SOMMARIO

Anno XII
Numero 21
Febbraio 2020

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L'oppio come arma di sterminio
di Paolo Gonella

La Cina in Europa era già conosciuta dai tempi della Serenissima che con Marco Polo e poi con il gesuita Matteo Ricci, diffuse l’interesse per la sua cultura e le sue merci. Fin da subito lo scambio risulta a senso unico: noi compriamo seta, porcellana, Tè e spezie, che si fanno pagare con denaro prevalentemente d’argento;  l’unica merce che accettano in scambio oltre il denaro è l’oppio che da tempo ormai  l’impero Celeste importa dal mondo esterno. L’oppio che i cinesi consumano già dai tempi  della dinastia Tang  (618 / 907) come sempre prima è solo un Farmaco.  Ma nel periodo di benessere della  dinastia  Ming e Qing l’oppio si diffonde sempre di  più nella cultura mescolandosi ai riti del Tè, al tabacco e al sesso, così entra nel consumo quotidiano di tutti i gradini della società  compreso l’esercito che spesso lo riceve anche come paga, viene coltivato nei giardini delle case ma soprattutto importato dalle colonie inglesi, francesi e portoghesi.

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Quando nei primi decenni del 1800 l’industria inglese incomincia a soffrire di sovra produzione  cerca di trovare nuovi mercati per le sue merci e guarda ad oriente e a quello che allora è l’impero celeste. La Regina Vittoria chiede all’imperatore Celeste di aprire i suoi porti alle navi inglesi cariche di prodotti  Made in England, ma l’imperatore risponde picche sostenendo che l’impero è autosufficiente in tutto. La Regina Vittoria contro risponde agendo di furbizia, portando il nemico a cedere sotto il peso dei suoi vizzi. L’impero inglese nelle sue vicine colonie indiane disponeva di grandi piantagioni di oppio e così ampliò enormemente l’importazione clandestina di oppio nei porti Cinesi, corrompendo i suoi  funzionari  che allettati dalla possibilità di arricchirsi facilmente con lo spaccio della sostanza stupefacente, in poco tempo  inquinano tutto l’impero celeste arricchendo la malavita locale ed i trafficanti europei. La sostanza stupefacente dilaga in tutte le classi sociali con effetti disastrosi sui rapporti civili e con l’imbarbarimento della  società. L’imperatore reagisce con il proibizionismo e l’arresto di spacciatori e trafficanti, il risultato è disastroso, il prezzo della sostanza sale e le classi povere ne pagano il prezzo più alto, povertà e mal essere dilaga. Fra impero britannico e cinese scoppiano due guerre.  La prima guerra scoppiò  nel  1839 e si protrasse fino al 1842. Si conclude con una sconfitta da parte dell’impero celeste che con il trattato di Nanchino si vede costretta ad aprire alle navi mercantili inglesi i porti di Canton e Shangai, oltre alla libera importazione di oppio e a cedere l’intera baia di Hong Kong, dove gli inglesi ne fanno una colonia da cui non se ne andranno fino al 1997.

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La seconda guerra si scatena nel 1856 all’impero inglese si auto alleano Francesi, Russi, Americani, che anche loro desiderano approdare in oriente con le loro merci. Il conflitto si conclude con l’ennesima sconfitta della Cina che si vede nuovamente costretta a  firmare un nuovo trattato, "il trattato di Tientsin", in cui è previsto che deve aprire ai mercati esteri undici nuovi porti.  Questo ennesimo conflitto aumenta nuovamente un mal contento interno che si sfoga in una guerra civile conosciuta come la rivolta dei Taiping 1851 -  1864.

La Regina Vittoria con quella decisione di penetrare nel tessuto sociale di un paese commercialmente nemico con lo spaccio di una sostanza stupefacente come l’oppio si è macchiata del più grande esempio di corruzione degli apparati di potere di una nazione.

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