SOMMARIO

Anno IX
Numero 1
SPECIALE
I cavalieri cosacchi
in Carnia

1945
Febbraio 2017

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Peggetz
di Mauro Ferraris
Lienz
A Peggetz la storia è diversa da quella raccontata, con i tedeschi sempre tutti cattivi e gli alleati buoni; una storia umanamente semplice che ricorda i cavalieri cosacchi e ricorda Helmut Von Pannwitz giovane generale comandante del XV Cavalleria Cosacca che potendo farne a meno, essendo prigioniero tedesco, seguì i cosacchi con cui aveva vissuto e divise pene e speranze in Russia e fu impiccato con loro il 16 gennaio del '47.
Piove e sento freddo, qualcosa non funziona; Pit fila via senza una parola, abbiamo percorso centinaia di chilometri per arrivare qua a Peggetz, e non riesco ad entrare dentro questo piccolo cimitero russo in terra d'Austria; forse non mi sento degno, lo guardo da fuori e guardo la Drava, vedo le icone. Poi con i cavalli  salto sul camion col quale dobbiamo rientrare, non c'è spazio sufficiente per tutti, e stiamo dietro con sette cavalli e le selle, avvolti nelle loro coperte, attenti a non farci pestare; davanti in cabina, due presenze che rincuorano: Silla e Giampiero. Torniamo.
Ma i cosacchi non tornarono più: si erano arresi agli inglesi che li avevano a loro volta consegnati ai sovietici; prima però avevano preso i loro cavalli e li avevano spediti in Inghilterra; non si erano dimenticati neanche di prendere i loro soldi - la Feldbank. I resti umani di quella che una volta erano le fiere armate dei cavalieri del Don, del Terek e del Kuban furono caricate sui treni e spedite a Graz. Per gli inglesi non era poi un cattivo "affare"; dei cosacchi non sapevano cosa farsene, e poi avevano anche loro l'acquolina in bocca, soprattutto quando pensavano ai compagni comunisti dell'esercito rivoluzionario greco, che sempre in rispetto di Yalta, Stalin gli aveva dato in cambio. Infatti la XIII armata sarebbe sbarcata subito dopo nei Balcani per inghiottirli golosamente.
 Faceva freddo su quel camion con sette cavalli, e avevamo paura di essere pestati; per fortuna avevamo addosso le loro coperte e per fortuna davanti c'erano Silla e Giampiero.