SOMMARIO

Anno VI
Numero 1
Gennaio 2016

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ARCHIVIO

 

 

 

 

Mario Gennero fa conoscere in questo pezzo le antiche tradizioni dell’equitazione europea prima della rivoluzione Caprilliana, parole interessanti e preziose per capire o tentar di capire il prima di Caprilli. Per quanto riguarda il dopo è più difficile. Certo i grandi cavalieri caprilliani, primo fra tutti Ubertalli con Lequio, Amalfi e Bettoni hanno portato avanti  l’insegnamento del maestro. Ai nostri giorni la situazione si presenta più incerta ma questo è un discorso che va oltre le nostre competenze.

Il Cadre Noir

di Mario Gennero
cadre 1La scuola di Saumur trae origine dalla famosa “Accademia” di Equitazione di Versailles, creata da Luigi XIV nel 1680, situata nella grande e piccola scuderia di fronte al Palais. Nella grande erano ospitati trecento cavalli da sella, nella piccola seicento da tiro e da carrozza. Il complesso comprendeva due maneg¬gi in cui venivano lavorati i cavalli destinati alla corte. La rimonta veniva effettuata in Normandia o nel Limosin. I cavalli migliori venivano adibiti al servizio della casa reale ed erano detti “briglia d’argento”, “briglia d'oro” quelli destinati al sovrano. Il personale era altamente selezionato: esperti écuyers  istruivano i giovani di nobili famiglie destinati a diventare a loro volta écuyers o sous-écuyers, quattro guardie del corpo inviate dai reggimenti per fare gli istruttori, qualche allievo ammesso per speciali favori, ventidue paggi del re, futuri ufficiali di cavalleria con tre anni di ferma, oltre a uomini di servizio delle scuderie destinati a diventare bracchieri a cavallo. I corsi erano molto rigorosi, come sottolinea Luigi Gianoli ne II Cavallo e l’Uomo (Milano, Longanesi); si dava un’importanza fondamentale all’assetto come punto base dell’equitazione. I paggi, ad esempio, per tre anni montavano senza staffe e senza speroni.
La storia della Scuola di Versailles è strettamente legata alle sorti della storia francese. Il maneggio venne disperso con la Rivoluzione del 1792, ricostruito nel 1814 sotto la direzione dei fratelli d’Abzac, sparì nuovamente nel 1830.
Anche a Saumur era stata fondata un’accademia di equitazione dal governatore di Enrico IV nel XVI secolo. Nel 1763 si installò il reggimento dei carabinieri di Monsieur,conte di Provenza e si cominciò a costruire la scuola ed il maneggio. Tra le diverse Scuole sorsero divergenze di opinioni e rivalità che altro non ottennero che impedire all’equitazione di progredire. Fu quella di Saumur ad imporsi e a dettare le leggi della tradizione che continua ancor oggi. Il maresciallo Soult, nel 1815 scelse Saumur come scuola di istruzione per le truppe a cavallo. L’istituzione fu teatro di violente dispute fra civili e militari tanto che nel 1822 venne chiusa per poi essere aperta tre anni dopo come scuola di cavalleria orientando l’insegnamento dell’equitazione verso l'impiego del cavallo a scopi bellici. A seguito di una visita della duchessa di Berry all'ormai famoso Centro equestre, si organizzò in suo onore un carosello la cui tradizione si è perpetuata fino i giorni nostri. Sotto la direzione del conte d’Aure vennero programmate corse ad ostacoli nella campagna. Accanto alla scuola si creò un corpo veterinario specializzato nella cura dei cavalli ed uno di uomini di scuderia. Alla fine del secolo a Saumur erano ospitati 850 cavalli, destinati alla monta dei sottotenenti di ogni arma e gli allievi ufficiali di Saint-Cyr.
Gli istruttori di equitazione continuano ancora oggi ad essere chiamati écuyers  e l’insegnamento le manége.
Il termine écuyers  risale ai tempi della cavalleria; dopo la sua scomparsa il titolo, che era stato fino ad allora assegnato all’uomo che conduceva a mano per la strada il cavallo di battaglia del cavaliere, dal lato destro (da cui il vocabolo “destriero”), assunse un senso più elevato e più nobile. Il più alto dignitario della Corona, incaricato dei servizi delle scuderie e delle Poste reali era il Grand-Ecuyer. Gli Ecuyers de la Grande Ecurie erano nominati su sua proposta, svolgevano la sorveglianza nelle scuderie, addestravano i cavalli ed istruivano i giovani principi ed i nobili di corte nell’arte equestre. Il titolo di Ecuyer du Roi fu dato ai gentiluomini che avevano ottenuto il privilegio di professare l’equitazione nelle Accademie reali. Il titolo era equiparato ad un brevetto. In tempi più vicini a noi il titolo di écuyer fu applicato agli “uomini di cavallo” che possedevano tutti i principi dell’equitazione e che erano in grado di addestrare uomini e cavalli.
