SOMMARIO

Anno X
Numero 1
Novembre 2018

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L'ansia di una notte sola
di Mauro Ferraris
Passare le notti da soli crea sicuramente dell’ansia, è una situazione da non prendere sottogamba soprattutto all’inizio, il rapporto che si ha con il cavallo deve essere solido, collaudato e la fiducia che deve riporre nel suo cavaliere quasi totale.

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Come molti siamo abitudinari ma se noti coloro che hanno l’abitudine di passar notte da soli vicino al proprio cavallo non son molti, la letteratura è piena di casi in cui i cavalli son fuggiaschi.
Quando si è in due o più l’ansia diminuisce fino a sparire, da soli un po’ meno, le notti passate all’aria aperta sono innumerevoli ma quelle passate da soli si possono contare: non sono molte, credo che Arianna ne abbia passate più di me.

Consigli?
Il bivacco deve essere situato in un posto sereno ,è importante che emani una buona energia, gli devi dormire vicino e   deve sentirti, dopo il pascolo quando ritorna è il momento di legarlo in modo definitivo per la notte, si cerca distar lontano dai luoghi pieni d’insetti che indispettiscono l’amico.

Poi arriva il buio, la sella diventa cuscino , tutto quello che hai si mette tra il terreno e il sacco per frenare l’umidità che astuta tende a trovar la via per entrarti nel corpo, la notte per alcuni porta inquietudine, a volte la paura arriva silenziosa portandoti sogni o orrori, puoi aggrapparti al ricordo di persone care, ma quando sei solo con il tuo cavallo a bivaccare oltre la barriera a me torna la paura primordiale di quando l’umanità si era raggruppata intorno all’urlo di terrore.

Note:
luogo riparato
destriero ben legato
essere affiatati
poi passa anche la notte più ansiosa

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