SOMMARIO
Anno IX
Numero 1
SPECIALE
I cavalieri cosacchi
in Carnia
1945
Febbraio 2017
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ARCHIVIO
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Concludendo
MF
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Vorrei
spiegare perché non sono stati esclusi i cosacchi rossi in
questa storia che parla della drammatica fine di quelli bianchi, ma
proprio occupandomi di loro mi sono reso conto che, bianchi o rossi
rimanevano sempre e prima di tutto cosacchi. La libertà: per
questa lottarono, i bianchi con Wrangel e i rossi nella formidabile
Armata a Cavallo. Combattevano per ciò in cui credevano,
volontariamente, e questo è profondamente cosacco e rispetta le
tradizioni del vecchio cavaliere nomade sempre pronto a lottare per
difendere il proprio modo di vivere.
La Rivoluzione aveva sconvolto l’intero pianeta, oltre ai
semplici soldati contadini di cui parliamo. Poi la Rivoluzione
fallì, non solo in Galizia nel '21 quando la "Cavallarmata"
dovette rientrare in Russia, ma nei suoi principi fondamentali con
l'avvento di Stalin; Stalin distrusse non solo i cosacchi bianchi ma
anche quelli rossi, in vari modi: processi sommari, soggiorni negli
arcipelaghi, mandandoli al macello con le sciabole contro i carri.
I cosacchi erano ormai fuori dal tempo e dalla storia, si muovevano a
cavallo quando in ciclo cominciavano a volare i primi reattori;
né gli inglesi né Stalin avevano interesse a farli
vivere. Ma sono un cavaliere e preferisco le cose che sono fuori dal
tempo ed è per questo che come Pit, Giampi e Silla sono rimasto
coinvolto in questa storia.
Epilogo
Nel 1998 l’Alpitrek nella marcia a cavallo in Russia
seguendo le orme lasciate da “Savoia” ha consegnato
all’Atamano dei cosacchi del Don Michele Taraffas il
documentario di Pit Formento nella staniza di Ust-Capior
Michele
Taraffas Atamano.alui èstato consegnato il
documentario diPit Formento” Cosacchi in Carnia”
cosacchi oggi
staniza nella steppa
il placido Don
donna cosacca
Staniza cosacca sulle rive del Don
giovani cosacchi oggi i Ucraina |
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