Casacca
da uomo Cheyenne, 1860. Regioni del Colorado e Kansas.
Confezionata in pelle di
daino, pelli di bisonte, perline di vetro, pelli di ermellino, tessuto di lana,
capelli umani, pittura. Conservata nel “Detroit Institute of Arts”.
Questa
straordinaria casacca è un classico esempio del periodo aureo dei cacciatori
nomadi a cavallo delle pianure. Nel 1860 le pianure del Kansas erano nere di
bisonti e un cacciatore a cavallo poteva in un sol giorno procurarsi tanto cibo
da mantenere la famiglia per un anno intero, permettendo di passare il resto
del suo tempo a pregare e far la guerra. I Southern Cheyenne si
spostavano nelle immense pianure tra il Colorado e il Kansas seguendo le
mandrie, combattendo Comanche e Kiowa. Avevano per alleati le
“Nuvole Azzurre” e i Lakota.
Le
bande ricamate in perline di vetro sono in pelle di bisonte e quindi attaccate
alla casacca confezionata in pelle di daino. Il colore blu profondo della parte
superiore della casacca è sacro per gli Cheyenne perché associato alla
confusione spirituale tra Terra e Cielo. Le pelli di ermellino e l’immagine
delle libellule sulle maniche rappresentano il dettaglio del coraggio del
possessore guerriero. L’ermellino, raro come ornamento tra gli Cheyenne (più
usato dai Blackfoot e dai Crow), è considerato per la sua ferocia e per il suo
carattere un grande predatore, quindi rappresentava l’aggressività
extraspecifica del guerriero. La libellula, per la sua abilità, evita danni
quasi senza sforzo e rappresenta in qualche modo l’agilità e l’astuzia del
possessore guerriero che guida la spedizione di guerra senza danno.
Vestito
femminile dei Southern Cheyenne. Agenzia di Fort Sill, Oklahoma. Anno1980.
Questo abito è confezionato in pelle di daino ed è adornato con conchiglie di
Ciprea, perline di vetro, coni di stagno e pittura. In questo momento
appartiene e si può vedere al Buffalo Bill Historical Center a Cody nel
Wyoming.
Questo modello di vestito è stato popolare tra le
ragazze Cheyenne e Arapaho meridionali e dei Kiowa durante i primi tempi
della vita nelle riserve, quindi dal 1980 in poi. È costituito da due parti
formate da tre pelli di cervo: due unite nel senso della lunghezza per formare
la gonna sopra le quali è allacciata la terza come corpetto.
Molti vestiti di questo stile sono stati decorati con
conchiglie di Ciprea, possiamo quindi affermare che i commercianti avevano una
discreta richiesta di questo oggetto esotico e molto usato dalle popolazioni
primitive dell’Africa. Possiamo affermare che nell’epoca delle riserve queste
conchiglie abbiano sostituito i denti d’alce che servivano, quando le alci
esistevano ancora, ad abbellire questi vestiti. Insieme alle conchiglie di
Ciprea possiamo notare dei raffinati ricami di perline ovviamente, data
l’epoca, in sead beed. Sembra che l’uso aggiuntivo della pittura sia
caratteristica delle pianure meridionali in questo periodo
Nota
Nelle Riserve gli indiani vestivano come i bianchi,
questi abiti erano esclusivamente cerimoniali
***
|