Incontro con la volpe di Marianna Neri

Son partita dal  campo di vallestretta con arianna ( la famosa e intrepida guida dell’ak) lei con bor io col vecchio smigole tutto l’occorrente per tre giorni di trekking in autonomia. Prima destinazione: passo della Mulatera. Dopo una  giornata di marcia, arriviamo al colle in tempo per far pascolare i cavalli prima di legarli dentro l’antica caserma rimasta a presidio della “ferrata degli alpini”. Cena e serata perfette,  condizioni  ideali,  cavalli particolarmente sereni. Telo tenda sotto al sacco a pelo e via lattea davanti agli occhi, ci addormentiamo in un baleno con la sensazione di volare.( d’altronde in cielo siamo) Poco prima dell’alba, nel dormiveglia sento rotolare dolcemente, direi, alcuni ciottoli nell’immane pietraia sotto di noi. Un bel rumore penso, rotondo, caldo. Intravedo nell’ombra la sagoma della testa di Smigol che dorme affacciato alla finestra della caserma con il suo panorama ancora impresso negli occhi socchiusi. Chiudo gli occhi e mi riaddormento nel silenzio. Mi sveglio bruscamente perché sento strattonare il cappuccio del sacco a pelo, allora subito mi giro all’indietro e vedo la volpe. Meraviglia. E’ veramente bella, è grande e mi osserva immobile con sguardo metà curioso e metà furtivo a 5 o 6 metri dalla mia testa. La scaccio via fingendo di tirarle un sasso, non voglio urlare o fare confusione per non svegliare Arianna o spaventare i cavalli che dormono beatamente. Che bel momento tutto mio penso, mentre la volpe si dilegua scendendo giù per il dirupo silenziosamente. Arriva l’alba, ci svegliamo con lentezza e ci salutiamo. “Buongiorno!” “Arianna, sai che sta notte ho visto la volpe?” “La volpe? davvero?” “Si, era vicinissima, ho sentito strattonare e… ma…il cilindro! Mi ha rubato il cilindretto cambusa!!!” “Ma come!? Aaahh! Ha rubato anche il mio cilindretto!” E fu così che Arianna e Marianna scesero giù per il ghiaione per recuperare i brandelli dei cilindri ed il loro, ormai misero, contenuto. Fine della storia della volpe. 8 Agosto 2016. P.S. nonostante il furto fosse stato di entità assai consistente, le due ragazze ed i loro magnifici cavalli riuscirono a sopravvivere in completa autonomia e totale felicità per i restanti giorni del trekking.