> TERRA DI BETULLA -
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CRO' 2014
Perché il crò?
Perché le marmotte vanno in letargo? Perché i salmoni
salgono i fiumi? Perché le gru partono per l’africa lo
stesso giorno?
Bastano le risposte della scienza per capire? O una parte del mistero rimane?
Il crò è un giorno, quello, il 22 novembre, può diluviare, esserci
tempesta, affogare nelle foglie cadute, o esserci bufera di ghiaccio e
neve
Dipende dagli anni, la Natura non è ai nostri ordini ( per fortuna)
Si arriva venerdì 21 novembre 2014
Resoconto crò della merla – dall’1 al 3 febbraio 2013-02-04
Logistico: albertomasinotornato
venerdì : arrivo e sistemazione- cena ore 7,30
sabato : sveglia ore 6,30-profenda- preparazione equipaggiamento personale e materiale di gruppo- colazione- in sella ore 9.00.
arrivo al crò ore 3 pm - preparazione campo – 6,30 cena – ore 21 saccopelo
domenica: sveglia ore 6,30- profenda- colazione- smontaggio campo- in sella ore 8,30- arrivo all’alpitrek ore 14
NOTE INFORMATVE
L’uscita al crò è “ognitempo” quindi una delle attività più
impegnative dell’anno, il sistema normale invita a scappare non a stare,
l’alpitrek ha una regola essa è : dove sono i cavalli sono i cavalieri,
si dorme vicino sotto la pioggia sotto il freddo possibilmente al
riparo dal vento
Il crò è un posto di frontiera a 1000 m di altezza esiste un
rifugio nel caso d’emergenza, i cavalli sono legati nel boschetto, fuoco
acceso e teiera fumante, se guardi verso sud vedi la pianura piemontese
che riflette le luci rese tremule dal vento, se guardi dalla parte
opposta vedi le creste brulle e frastagliate delle punte dell’aquila,
verso ovest il monviso, sempre stupendo
Il campo: terreno in piano, al riparo dal vento, legna da ardere
comoda da prendere, il freddo arriva sia dal terreno che dal cielo,
occorre isolarsi di sotto come e più di sopra, ieri eravamo nel lusso
avevamo la paglia, il letto era costituito da un telo steso sul terreno
sul quale si dispone un buon strato di paglia sulla paglia le pelli di
wapiti e di bisonte, su queste si stendono i sacchipelo che devono
essere adeguati, normalmente lo scorridore del bosco al posto della
paglia ammucchia sul terreno foglie secche e sopra mette il sacco, in
caso di neve per isolare si batte la neve e sopra si dispongono strati
di rami di abete, un telo disposto sapientemente protegge la schiena e
dal freddo delle stelle e riflette il calore che emana la fiamma
danzante che brilla vicino ai piedi
I luoghi non sono immobili, cambiano secondo le stagioni e del
tempo che fa, l’inverno proietta nella dimensione parallela, viverlo può
essere “bello” ovviamente solo per alcuni.
Ps
Mi raccomando quelli lontani non si sentano impegnati, l’ak è una
compagnia esclusivamente volontaria dove, come sapete, la presenza
fisica non è necessaria basta l’altra.
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L'ULTIMA VOLTA di Mauro Ferraris
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È possibile trovare il libro "L'ultima volta" curato da Mauro
Ferraris edito da " I Quaderni dell'Alpitrek" in Torino da Progetto
Immagine via Principe Amedeo 29/m tel. 0118127445 o direttamente
all'Alpitrek 3391381299 mauro@alpitrek.com |
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