SOMMARIO

Anno VI
Numero 1
Gennaio 2016

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ARCHIVIO

 

 

 

 

Una strada in Montana
di Andrea Mischianti

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 Ci sono luoghi che ti restano nel cuore, posti che hanno posto dentro te ogni giorno. Non è una questione geografica, piuttosto una sensazione, un'emozione, un sentimento. Un qualcosa che ti abita anche quando tu non lo abiti...C'è una strada bianca che si arrampica su per una montagna, attraversa pianori e foreste e sale, come un bella preghiera, verso il cielo.

into the yellowstone canyon

Quella strada l’ho percorsa tante volte, a cavallo, guidando un fuoristrada ma soprattutto con il pensiero, ogni giorno. Quella piccola strada porta a casa di un mio amico grande. Quando la percorri magari puoi incontrare un’ orso, un lupo, un cervo wapiti… oppure, se ti va ti puoi fermare e stare a guardare tutto quell’ immenso silenzioso che ti circonda, tutta quella gloria selvaggia. Basta non avere fretta, andare piano, non alzare polvere. Quella strada è come la Vita.
happy hour
Se la percorri tutta e per bene, riesci a raggiungere una serie di recinti, poi ecco i cavalli, molti cavalli, centinaia, alla fine scorgi delle baite, un grosso granaio di pietra ed una bandiera a stelle e strisce che sventola nel vento asciutto e limpido del Montana. Ancora pochi passi e ci sei. A casa. E casa tua è sempre stata un sacco di posti diversi ma tutti uguali, con tanto spazio intorno ed un cielo immenso sopra il tuo cappello. Casa tua è dove il tuo coltello affilato ti aspetta quieto al fianco, nel suo fodero saggio, casa tua è dove ancora vive l’antilope e la notte il gufo ti sveglia quando è nella sua caccia e tu nella tua tenda. Ma questa è una casa diversa. Ci abita una leggenda. Ci abita il tuo amico Warren.
Warren
Con lui hai attraversato le montagne Absaroka, selvagge, belle, scure, pericolose come la zanna di un puma. Con lui hai messo il campo accanto ad un torrente trasparente di acqua buonissima, acceso un fuoco la notte per cacciare gli spettri e gli orsi grigi, guadato fiumi freddi come le notti a dicembre dietro alle groppe muscolose di tanti muli someggiati a mestiere…con lui hai vissuto e cercato con disperazione l’ultima Frontiera.
Provate a radunare un branco di duecento cavalli e spingerli tra monti e foreste, provate a fermarvi un’attimo e pensarci davvero…i nitriti, tutte quelle criniere che si intrecciano come l’acqua quando esce dalla sorgente e poi tutti quegli zoccoli che battono la terra come un tamburo di qualche tribù antica e quel suono preistorico inizi a sentirlo prima nelle orecchie, poi nello stomaco e, alla fine ti trovi a pensare che sia il tuo cuore che batte allo stesso ritmo dei cuori di tutti quei cavalli che galoppano intorno a te, e tu sei dentro la cosa e cerchi di non pensare che penserai a questo momento per tutto il resto di tempo che ti resta da campare…Provateci davvero ad immaginare questo…Credetemi è qualcosa, trovarsi nella terra del Grande Cielo, respirare l’avventura, vivere sulla linea di confine tra sogno e realtà.
home away from home
E tutto è merito di questo uomo straordinario, amico fraterno di lunghe cavalcate, notti insonni con la pistola accanto al sacco a pelo, l’orecchio teso ai cavalli ed i muli picchettati intorno, il silenzio pieno di suoni della foresta e noi lì a ricordarci delle orme del grizzly poco prima del tramonto, quando abbiamo abbeverato gli animali. Warren l’eroe, la nostra guida, colui che ci ha condotti attraverso le terre selvagge e crude e bellissime della sua patria di alberi contorti, sentieri infiniti, altipiani immensi. Con lui abbiamo affrontato la tormenta sulla guglia aguzza della montagna, sopportato i tuoni macabri, schivato i fulmini molesti, assorbito la pioggia ghiacciata, goduto del sole bello e sfacciato di un giorno d’estate, seguito le tracce del lupo, del puma, attraversato praterie pettinate dalla brezza e brulicanti di bisonti…
Per questo il suo nome è la mia casa. Per questo mi manca ogni giorno. Presto saremo a caccia insieme, di nuovo in posti che non trovi su nessuna mappa, su piste che conosce soltanto lui e magari un’alce o due. Casa mia è un segreto da custodire, un rifugio da difendere, un sogno da vivere.
absaroka wilderness
Casa mia non ha indirizzo ma so come arrivarci, basta prendere quella vecchia strada bianca e seguirla in silenzio fino alla fine del mondo.