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Dopo l’ultima guerra mondiale la Scuola di Saumur subì una trasformazione, rivolgendo la sua attenzione verso lo sport, le corse, il polo, il concorso ippico, il dressage, il completo, senza trascurare la tradizione, cioè l’alta scuola. Tradizione e cavalleria convivono in quello spirito del massimo impiego del cavallo. Il nome Cadre Noir proviene probabilmente dal colore della divisa. Creato il maneggio, M. Cordier istituì la divisa: la giubba nera con code, ravvivata da cordelline e passamanerie d’oro; il cappello a “lucerna”, portato in battaglia, continua ad essere il copricapo caratteristico del Cadre Noir. Il generale Blacque Belair definì l’uniforme da maneggio con queste parole: «è rimasta una delle più eleganti e più pratiche, semplice per consentire alla figure di meglio stagliarsi, nera per snellire e costringere alla correttezza; riceve la sua validità nella semplice severità».
I cavalli impiegati a Saumur provengono dall’allevamento nazionale, molto insanguati affinché possano rispondere meglio alle esigenze: anglo-arabi, selle français, purosangue inglese.
La personalità più importante della Scuola è rappresentata dall’Ecuyer en chef - attualmente il colonnello Durand - tradizionalmente chiamato Grand Dieu. Assicura unità di insegnamento, dirige gli istruttori, sia nella stesura dei programmi dei corsi sia nella loro preparazione agonistica in vista delle competizioni sportive. Responsabile delle riprese del Cadre Noir dirige il lavoro degli écuyers-maiìtres e sous-maiìtres, è il regista degli spettacoli, è in testa agli écuyers in occasione delle presentazioni ufficiali. Il Grand Dieu - secondo il testo del 26 marzo 1975 - deve essere un brillante cavaliere in almeno una delle tre discipline equestri - dressage, concorso ippico, completo - ed emergere a livello internazionale, mostrare una vasta cultura equestre, unita ad una grandissima esperienza nel campo degli sport equestri, qualità atte a conferirgli una indiscussa autorità.
Nelle occasioni di gala il cavallo montato dall’Ecuyer en chef porta sotto la sella francese di colore amaranto una copertina con doppia gallonatura d’oro.
Gli Ecuyers, i Sous-Ecuyers, i Maiitres ed i Sous-Maiitres offrono al pubblico due presentazioni: una consacrata ai “saltatori” che ricorda l’origine militare e l’insegnamento di Saumur e la lontana influenza della Scuola di Versailles, ed una ripresa classica di maneggio, che riflette lo stile della Scuola francese e contribuisce a perpetuare la continuità della sua dottrina.
La ripresa dei saltatori in libertà viene presentata dall’Ecuyer en chef e da tutta la gerarchia dei cavalieri di Saumur. Se da una parte ha mantenuto certe arie ereditate dall’equitazione classica, dall’altra le esegue in un altro stile; non impone al cavallo un’attitudine graziosa ma stereotipata, ma lo tratta più naturalmente.
Il lavoro di maneggio non è più visto fine a se stesso, ma come una preparazione destinata a sviluppare tutte le forze e le capacità del cavallo.
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I “saltatori” in libertà portano la sella da lancia. In origine questa sella militare fu concepita per permettere al cavaliere di utilizzare la sua arma nei tornei di lancia. Due imbottiture a salamino, gli appoggi sistemati dietro l’arcione e davanti la paletta del seggio, aiutano il cavaliere a mantenere una posizione stabile. La sella è tenuta avanti da un pettorale e dietro da un sottocoda.
Per evitare che durante i salti la coda del cavallo colpisca il viso del cavaliere, i crini sono intrecciati in una corta treccia. A Saumur la sella è sprovvista di staffa. I posteriori dei cavalli sono sferrati per evitare incidenti durante il lavoro. I “saltatori” eseguono le arie alte: corbetta, sgroppate, terre-à-terre, cabriole.
La ripresa degli Ecuyers consiste in una presentazione collettiva nel cor¬so della quale i cavalieri eseguono figure semplici di maneggio: tagliate, cambiamenti di mano, volte frammiste ad appoggiate, cambiamenti di piede e passage. Sono escluse le difficoltà dell’alta Scuola, come il piaffer e le arie alte. La ripresa è caratterizzata dalla grazia, dalla estrema regolarità dei movimenti, dall’armonia nell’esecuzione delle figure. La reprise des dieux, secondo la terminologia tradizionale, perpetua l’equitazione nella sua forma più pura e prepara i cavalli ad af¬frontare qualsiasi disciplina sportiva.
I cavalli durante la ripresa sono affardellati “alla francese” contrariamente a quelli da sport che portano finimenti “all’inglese”, meno ricchi ma più appropriati ad un’equitazione da campagna. La sella, adottata da La Guerinière, di daino bianco, è abbellita da una copertina sottosella di colore amaranto. Gli altri finimenti sono di cuoio nero verniciato. Le fibbie, le staffe ed il barbozzale sono di rame.