SOMMARIO
Anno X
Numero 1
Novembre 2018
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Analisi filodrammatica dell'antifascismo contemporaneo
di Barbara Hoffman |
Sono
passati più di settant’anni dalla fine della guerra civile
e nell’Italia odierna l’antifascismo ricorre
quotidianamente, libri, discorsi, teatri,e così via.
L’Italia nel dopoguerra non poteva fare a meno di creare il mito
della Resistenza antifascista per poter in qualche modo giustificare il
suo comportamento negli ultimi anni della guerra e anche per convertire
il popolo adesionista alla nuova ideologia Democratica dopo la vittoria
degli Alleati.
Ma ora?
A che serve ripetere il ritornello visto che il potere
Democratico è completamente affermato
nell’economia e nella cultura?
L’antifascismo è un pilastro della Democrazia italiana,
viene da domandarsi perché è così vitale? Un
motivo è che il vecchio fascismo è un nemico facile da
sopraffare in quanto inesistente, ma quello principale è che
distoglie l’attenzione delle forze che potrebbero essere
progressiste dal loro effettivo obbiettivo: l’antagonismo al
Capitale. Borghesi cosmopoliti, proletari, sindacati, intellettuali di
sinistra manifestano insieme democraticamente contro il vecchio
fascismo, essi non solo salvano il nuovo ( quello loro) ma si sentono
moralmente giusti dimenticandosi che partecipano al banchetto offerto
loro quotidianamente dalla legge del mercato.
Qui l’astuzia
Pochissimi gli uomini di cultura e dello spettacolo che non siano
antifascisti essi son quasi tutti sono conformi alle regole del regime,
i filosofi e studiosi più“estremisti nei salotti
televisivi” hanno come modello il Gramsci riformista, non citano
mai Amadeo Bordiga il fondatore del Partito Comunista d’Italia
sez. staccata della 3 Internazionale a Livorno nel 1921. Il perche
è evidente Bordiga non era antifascista, non era riformista, non
era democratico era Rivoluzionario, era anticapitalista; nel suo
studio “ Vulcano di produzione o palude del mercato”
ripubblicato nella Torino del 70 ancora in parte proletaria dal gruppo
“Sinistra Comunista” guidato da Gianpiero Angeletti
autentico Rivoluzionario non solo predice il futuro ma individuava
già allora la crisi del vero nemico il sistema capitalistico
globale. Anche il buon Fusaro spesso arguto non riesce a staccarsi dal
riformismo gramsciano e non a caso Gramsci è diventato icona del
riformismo e antifascismo democratico borghese attuale.
L’antifascismo è congeniale al sistema per questo lo usa ancora in funzione controrivoluzionaria.
Il grande Flaiano usava dire: ci sono due tipi di fascisti, i fascisti e gli antifascisti
Il grande Pier Paolo Pasolini indicava chiaramente l’enorme
differenza tra quello vecchio e quello nuovo attuale e ben più
potente
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