SOMMARIO

Anno XIII
Numero 22
Maggio 2021

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Influenza europea nel modo di vestire degli indiani delle pianure
di Barbara Hoffman

Gli abiti degli indiani delle pianure centrali

Le pianure sono caratterizzate da un clima semiarido: le precipitazioni piovose e nevose non sono abbondanti, i venti hanno libero sfogo non avendo ostacoli naturali e possono portare calore o gelo in base alla direzione da cui arrivano. Sembra comunque che arrivino prevalentemente da Ovest; non a caso le porte dei tipì sono generalmente orientate dalla parte opposta, quindi ad est, verso il sole che sorge.

Nelle pianure il caldo supera spesso l’immaginazione, come d’altronde in tutte le steppe del mondo.

Nel caldo le coperture dei tipì vengono alzate dalla parte in cui non batte il sole per creare una corrente refrigerante.

Gli uomini vivono praticamente con il solo perizoma che consiste in un rettangolo di pelle che passa tra le gambe, fissato in vita con una cintura, che ricade sia davanti che dietro a gonnellino.

Le donne hanno ampi vestiti legati in vita con una cintura.

I mantelli di bisonte col pelo all’interno avvolgono i corpi degli uomini in inverno e, nonostante siano molto caldi, non proteggono completamente. L’indiano si muove per cacciare e spesso parti del suo corpo sono completamente scoperte. I reumatismi sono fastidiosi amici, amici più che fastidiosi perché portano artrosi e dolori terribili da sopportare anche per coloro che hanno la pelle dura.

I mocassini possono esser fatti con un solo pezzo di pelle o in due pezzi. Questi ultimi, simili ai primi, hanno  la suola in  cuoio crudo cioè non conciato quindi duro e resistente e una morbida tomaia. I mocassini si consumano. Nelle spedizioni di guerra i guerrieri ne hanno sempre due o tre di scorta. Quelli invernali hanno il pelo all’interno.

Il perizoma, che abbiamo già visto, è comune a uomini e donne.

Sempre comuni sono i leggins, gambali alti fino all’inguine fissati con lacci alla cintura. Sono usati soprattutto d’inverno o nelle cerimonie, lasciano scoperta la striscia di pelle tra  gambale el perizoma.

Le casacche sono poco diffuse nel quotidiano. Anche queste vengono usate prevalentemente quando fa freddo o, quelle cerimoniali, in guerra o durante le cerimonie rituali.

I vestiti da donna sono semplici, eleganti, lunghi sino al polpaccio.

Ovviamente nei vecchi tempi, prima che arrivasse l’uomo bianco, tutti questi capi erano confezionati in pelle di bufalo. Per le casacche si preferiva il bighorn (capra selvatica) o l’antilope in quanto sono più morbide. Per i mocassini e i leggins invece si preferiva utilizzare la pelle sommitale dei tipi smessi in quanto il fumo rendeva questa parte, fatta con pelle di bisonte, particolarmente morbida e impermeabile.

Arte e decorazioni

L’indiano sa sempre che il suo corpo è composto di spirito e materia e sa che queste due cose non sono prescindibili, pertanto è attento a proteggere sempre entrambe.

La pelle serve a proteggere la pelle, il simbolo lo spirito.

Ecco quindi che le casacche, i vestiti, i leggins si adornavano. L’uomo primitivo, vicino spiritualmente al mondo animale, è condizionato e affascinato da quest’ultimo. Tra uomo e animale avviene uno scambio culturale che può essere di origine totemico, ma non solo. Per l’indiano non esiste il concetto di arte. Tutto quello che usa, oggetti, vestiti, tende, deve essere anche bello: utile per l’uso (grande valore d’uso), bello per l’occhio (il che rende più piacevole il faticoso uso), propiziatorio (per la caccia e per la guerra) e voto di ringraziamento (per ingraziare il Grande Spirito che ha permesso tutte queste cose belle).

Questi punti permettono di capire, almeno in parte, la ricchezza delle casacche, dei vestiti, dei copricapo usati nelle grandi occasioni, che erano le feste di ringraziamento propiziatorie e la guerra. 

 

Siamo abituati a vedere i loro abiti nei musei,e  meravigliosi li troviamo  MA così come li vediamo NON SONO COMPLETI, ESSI HANNO BISOGNO DELLA LIBERTA’, ad essi occorre il vento della prateria per essere completi occorre l’elegante andatura del cavallo per dare il movimento

Questi abiti si devono immaginare indossati da fieri guerrieri che in sella ai loro cavalli cantano le gesta compiute per aumentare il coraggio del popolo solo allora il vento si confonde con il movimento del cavallo le penne gli scalpi  le frange ondeggiano

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