I
RAGAZZI DELLA VIA PAL di Ferenc Molnàr
Il
primo gennaio di quest’anno (2015) verso le quattro del
pomeriggio,
Gionni era seduto con Luca Terzolo tra i deserti
tavolini di metallo
sistemati fuori dal bar a destra della Gran Madre, avendo alle spalle
il Po.
Surreale: mite crepuscolo invernale, la borghesia affollava
l’interno dei locali, due vecchi dinosauri disadattati in
compagnia di
un cane adorabile chiacchieravano, unici avventori di tavolini
all’aperto, nessuno badava loro così avevano pure
evitato di doversi
subire il caffè.
Luca doveva partire per accompagnare un gruppo di
persone del circolo dei lettori a Budapest, immediatamente venne fuori
via Pàl e riaffiorarono alla mente antichi ricordi di
tribolate infanzie
E
Una
voglia matta di rileggerlo dopo sessant’anni. Marco, colui
che procura
i libri a Gionni, lo fece arrivare. Era una buona edizione di Einaudi
con un' adeguata prefazione di Crepet, il costo 9,50: più
che
accessibile.
Gionni l’aveva riletto o meglio letto
dopo tanti anni
e gli era piaciuto ancora e più di quando era bambino.
Gionni
da adulto aveva riletto molti libri infantili: 'I viaggi di Gulliver',
difficili da capire e soprattutto digerire dai più anche
adesso; 'Le
avventure di Tom Sawyer' o quelle di Huckleberry Finn e altri forse
molti, ma 'I ragazzi della via Pàl' gli avevano creato
vibrazioni
commoventi, mi confessò che era uno dei più begli
autoregali che si era
fatto negli ultimi tempi.
barbarahofmann nb
il tutto grazie al viaggio di Luca a Budapest
LA PISTA DELL'OREGON
di Francis Parkman
Abbiamo
quasi avuto il dovere di ristampare l’Oregon Trail di Francis
Parknam, una delle più oneste descrizioni
dell’ovest
americano mai scritte, opera straconosciuta negli Stati Uniti ma poco
nel nostro paese, essa è stata lasciata da parte anche negli
anni della “gran moda” sugli indiani nordamericani
quella
iniziata negli anni 70 del secolo scorso con il film “soldato
bleu”, le case editrici principali ,e non solo loro hanno
pubblicato numerose opere alcune delle quali essenziali alla conoscenza
degli indiani delle pianure, ma tutte in quegli anni hanno tralasciato
la pubblicazione di Parkman, il motivo è semplice il suo
scritto
non è politicamente corretto, parla degli indiani
descrivendoli
come erano, senza le mistificazioni congeniali al momento,
Parkman non viaggiava per lavoro ma per un suo curioso e
all’inizio personale interesse etnologico, era uomo del suo
tempo
e vedeva gli indigeni con l’occhio del suo tempo e il suo
tempo
non corrisponde con la moda del nostro.
Pensiamo che queste considerazioni siano un buon motivo per
pubblicare ora la sua opera in questo paese
Ma c’è anche un altro motivo, il nostro gruppo di
cavalieri, L’Alpitrek, ha come modello il vecchio stile di
vita
dei cacciatori nomadi a cavallo delle grandi pianure, i tipì
sono le nostre seconde dimore, leggendo le pagine del diario
ci
siamo accorti che la nostra frontiera , la montagna,per
diversi
aspetti è simile alla sua, lontana dagli insediamenti
culturali
proposti dal “civile” :campi ,
tende,
zanzare bivacchi avamposti, abbiamo studiato e
appreso la
loro mentalità, senza sforzo perche già
simile alla
nostra, ma soprattutto è il cavallo il comune denominatore,
il
cavallo per loro e per noi è Sunka Wakan : condizione della
libertà
Ps
Come sapete l’editoria sta passando un momento particolare,
tutti
scrivono nessuno legge, pubblicare un testo è un rischio,
rischio che l’Alpitrek assume volentieri conscio del
“servizio” che può rendere ai Sioux
quando vivevano
liberi nei gloriosi tempi passati.
Passate parola
GLI
ULTIMI GIGANTI (The Last Hard Men) 1976
di Andrew V. McLaglen
È un film western statunitense con Charlton Heston, James
Coburn, Christopher Mitchum e Barbara Hershey. È basato sul
romanzo del 1969 'Gun Down' di Brian Garfield.
È un bel western con due grandi attori professionisti
Charlton Heston, e James Coburn, ottima anche la difficile parte
interpretata da Barbara Hershey. Coburn è il cattivo che
rapisce la figlia Barbara per vendicarsi del padre di lei.
Ambientato in Arizona nei primi anni del '900, con macchine e cavalli,
western classico ma con spunti per quei tempi ( 1976) nuovi,
più che vedibile, obbligatorio per gli appassionati del
genere.l
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ARMA
DA TAGLIO (Prime Cut) 1972
di Michael Ritchie
Interpretato dalla coppia Lee Marvin/Gene Hackman. Il film segna
l'esordio cinematografico di Janit Bald.
Film poco conosciuto con due grandi attori, più che vedibile
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SOLDATI
A CAVALLO (The Horse Soldiers) 1959
di John Ford
Capolavoro di Ford, è un film statunitense
sconosciuto alle giovani creature che, se appassionate ai cavalli e
all’avventura possono vederlo con gusto, ottima regia e
ottima interpretazione. Conosco molti “vecchi” che
spesso lo riguardano senza stancarsi.