Quando si ha la prospettiva di partire per un
viaggio di più giorni col proprio cavallo è bene che questo sia ferrato a
regola d’arte alcuni giorni prima della partenza. Se questa condizione viene
rispettata è molto probabile che nessun ferro verrà perso.
Ma la sfortuna è sempre in agguato e può
capitare che un cavallo si raggiunga in un passaggio ardito o semplicemente che
i ferri si allentino un po’ quando si consumano.
Quando si viaggia da soli è bene essere in
grado di effettuare una rimessa che ci permetta di continuare la marcia almeno
fino ad un luogo dove potremo essere raggiunti da un maniscalco. Ciò è ancora
più importante se si viaggia in autonomia.
Quando la compagnia si muove con logistico al
seguito le necessità cambiano lievemente. Facilmente all’interno del gruppo dei
cavalieri ci sarà una persona in grado di effettuare una rimessa. Gli attrezzi
portati nelle bisacce (martello, tenaglie e chiodi) consentono di fare un buon
lavoro, talvolta duraturo nel tempo, anche se non sempre “di fino” e comunque
che permetta di arrivare a fine tappa, dove si incontrerà il mezzo con il
materiale necessario per la rifinitura.
Quando l’Alpitrek invia ai partecipanti del
trekking l’elenco di massima dell’equipaggiamento individuale necessario,
chiede di portare una vecchia ferratura del cavallo con cui si intende
partecipare, possibilmente l’ultima in modo che il ferro sia già modellato in
maniera conforme all’attuale forma del piede.
I ferri “di ricambio” di tutti i cavalli e gli
attrezzi da mascalcia saranno contenuti in due cassette utilizzabili,
all’occorrenza, come sedili.
La cassetta della mascalcia deve contenere:
martello, tenaglia da chiodi, tenaglia da unghie, tirachiodi, incassino,
coltello, raspa piatta e chiodi (possibilmente di 2 o 3 misure differenti).
Nei 12 anni delle Randonnées abbiamo potuto
contare sulle dita di una mano i ferri rimessi, normalmente anteriori. Le cause
sono state principalmente cavalli che si sono raggiunti e terreno fangoso (che
talvolta fa effetto ventosa).
Il recupero del ferro perso e la tempestività
dell’operazione di rimessa hanno permesso ai cavalli di arrivare a fine tappa
con i piedi in ordine. Di conseguenza non è stato necessario pareggiare l’unghia.
Per questi motivi se fosse necessario
alleggerire il materiale si può evitare di portare la tenaglia da unghie e il
coltello.
Solamente una volta ad un primaverile è stato
necessario pareggiare il piede di un cavallo partito per il campo con la ferratura
alla fine, il piede lungo e rotto e il ferro consumato.
Non abbiamo mai utilizzato le scarpette
principalmente per alcuni motivi:
- i nostri
cavalli lavorano sempre (quindi è necessario che siano sempre ben ferrati)
- siamo
della vecchia scuola
- le
scarpette hanno forme e misure generiche e non quella specifica del piede
quindi bisognerebbe portarne troppe
- se male
calzate possono essere dannose per il piede del cavallo
- sono
scomode da mettere e togliere tutte le volte (non solo per il cavaliere)
- sono
brutte da vedere (cosa non irrilevante)
- costano
molto o valgono poco
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