SOMMARIO
Anno V
Numero 2
Ottobre 2015
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ARCHIVIO
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Collocazione storica
del viaggio di Parkman nelle Pianure
nel 1846
di Mauro Ferraris
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Il
vasto spazio a ovest dei fiumi Missouri e Mississippi era
chiamato ai tempi di Parkman “ deserto americano”,
esso si estendeva fino alle Montagne Rocciose, era il pascolo di
milioni di bisonti ed era abitato dai loro predatori: tribù di
cacciatori nomadi a cavallo.
Cheyennes, Corvi e i più numerosi Western Sioux: i Lakota;
questi erano divisi in 7 fuochi o bande, la banda Oglala era la
più numerosa ed era stata convinta dai commercianti bianchi a
spostarsi dalle Black hills alle pianure di Laramie per poter
commerciare più comodamente con loro.
Tutte le tribù delle pianure frequentavano questo territorio
per la caccia ,razzie o spedizioni di guerra, anche i Serpenti e
i Nasi Forati stanziati sulle Montagne vi scendevano annualmente.
Le Montagne Rocciose erano state esplorate dalle brigate di
trapper alle dipendenze delle varie Compagnie delle Pellicce che si
disputavano il commercio del castoro.
Nel periodo che va dal 1810 al 1830 il commercio sulle Montagne
Rocciose fiorì, le pianure erano considerate per loro solo un
lungo ostacolo da superare perle carovane di muli con i basti prima e
di carri poi, che partivano da S. Louis per rifornire le brigate di
trappers, stanziate permanentemente sulle montagne.
Parkman fece il viaggio nel 1846, quando il commercio delle pellicce
sulle Montagne Rocciose era praticamente esaurito e cominciava
l’immigrazione dei coloni verso l’Oregon e la California.
Questa emigrazione aveva due piste l’Oregon Trail seguiva la
valle del Platte, quella per Santa Fe risaliva l’Arkansans
più a sud
In questo periodo cominciava lo sfruttamento e il successivo sterminio
delle grandi mandrie di bisonti, uccisi per il commercio delle pelli
che aveva sostituito quello del castoro.
Le pianure erano popolate da tribù di indiani selvaggi che
vivevano il loro periodo di massimo splendore, avendo acquisito
l’arte equestre pochi decenni prima, erano queste bellicose e
fiere, perennemente in guerra tra loro. I bianchi che
volevano avervi contatti dovevano “saperci
fare” è comunque era pericoloso
Parkman risalì la valle del Platte proprio per vedere e vivere
con questi nomadi che, in quel periodo, si accampavano ogni estate alle
pendici delle Laramie Mountains per l’annuale caccia al bisonte .
Essi erano attirati dalla presenza dei Bianchi e dai loro tesori:
alcool, coltelli, pentole di ferro e armi da fuoco, caffè e
pane, lesine, coperte e perle di vetro
La banda principale era quella Oglala, che stava passando un periodo
critico. la morte per faida di Orso Maschio, loro grande capo, avvenuta
nel 1841, aveva lasciato il popolo senza guida. Sostanzialmente gli
Oglala si erano divisi: una parte aveva seguito Vecchio Fumo
spostandosi a nord, l’altra aveva preso la via del sud.
Parkman fu ospitato nientemeno che nel tipì di Fumo, che
descrive in modo stupendo, e successivamente partecipò alla
caccia al bisonte col popolo di Orso
Henri Chatillon, la guida di Parkman, da lui stimata
incondizionatamente, era sposato con Mantello d’Orso, figlia di
Orso Maschio che morì per una sconosciuta malattia proprio
nell’agosto del ‘46 , costringendo henri Chatillon. a
lasciare Parkman per galoppare al suo capezzale costituito da una
treggia trascinata da cavalli da soma. Da lei Henri ebbe alcuni figli
che parteciparono negli anni successivi agli eventi e agli scontri
contro i bianchi, i figli meticci di Henri Chatillon scelsero
l’elemento indiano.
Il Laramie fork scendeva dalle omonime montagne, si chiama così
a causa dell’uccisione di un trapper canadese ucciso, certo
Jacques La ramiè da una spedizione Arapaoes intorno al
1810. Nel punto in cui torrente entra nel Platte la
Compagnia costruì una rudimentale base commerciale nel 1834 che
appare in un dipinto di Miller completamente costruita in legno con
casamatta sopra l’ingresso, venne chiamato da Robert Campbell
Fort William in ricordo del suo amico e socio William Soublette .
Venne poi venduto alla Compagnia delle Pellicce delle Montagne
Rocciose col nome di Fort John , sembra che in questa occasione
venne ricostruito poco distante dal sito iniziale questa volta in adobe
e successivamente acquistato dal governo nel 1849 diventando un
avamposto militare.
Quando Parkman vi soggiornò, in teoria si chiamava Fort John, ma già allora era conosciuto come Fort Laramie.
Fort Laramie , situato 800 miglia a ovest di San
Louis ebbe un seguito importante nella storia della frontiera, nei suoi
pressi ebbe luogo nel 1854 lo scontro conosciuto come
“l’affare Grattan”, da molti considerato
l’inizio delle ostilità tra le tribù delle pianure
e i bianchi. La realtà ovviamente è più complessa:
gli emigranti ben descritti da Parkman si moltiplicarono negli anni
successivi diventando una marea, ad essi si aggiunsero i mormoni
ancora più grossolani e presuntuosi, insieme devastarono in
breve tempo la valle del Platte. Le grandi mandrie di bisonti vennero
disturbate e si divisero: una parte, chiamata dai Lakota
Buffalo North venne sospinta a nord nel territorio del Powder, seguita
dal popolo di Fumo, la seconda, Buffalo South, scese a sud del Platte e
fu seguita dal popolo di Orso.
