La Cina in Europa era già conosciuta dai tempi della Serenissima che con Marco Polo e poi con il gesuita
Matteo Ricci, diffuse l’interesse per la
sua cultura e le sue merci. Fin da
subito lo scambio risulta a senso unico: noi compriamo seta, porcellana, Tè e spezie, che
si fanno pagare con denaro prevalentemente d’argento;
l’unica merce che accettano in scambio oltre il denaro è l’oppio che da
tempo ormai l’impero Celeste importa dal
mondo esterno. L’oppio che i cinesi
consumano già dai tempi della dinastia
Tang (618 / 907) come sempre prima è
solo un Farmaco. Ma nel periodo di
benessere della dinastia Ming e Qing l’oppio si diffonde sempre di più nella cultura mescolandosi ai riti del Tè, al tabacco e al sesso, così entra nel consumo quotidiano di tutti i
gradini della società compreso
l’esercito che spesso lo riceve anche come paga, viene coltivato nei giardini
delle case ma soprattutto importato dalle colonie inglesi, francesi e
portoghesi.
Quando nei primi decenni
del 1800 l’industria inglese
incomincia a soffrire di sovra produzione
cerca di trovare nuovi mercati per le sue merci e guarda ad oriente e a
quello che allora è l’impero celeste. La
Regina Vittoria chiede all’imperatore Celeste di aprire i suoi porti alle navi
inglesi cariche di prodotti Made in
England, ma l’imperatore risponde picche
sostenendo che l’impero è autosufficiente in tutto. La Regina Vittoria contro risponde agendo di
furbizia, portando il nemico a cedere sotto il peso dei suoi vizzi. L’impero inglese nelle sue vicine colonie
indiane disponeva di grandi piantagioni di oppio e così ampliò enormemente
l’importazione clandestina di oppio nei porti Cinesi, corrompendo i suoi funzionari
che allettati dalla possibilità di arricchirsi facilmente con lo spaccio della sostanza stupefacente,
in poco tempo inquinano tutto l’impero celeste arricchendo la malavita locale ed i trafficanti europei.
La sostanza stupefacente dilaga in tutte le classi sociali con effetti
disastrosi sui rapporti civili e con l’imbarbarimento della
società. L’imperatore reagisce con il proibizionismo e l’arresto di
spacciatori e trafficanti, il risultato è disastroso, il prezzo della sostanza
sale e le classi povere ne pagano il
prezzo più alto, povertà e mal essere dilaga. Fra impero britannico e cinese scoppiano due
guerre. La prima guerra scoppiò nel
1839 e si protrasse fino al 1842. Si conclude con una sconfitta da
parte dell’impero celeste che con il
trattato di Nanchino si vede costretta
ad aprire alle navi mercantili inglesi
i porti di Canton e Shangai, oltre alla libera importazione di oppio e a
cedere l’intera baia di Hong Kong, dove gli inglesi ne fanno una colonia da cui non se ne andranno fino al 1997.
La seconda guerra si scatena
nel 1856 all’impero inglese si auto alleano
Francesi, Russi, Americani, che anche loro desiderano approdare in oriente con le loro merci. Il conflitto si conclude con l’ennesima
sconfitta della Cina che si vede nuovamente costretta a firmare un nuovo trattato, "il trattato di Tientsin", in cui è previsto che deve aprire ai mercati
esteri undici nuovi porti. Questo ennesimo conflitto aumenta nuovamente un mal contento interno che si sfoga in una guerra civile conosciuta come la
rivolta dei Taiping 1851 - 1864.
La Regina Vittoria con quella decisione di penetrare nel
tessuto sociale di un paese commercialmente nemico con lo spaccio di una
sostanza stupefacente come l’oppio si è macchiata del più grande esempio di
corruzione degli apparati di
potere di una nazione.
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