presenti al
suo interno. È stato dimostrato che è sufficiente ricoprire il fieno di acqua fredda/tiepida in una vasca e
lasciarlo in ammollo per 5-30 minuti per avere una significativa diminuzione delle
polveri. La temperatura consigliata dell'acqua è di 8-16°C. Con temperature elevate e/o tempi di ammollo esageratamente lunghi, si
rischia di favorire la proliferazione di batteri e funghi all'interno del fieno, con risvolti negativi
sulla salute del sistema respiratorio del cavallo.
È possibile prevenire
l'insorgenza della RAO?
Purtroppo non si conosce la risposta a questa domanda,
ma sicuramente mantenere un ambiente pulito e ben ventilato avrà un risvolto positivo sulla salute del
sistema respiratorio del vostro cavallo!
Che cosa può scatenare una crisi
acuta?
Sebbene i contaminanti ambientali siano la prima causa
di esacerbazione di RAO e SPAOPD, si ritiene che fasi sintomatiche possano
scaturire da violenti cambi di temperatura (caldo e umidità favoriscono gli
episodi di esacerbazione, il freddo improvviso può favorire
fenomeni di broncocostrizione e infiammazione) o ancora da infezioni virali delle vie aeree, sebbene
meno comuni nel cavalli adulti rispetto ai puledri.
Le
informazioni sulle cause di sviluppo delle patologie respiratorie
equine sono ancora molto limitate, aiutaci a scoprirne di più!
Se hai un cavallo rispondi al nostro questionario, ci aiuterai ad ottenere informazioni preziose per la ricerca sulle patologie respiratorie equine.
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