Ricciuto, che divenne il grande leader guerriero Oglala, conosciuto col
nome di Tasunko Wicto, apparteneva al popolo di Fumo e non è
escluso che abbia visto Parkman nel suo accampamento nell’estate
de 1846, quando era bambino.
Parkman visse nella tenda di Fumo a Fort Laramie, poi seguì la
gente di Orso nella seconda parte del suo viaggio, dopo il campo a La
Bontè. E con loro partecipò alla caccia al bisonte
descritta in modo superbamente veritiero
Poi scese a sud seguendo le propaggini delle montagne fino a Pueblo,
raggiunse Ft Bent e rientrò negli insediamenti scendendo
l’Arkansas, nel viaggio di ritorno fece visita al campo Arapahoes
, semi ostile incontrò anche compagnie di volontari sulla pista
di Santa Fe che andavano a combattere contro il Messico
Non potè incontrare George Bent ne i suoi Cheyennes, in quel momento assenti
La descrizione del suo viaggio è mirabolante, puoi penetrare
nelle pianure con lui, le descrizioni sono di una semplicità
sublime, ma è soprattutto il racconto della vita con gli
indiani che ne fanno un capolavoro, siamo stati abituati a
denigrazioni prima e mistificazioni successive, entrambe lontano
dalla realtà, Parkman racconta una storia di uomini,
diversi sì, selvaggi si ma uomini
Siamo anche abituati a conoscere l’ovest in termini anglosassoni,
la Louisiana era stata ceduta dalla Francia agli Stati Uniti nel
1800 e la spedizione dei due capitani L&C che aveva
risalito il Missouri, ne aveva scoperto le sorgenti, scavalcato le
Montagne Rocciose e infine sceso il Columbia fino al Pacifico risale al
1804. Con Questa spedizione inizia il commercio ufficiale del
mercato del castoro, ma prima erano i Francesi autorizzati da
licenze Spagnole a commerciare sui territori a ovest del
Mississippi, ovviamente sempre Francesi con licenze Francesi tra le
terre a ovest del Missouri, l’Arkansas era il confine tra le due
aree d’influenza
Pierre Laclède e Renè Auguste Chouteau avevano il
monopolio del commercio e crearono nel 1764 una baracca chiamata Ft. S.
Louis alla confluenza tra i due fiumi, essi risalivano in battello il
Mississippi partendo da Nuova Orleans
La lingua ufficiale a ovest dei fiumi era il Francese e continuò
ad esserlo per tutto il periodo di commercio delle pellicce,
furono cavalieri Francesi a vedere per primi le Montagne
Scintillanti poi Rocciose, prima degli Americani i boschi pullulavano
di Franco canadesi i voyageurs e gli ancor più
famosi coureur des bois, i toponimi sono evidenti Il fiume Canadian e
il Fiume Laramie per esempio, ecco spiegato la presenza
dell’elemento francese ai tempi di Parkman, ecco
perché a Ft. Laramie Bordeaux ,in quel
momento direttore era ancora chiamato “ bourgeois, ecco
spiegati la quantità di nomi e persone francesi nel diario di
Parkman
Il carattere socievole e allegro dei francesi , privo di pregiudizi li
rendeva compatibili agli indiani con i quali non solo avevano rapporti
di vera amicizia ma spesso con loro si mischiavano, la letteratura
anglosassone ci ha abituati a disprezzare questi uomini,
descritti dagli americani con termini malevoli, indiani
francesi venivano definiti come Parkman riporta ,era per i
protestanti inammissibile preferire lo stile di vita selvaggio a quello
civile, il loro. Nella storia indiana i Protestanti sono stati peggio
dei Cattolici e i francesi erano Cattolici
Anche qui Parkman rende involontario omaggio alla sua guida francese
Henri Chatillon grazie alla quale ha avuto l’opportunità
di vivere incolume tra i Sioux
La frontiera
Ai tempi del racconto era sul Missouri, ed era l’ultima, come si
legge nelle sue prefazioni quella del 18.. e quella successiva de
18.. in esse si nota lo stupore per la rapidità del cambiamento,
in trent’anni sparirono dagli sterminati territori indiani e
bisonti e il Destino Manifesto fece mana bassa della prateria.
Molti affermano che la frontiera e lo spirito americano coincidono,
forse hanno ragione; la frontiera la marcia o l’espansione verso
l’ovest ne hanno caratterizzato in buona parte il carattere
accumunando genti diverse, probabilmente la frontiera è
diventata il mito epico dell’america. Una società
industriale con avanzata tecnologia veniva a contatto con
l’età della pietra, che ovviamente travolse nel volgere di
un attimo
Cosa resta a noi?
Per alcuni niente, per altri sensi di colpa più o meno
presuntuosi o gratuiti, per gli antropologi situazioni da studiare, per
i nostalgici ballate da cantare
Per me un modello di vita, senza mistificazioni duro da pagare ma vicino al concetto di libertà
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