SOMMARIO

Anno X
Numero 1
Novembre 2018

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ARCHIVIO

 

 

 

 

LIBRI

cap
CAPORETTO
di Alessandro Barbero
Editore: Laterza

Lavoro di Ricerca minuzioso tipico di Barbero , già visto in Lepanto,, è un colpo di bisturi nella storia, vengono evidenziati anche i capillari, chi è appassionato di storia trova dati e riferimenti, una delle cose che più mi ha colpito è l’elencazione minuziosa delle quantità di proiettili che dovevano essere disponibili per il funzionamento dell’artiglieria e il loro relativo costo, leggendo questa geniale ricerca si capisce che la guerra è un’impresa finanziaria svolta tra aziende concorrenti dove il successo arride a chi ha più risorse ed è meglio organizzato
 

aut
AUTUNNO TEDESCO
di Stig Dagerman
Iperborea, 2018 - 159 pagine

Nel 1946 furono molti i cronisti che accorsero in Germania per raccontare quel che restava del Reich  sconfitto, ma dal coro di voci si distinse quella di uno scrittore svedese di ventitré anni, narratore anarchico dotato di sensibilità superiore, inviato dall'Expressen per realizzare una serie di reportage poi raccolti in un libro che è considerato ancora oggi una lezione di anticonformismo. Mentre le testate di tutto il mondo offrono il ritratto preconfezionato di un Paese distrutto, che paga a caro prezzo gli orrori che ha seminato e dal quale si esige un'abiura convinta, Dagerman, libero da ogni pregiudizio ideologico e rifiutando di fatto la propaganda democratica vittoriosa, si muove fra le macerie di Amburgo, Berlino, Colonia, su treni stipati di senzatetto e in cantine allagate dove ora vivono masse di affamati e disperati, cercando di capire nel profondo la sofferenza dei vinti. Ne emerge un quadro  più complesso di quello che è comodo figurarsi. Mentre ci si accanisce a cercare nostalgici nazisti, Dagerman si chiede come può un padre che vede morire il figlio di stenti dichiarare che ora sta meglio di prima; mentre le potenze occupanti pensano a punire e ad allestire processi, Dagerman descrive la «messinscena» di una denazificazione di facciata e la morte spirituale di un Paese che è troppo impegnato a lottare ogni giorno con la morte, Dagerman scava nelle contraddizioni della Germania postbellica offrendoci atto di accusa contro la guerre mondiale e la sua bieca manipolazione, con una riflessione amaramente attuale che solo un Libertario poteva e può cogliere sul potere, la giustizia e lo Stato.

Alcuni l’hanno preso per giornalista, nulla di più falso, lui odiava il giornalismo, sue le parole  “IL GIORNALISMO è L’ARTE DI ARRIVARE TROPPO TARDI IL PIÙ  IN FRETTA POSSIILE. IO NON LA IMPARERÒ MAI”.

Stig Dagerman era un compagno anarchico con una forte sensibilità lirica, talmente forte da non poter sopravvivere al ”sistema” gli istruiti chiamano tragica la sua morte, lui ha preferito suicidarsi nel 1954 piuttosto di vivere così

Non è una lettura per democratici, partigiani, e conformisti ma solo per poeti e uomini liberi

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L'ANARCHIA SELVAGGIA
di Pierre Clastres

Da dove viene il dominio dell'uomo sull'uomo? Come si afferma la coercizione politica? Per rispondere a queste domande cruciali Clastres - smantellando un consolidato pregiudizio etnocentrico - interroga le società "selvagge", che non considera affatto degli insiemi sociali primitivi costretti a evolvere nella direzione della gerarchia e della divisione sociale per accedere alla civiltà. Il tratto peculiare che emerge dalle sue ricerche e riflessioni è che le società "selvagge" resistono coscientemente a qualsiasi accumulazione del potere al proprio interno, proprio per evitare che la disuguaglianza possa insinuarsi nel corpo sociale. E lo fanno ponendo i propri capi tribali sotto il segno di un debito verso la comunità che impedisce al loro desiderio di prestigio di trasformarsi in desiderio di potere. Sono appunto questi capi senza potere che esprimono compiutamente la filosofia politica del pensiero selvaggio, il suo essere non senza ma "contro" lo Stato.
Introduzione di Roberto Marchionatti.

FILM

Hostiles -
Ostili (Hostiles) - Un film di Scott Cooper

Film possibile da vedere, scava nella complessa conflittualità che aleggiava, forse ancora un po’ oggi nell’ovest, girato e interpretato in maniera più che decente, ha il pregio dell’originalità



Pier Luigi Chierici oltre ad essere stato uno dei maggiori dirigenti IVECO e aver organizzato con Beppe Tenti OVERLAND era stato scout con Luciano e di conseguenza amico dell’ALPITREK. Sempre Pier Luigi aveva nel 1988 fornito i mezzi logistici che hanno permesso la nostra marcia in Russia seguendo le impronte lasciate dai ferri dei cavalli di “Savoia”.

E stata nostra prima premura consegnarli il libro Savoye Bonnes Nouvelles  a stampa appena finita in quanto oltre il racconto superlativo di Luigi Gianoli si è aggiunta in appendice la relazione della nostra marcia.

La settimana scorsa l’ingegnere e sua moglie hanno portato all’Alpitrek il prezioso documentario allegato, Enrico Chierici suo padre era militare in Russia  con funzione di cineoperatore e casualmente aveva incontrato nella steppa suo cognato Giuseppe Pezzuto ufficiale in “Novara”.

“Novara” era un Reggimento di coraggiosi che operava in tandem con “savoia” e che avevano arginato la falla aperta con lo sfondamento della divisione Sforzesca.

Questo filmato è  documento eccezionale in quanto non ufficiale, quindi libero da censure, se si è attenti non sfugge lo stile dei nostri lancieri formati alla scuola di Pinerolo, la posizione delle mani l’azione della gamba patrimonio non solo degli ufficiali ma anche dei semplici soldati ripresi e mi ripeto nel quotidiano e non in rivista.

Si notano le mostrine da cui i Bianchi Lancieri di Novara, segno di disciplina , coraggio che onora il nostro popolo spesso vile.

Mf

La pellicola vecchia e mal ridotta è stata restaurata da Home Movies Archivio Nazionale del Film di Famiglia gruppo di appassionati preparati ed estremamente cortesi, ed è visibile al seguente link: