Sacajawea ebbe un ruolo nell’’esplorazione dell’ovest,
era una delle due squaw di Toussaint Charbonneau,un coureur des bois franco
canadese ingaggiato come interprete da Lewis e Clarck mentre svernavano nel
forte da loro stessi costruito presso i Mandan.
Era
l’inverno del 1804
Toussaint
Charbonneau, era stato ingaggiato perchè, oltre a essere esperto del Missouri
una delle sue mogli era Shoshoni e visto che la spedizione doveva attraversare
il loro territorio poteva tornare utile, nessun bianco era andato tanto a
ovest, neanche i francesi.
La
spedizione esplorativa riprese a risalire il fiume il 17 aprile del 1805,
portando con se anche una delle mogli di Charbonneau quella Shoshoni, a cui nel
frattempo era nato un figlio Jean-Baptiste, l'11 febbraio per l’esattezza.
Charbonneau
era un vero coureur des bois, razza di francesi che si era creata nel Canada e
si era amalgamata con l’elemento indiano in maniera formidabile, lui non si era
spinto molto più a nord dei Mandan ma conosceva bene la mentalità degli indiani
e il linguaggio franco dei segni, i coureur des bois francesi vivevano tra gli
indiani e si erano allontanati dal modo dei bianchi, questo spiega la presenza
dell’insolita famiglia nella compagnia di soldati comandata dai due Capitani.
Dopo i
villaggi Mandan risalire il Missouri voleva dire addentrarsi nell’inesplorato
ovest dato che il Missouri piega a sinistra per nascere nelle Montagne
Rocciose, gli Americani avevano esplorato le sorgenti del fiume. La marcia
doveva poi proseguire verso ovest verso il Pacifico e per farlo occorreva
procurarsi cavalli.
Avevano
imboscato barche e parte del materiale per recuperarlo al ritorno e cercavano
gli Shoshoni,
i
cavalli li avevano loro.
Si
hanno notizie di prima mano di questo incontro leggendo i meticolosi rapporti
militari dei Capitani.
Sacajawea
man mano che si procedeva riconosceva i luoghi della sua terra, poi incontrò
due ragazze della sua tribù che aveva conosciuto nell’infanzia , raccoglievano
bacche nella boscaglia, poi arrivarono guerrieri a cavallo , il capo del gruppo
era suo fratello Cameahwait, erano bande orientali , sarebbero in seguito stati
conosciuti come Shoshoni del Wind River, da loro ebbero i primi cavalli per
continuare la marcia verso il Columbia; avrebbero incontrato successivamente i
Nasi Forati e le Teste Piatte.
Sacajawea
ebbe un notevole ruolo non solo come presentazione tra gli Shoshoni ma anche
come presenza femminile che mostrava i motivi pacifici della spedizione tra gli
indiani che via via avrebbero incontrato.
Doveva
essere una indiana eccezionale, viene frequentemente nominata nei rapporti
ufficiali, non deve stupire il fatto che una donna con un bambino in fasce
abbia affrontato un viaggio così periglioso era normale per un’indiana nomade.
Dietro
l’effettiva importanza del ruolo avuto da Sacajawea nella spedizione come
interprete tra i Serpente ed il fatto che agevolò sicuramente l’acquisto dei
preziosi cavalli da parte dei bianchi è la donna che per prima passò dal
Missouri al Pacifico, a quanto si sà nessuno l’aveva mai fatto, unica donna tra
33 soldati.
La sua
presenza tra i soldati incendiò la fantasia dell’animo romantico di alcune
romanziere a lei quasi contemporanee, esse inventerono la “simpatia” tra Lei e
il Capitano William Clark, ripresa successivamente nche da alcuni film.
Film e
romanzi per essere graditi si devono adattare alla mentalità dei bianchi,
ovviamente sul Missouri si viveva in maniera ben differente all’inizio
dell’800, e i rapporti tra i due sessi erano semplici si ma un po’ diversi
dagli attuali.
Una
donna di tali proporzioni non poteva che entrare nella leggenda dell’ovest, una
racconta che visse a lungo, che dopo la spedizione raggiunse i Comanche ,cugini
degli Shoshoni, e con loro visse parecchi anni ed ebbe molti figli, tra loro
era conosciuta col nome di Porivo,dopo la morte del marito comanche volle
tornare dalla sua gente che in quei tempi era dalle parti di Fort Bridger, lì
sarebbe morta nel 1884 e venne seppellita a Fort Washakie ma non con il suo
nome bensì come Bazil Umbea madre di Bazil, suo figlio e sottocapo di Washakie;
questa storia è conosciuta nel Wyoming occidentale.
Un’altra
storia racconta che rimase sul Missouri e morì nel 1812 a Fort Lisa nel South
Dakota e che il luogo di sepoltura è ignoto.
Strano
ma non esistono ad oggi notizie certe su Lei, la donna più importante mai
esistita nella storia del’ovest americano.
Perche
era indiana?
Sicuramente
si, non si ha idea di cosa fosse l’aldilà del Missouri ai primi dell’800, è
diverso dall’est ancora oggi, le donne venivano comprate e cedute con facilità,
si ha qualche notizie in più sul suo primo figlio Jean-Baptiste, perché seguito
nell’istruzione dal Capitano Clark che sovrintendeva gli Affari Indiani a Sant
Louis e che era rimasto grande amico degli indiani.
Si
hanno notizie più dettagliate di Toussaint , caso volle che il Principe M
aximiliam l’incontrò nel suo viaggio del 1832 col pittore Bodmer presso un
villaggio Mandan, era vecchio ma ancora arzillo, era diventato una vera
leggenda vivente, era diventato un vero indiano e non aveva più alcun legame
con i bianchi.
Leggendo
i resoconti della Spedizione al Pacifico Toussaint Charbonneau, viene
menzionato meno della moglie, il motivo potrebbe essere dovuto all’antipatia
che gli Americani nutrivano verso quei francesi che vivevano come e tra gli
indiani, i coureur des bois erano odiati anche dagli immigranti e vennero da
loro appellati cai tempi di Parkman (1846) come “indiani francesi” il motivo
era semplice: i loro interessi collimavano con quelli dei pellerossa, l’alto
Missouri era vicino al Canada e la loro presenza influente
Lewis
e Clarck istruiti venivano contatto col primitivo dell’età della pietra, si
consideravano superiori e dal loro punto di vista lo erano effettivamente, il
primitivo era loro deferenziale, ciò permetteva di comprare preziosi cavalli
pagandoli con tre aghi, quattro perline e due lesine.
Il
fatto che Sacajawea facesse parte della spedizione incendiò l’animo romantico
degli Americani istruiti, nacque la storiella dell’amore tra Clack e la moglie
di
Charbonneau,
si scrissero romanzi, alcuni sostennero che il Capitano la portasse addirittura
a Washington per presentarla al Presidente, falso portarono un capo Mandan non
Lei.
La
realtà ovviamente è diversa, ma allora come ora la storia d’amore era basilare
per il successo dell’opera letteraria.
Che il
Capitano Clarck fosse sensibile all’elemento indiano è certo, lo dimostra il
comportamento avuto con i Pellerossa incontrati, per aver educato Jean-Baptiste
a S. Louis, che tutte le delegazioni indiane dell’ovest passarono a trovarlo.
Ma c’è
un fatto apparentemente insignificante che mi ha fatto strabiliare e sono i
Capitani , si il loro incredibile affiatamento, comandare una compagnia in due
è quasi impossibile. Il Capitano Lewis aveva ricevuto l’’incarico dal Presidente
ma non aveva accettato il ruolo a lui subalterno del suo vecchio Comandante
Clarck di cui aveva massima stima, per tutta l’impresa durata due anni quattro
mesi e nove giorni
ebbero
un’intesa perfetta ed è cosa incredibile
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