SOMMARIO

Anno IX
Numero 2
Giugno 2017

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ARCHIVIO

 

 

 

 

Muli americani

testo di Andrea Mischianti
fotografie di Natalia Estrada
10 01Oltre cinquemila anni fa l’uomo iniziò ad incrociare asini e cavalli per produrre un animale dalle caratteristiche uniche. Il mulo. Forte, infaticabile, frugale questo equide ha scritto la nostra storia con umiltà, coraggio e dedizione al servizio. I muli venivano e vengono ancora oggi, largamente impiegati in tutto il mondo per ogni tipo di attività, dal trasporto di materiali su terreni difficili ai lavori in campagna, dalla guerra al diporto. Forse uno degli impieghi più diffusi è proprio la someggiatura, ovvero l’utilizzo di un basto per caricare sulla schiena qualsiasi tipo di attrezzatura destinata a raggiungere una meta non convenzionale, quindi non servita da strade e collegamenti civilizzati. In Italia per esempio, spesso, nei trek si utilizza la rete di “mulattiere” disegnate nei secoli dai nostri “mulai”, indispensabili trasportatori che, soprattutto in collina oppure in montagna, fornivano un fondamentale aiuto a tutti coloro che necessitavano spostare cose, oggetti o provviste da un paese all’altro. Ovviamente non dobbiamo dimenticare i nostri Alpini, che hanno sempre impiegato questi animali per tutte le loro operazioni militari e ci hanno lasciato un patrimonio culturale, legato appunto al mulo, inestimabile.

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Racconta l’Alpino Sandro Baganzani …” Grazie mulo amico mio, Ibrido, inelegante, nato dall’accoppiamento dell’asino con la cavalla; portavi l’obice e la cassa di cottura; il Cappellano, la posta e il ferito; la cassa di granate e l’esplosivo. Tu, tozzo, dalle orecchie grandi, grosse, dagli zoccoli alti e capaci degli impervi sentieri; la tua sobrietà e il tuo stomaco si accontentavano dei foraggi più grossolani. Tu eri l’amico prezioso e insostituibile dei soldati in montagna. Per tutto quello che hai significato lungo i nostri giorni di naja e di guerra; per le giaculatorie dei conducenti; per i telefori cui sei stato costretto quando non potevi traghettare in altro modo un corso d’acqua, e Tu eri terrorizzato e zampettavi e scalciavi nell’aria; per tutte le volte che gli uomini si sono attaccati alla tua coda in salita e hai lasciato fare tirando su anche loro. Per le cannonate che ti sei preso, filosofo come un soldato di razza; per il tuo sudore e le tue fatiche; per i venti di altura e il bianco delle nevi. In riconoscenza delle migliaia di tuoi compagni morti in guerra per noi; perché tu possa rivivere nel ricordo…

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In Italia il mulo è sempre stato presente, tra la prima e la seconda guerra mondiale, ne vennero censiti circa seicentomila, ed ancora oggi in numerose località di montagna, dalle Alpi agli Appennini ci sono ancora dei mulai che perpetuano questa tradizione millenaria, lavorando a fianco di questi simpatici “cugini” del cavallo. Ingiustamente indicato come simbolo di testardaggine e poco spirito collaborativo, il mulo è spesso stato maltrattato sia nella simbologia pubblica che nella vita quotidiana, in realtà e’un animale sensibile, acuto, estremamente intelligente.

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Riunisce le virtù del cavallo e quelle dell’asino in un’unica magica pozione che fa innamorare soprattutto gli amanti del trekking, della montagna, dei viaggi in mezzo alla natura selvaggia, dove il mulo da il massimo delle sue generose capacità innate. Passo sicuro, dato da un piede più stretto e robusto, rispetto a quello del cavallo, che ben si adatta a sentieri rocciosi ed impervi, sensi acuti, che con le lunghe orecchie comunica in modo palese al cavaliere o al conducente, resistenza fisica, buone andature su terreni sconnessi, frugalità, coraggio, queste sono soltanto alcune delle sue straordinarie doti. A Ranch Academy abbiamo sempre seguito i muli, cercando di imparare da grandi maestri della someggiatura, soprattutto sulle Montagne Rocciose, territorio d’elezione per le nostre avventure ed i campi scuola che da sempre organizziamo in Montana, Wyoming, Oregon, New Mexico e Nevada. In Accademia infatti,  proponiamo una didattica che insegni ai cavalieri l’impiego delle some nelle attività di trekking e spedizioni a cavallo. Ma il mulo può essere anche un ottimo animale da sella, ed i nostri muli infatti portano tutti, indistintamente sella e basto e sono sempre domati ed educati per poter essere impiegati nella someggiatura o come “cavalcatura”. Sebbene qui in Europa ci sia un ottima tradizione “mulina”, noi selezioniamo i nostri soggetti nello stato americano del Tennessee dove l’ allevamento del mulo è leggendario e genealogia e caratteristiche psico fisiche sono curate in modo maniacale da uomini che hanno dedicato la loro vita intera alla selezione e lo sviluppo di questi animali. Dal Tennessee i nostri muli viaggiano, da puledri verso il Montana, dove il loro processo educativo ha inizio.

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Mani esperte plasmano questi soggetti straordinari, che da quelle parti rimangono tuttora una presenza essenziale della vita quotidiana. I nostri muli trascorrono l’inverno tra le praterie adiacenti al fiume Yellowstone ed i calanchi del Montana Orientale. In questi immensi territori impervi vivono in un branco di circa duecentocinquanta individui, insieme ai cavalli, liberi e puri, e qui si formano ossa, muscoli e carattere. Dopo aver superato l’inverno, che da quelle parti raggiunge temperature e condizioni piuttosto rigide, affrontato animali selvatici ed avversità naturali, il branco ci aspetta a valle in primavera.

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E’il momento del grande raduno.  Generalmente a maggio, conduciamo tutti i cavalli ed i muli, ovviamente in sella e senza l’ausilio di mezzi meccanici, nel nostro campo base a 2300 metri di altezza tra la Absaroka Wilderness ed il Parco Nazionale dello Yellowstone. E’ sempre una festa riabbracciare, letteralmente i nostri amici dalle lunghe orecchie ed i nostri cavalli. In questo periodo, iniziamo ad incavezzare i puledri e diamo le prime direzioni ai muli che si preparano al basto ed alla sella.  In Italia poi si continua il lavoro, con soggetti tra i quattro ed i sei anni che hanno già maturato esperienze in America, raffinando i segnali e le richieste fino ad avere dei muli leggeri tra le redini, disciplinati con le some e docili di carattere. La passione per i muli è cosa lontana da noi, inizia dalla nostra infanzia e cresce con maestri come Mauro Ferraris, il grande esploratore alpino, autore di diversi libri ed appassionato di Muli e di Alpini. Per anni poi abbiamo frequentato i mitici “Packers”, ovvero i mulai delle leggendarie Montagne Rocciose che ci hanno trasmesso nozioni, tecniche ed emozioni legati alla grande, antica arte della someggiatura e della conduzione del mulo. Infine la profonda amicizia che ci lega al grande esperto di muli, Mr. Johnson, in Montana ha realizzato il sogno di portare in Italia muli americani di alta genealogia. Come dice John Hauer, autore del famoso libro “ La naturale superiorità dei muli “, “…i muli sono creature straordinarie, dotati di un’anima sensibilissima a dispetto della loro poderosa fisicità. Comprendere un mulo non è semplice , ma i pochi che ci riescono, troveranno un amico vero, per tutto il resto della loro vita.”

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