SOMMARIO

Anno V
Numero 1
Febbraio 2015

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La transumanza del branco nero
di Vincenzo Parente

La transumanza di Manlio Fani.
Ponzano Romano: piccola cittadina lungo le sponde del Tevere alle porte di Roma.
Siamo arrivati la domenica con i nostri cavalli e il giorno dopo siamo partiti con la mandria di cavalli di Manlio che contavano ca. 160 esemplari tra fattrici, puledri e lo stallone della mandria.

branco nero 1

Destinazione monte Terminillo a 2500 mt. Il viaggio era stimato di 6 giorni. Eravamo 25 a cavallo, c'era gente esperta ma anche chi per la prima volta voleva fare l'esperienza di questa transumanza come veniva fatta all'epoca.

branco nero 2

Ti garantisco che però non è stata una passeggiata. Perchè, come una volta non esistono agriturismi, nè quantomeno ristoranti. Ma come dico  eravamo allo stato brado. La priorità primaria in assoluto era rivolta alla mandria e ai propri cavalli e per ultimo a noi. La mandria veniva guidata dalla femmina capobranco ( fattrice alfa ): giù nel Lazio viene chiamata campanara, perche porta al collo una campana che serve a fare capire al resto della mandria dove sta andando..

branco nero 3

Dopo due giorni di pioggia incessante giorno e notte, i primi cavalieri hanno deciso di abbandonare e si sono fatti venire a prendere per andare a casa.
Lungo il tragitto nelle varie soste dove eravamo sicuri di poterci fermare ( poche) c'erano delle vasche con l'acqua per abbeverare i cavalli. E alla sera, arrivati nei punti stabiliti: gli unici certi, picchettavamo con pali di legno un grandissimo recinto e fissavamo delle fettuccine per contenerci la mandria durante la notte. Le tende classiche da campeggio venivano montate a distanza lungo il perimetro del recinto provvisorio. Dormivo e dormivamo  poco perché dovevamo essere pronti a scattare fuori se la mandria strappava e usciva fuori e lo faceva spesso.

branco nero 4

Gli stivali da buttero, quelli con le stringhe laterali, li ho tolti soltanto al sesto giorno!!
Una cosa bellissima che mi ripagava di tutto era vedere partorire le cavalle gravide perchè il periodo maggio/giugno era quello anche della transumanza. Subito dopo i parti arrivava un camioncino e portava la mamma con il suo piccolo direttamente sul monte Terminillo per evitare  la strapazzata.
Strada facendo nei ruscelli, piccoli fiumi o fontane grandi, facevamo bere la mandria quando la distanza da fare era ancora lunga.
Considera il lavoro dei ragazzi che era davvero duro. Le strade erano quelle di campagna, talvolta in terra battuta, talvolta in ciottolato, anche l' asfalto non mancava.

branco nero 5

Ora immagina una mandria di  160 cavalli che lungo il percorso si allungava tantissimo da non vedere la testa e chi è in testa non vede la fine, destra e sinistra dei sentieri campi coltivati. Ora il nostro lavoro consisteva nel partire davanti alla mandria man mano che si avanzava ci piazzavamo sui lati pronti a tamponare incroci,traverse,ponti e sentieri per evitare che i cavalli prendessero strade diverse. Quando ti era sfilata la mandria e ti ritrovavi in coda prendevo lateralmente e al galoppo passavo davanti pronto a tamponare il prossimo ostacolo e questo tutto il giorno considera che si faceva ca. 30/40 km ogni giorno. L'andatura principale era al passo per la mandria a volte trotto e anche galoppo quando si allungava troppo.
Chi non se la sentiva di fare questo lavoro stava in coda alla mandria per tutto il tempo della transumanza.

branco nero 7

I nostri cavalli venivano legati lontani dalla mandria per evitare che si imbrancasero. Fabio Tani diceva che sentivano il selvatico.
In questa mia esperienza ho lasciato un pezzo di cuore in quel fazzoletto di terra, ma la cosa che mi manca di più e il rumore degli zoccoli scalzi dei cavalli.
Spero di aver 
reso un po' l'idea con queste poche righe.

branco nero 7