Lavoro di Ricerca minuzioso tipico di Barbero , già visto in Lepanto,,
è un colpo di bisturi nella storia, vengono evidenziati anche i
capillari, chi è appassionato di storia trova dati e riferimenti, una
delle cose che più mi ha colpito è l’elencazione minuziosa delle
quantità di proiettili che dovevano essere disponibili per il
funzionamento dell’artiglieria e il loro relativo costo, leggendo
questa geniale ricerca si capisce che la guerra è un’impresa
finanziaria svolta tra aziende concorrenti dove il successo arride a
chi ha più risorse ed è meglio organizzato
AUTUNNO TEDESCO
di Stig Dagerman
Iperborea, 2018 - 159 pagine
Nel 1946 furono molti i cronisti che accorsero in Germania
per raccontare quel che restava del Reichsconfitto, ma dal coro di voci si distinse quella di uno scrittore
svedese di ventitré anni, narratore anarchico dotato di sensibilità superiore,
inviato dall'Expressen per realizzare una serie di reportage poi raccolti in un
libro che è considerato ancora oggi una lezione di anticonformismo. Mentre le
testate di tutto il mondo offrono il ritratto preconfezionato di un Paese
distrutto, che paga a caro prezzo gli orrori che ha seminato e dal quale si
esige un'abiura convinta, Dagerman, libero da ogni pregiudizio ideologico e
rifiutando di fatto la propaganda democratica vittoriosa, si muove fra le
macerie di Amburgo, Berlino, Colonia, su treni stipati di senzatetto e in
cantine allagate dove ora vivono masse di affamati e disperati, cercando di
capire nel profondo la sofferenza dei vinti. Ne emerge un quadropiù complesso di quello che è comodo
figurarsi. Mentre ci si accanisce a cercare nostalgici nazisti, Dagerman si
chiede come può un padre che vede morire il figlio di stenti dichiarare che ora
sta meglio di prima; mentre le potenze occupanti pensano a punire e ad
allestire processi, Dagerman descrive la «messinscena» di una denazificazione
di facciata e la morte spirituale di un Paese che è troppo impegnato a lottare
ogni giorno con la morte, Dagerman scava nelle contraddizioni della Germania
postbellica offrendoci atto di accusa contro la guerre mondiale e la sua bieca
manipolazione, con una riflessione amaramente attuale che solo un Libertario
poteva e può cogliere sul potere, la giustizia e lo Stato.
Alcuni l’hanno preso per giornalista, nulla di più falso,
lui odiava il giornalismo, sue le parole“IL GIORNALISMO è L’ARTE DI ARRIVARE TROPPO TARDI IL PIÙ IN FRETTA POSSIILE. IO NON LA IMPARERÒ MAI”.
Stig Dagerman era un compagno anarchico con una forte
sensibilità lirica, talmente forte da non poter sopravvivere al ”sistema” gli
istruiti chiamano tragica la sua morte, lui ha preferito suicidarsi nel 1954
piuttosto di vivere così
Non è una lettura per democratici, partigiani, e conformisti
ma solo per poeti e uomini liberi
L'ANARCHIA SELVAGGIA di Pierre Clastres
Da dove viene il dominio dell'uomo
sull'uomo? Come si afferma la coercizione politica? Per rispondere a queste
domande cruciali Clastres - smantellando un consolidato pregiudizio
etnocentrico - interroga le società "selvagge", che non considera
affatto degli insiemi sociali primitivi costretti a evolvere nella direzione
della gerarchia e della divisione sociale per accedere alla civiltà. Il tratto
peculiare che emerge dalle sue ricerche e riflessioni è che le società
"selvagge" resistono coscientemente a qualsiasi accumulazione del
potere al proprio interno, proprio per evitare che la disuguaglianza possa
insinuarsi nel corpo sociale. E lo fanno ponendo i propri capi tribali sotto il
segno di un debito verso la comunità che impedisce al loro desiderio di prestigio
di trasformarsi in desiderio di potere. Sono appunto questi capi senza potere
che esprimono compiutamente la filosofia politica del pensiero selvaggio, il
suo essere non senza ma "contro" lo Stato.
Introduzione di Roberto Marchionatti.
FILM
Hostiles - Ostili
(Hostiles) - Un film di Scott Cooper
Filmpossibile da vedere, scava nella complessa
conflittualità che aleggiava, forse ancora unpo’ ogginell’ovest,
girato e interpretato in maniera più che decente, ha il pregio dell’originalità
Pier
Luigi Chierici oltre ad essere stato uno dei maggiori dirigenti IVECO e aver
organizzato con Beppe Tenti OVERLAND era stato scout con Luciano e di
conseguenza amico dell’ALPITREK. Sempre Pier Luigi aveva nel 1988 fornito i
mezzi logistici che hanno permesso la nostra marcia in Russia seguendo le
impronte lasciate dai ferri dei cavalli di “Savoia”.
E
stata nostra prima premura consegnarli il libro Savoye Bonnes Nouvelles a
stampa appena finita in quanto oltre il racconto superlativo di Luigi Gianoli
si è aggiunta in appendice la relazione della nostra marcia.
La
settimana scorsa l’ingegnere e sua moglie hanno portato all’Alpitrek il
prezioso documentario allegato, Enrico Chierici suo padre era militare in
Russia con funzione di cineoperatore e casualmente aveva incontrato nella
steppa suo cognato Giuseppe Pezzuto ufficiale in “Novara”.
“Novara”
era un Reggimento di coraggiosi che operava in tandem con “savoia” e che
avevano arginato la falla aperta con lo sfondamento della divisione Sforzesca.
Questo
filmato è documento eccezionale in quanto non ufficiale, quindi libero da
censure, se si è attenti non sfugge lo stile dei nostri lancieri formati alla
scuola di Pinerolo, la posizione delle mani l’azione della gamba patrimonio non
solo degli ufficiali ma anche dei semplici soldati ripresi e mi ripeto nel
quotidiano e non in rivista.
Si
notano le mostrine da cui i Bianchi Lancieri di Novara, segno di disciplina ,
coraggio che onora il nostro popolo spesso vile.