SOMMARIO

Anno XIV
Numero 23
Febbraio 2022

____________ 

ARCHIVIO

 

 

 

 

La ferratura nelle randonnees
di Luca Zignin

ferr

Quando si ha la prospettiva di partire per un viaggio di più giorni col proprio cavallo è bene che questo sia ferrato a regola d’arte alcuni giorni prima della partenza. Se questa condizione viene rispettata è molto probabile che nessun ferro verrà perso.

Ma la sfortuna è sempre in agguato e può capitare che un cavallo si raggiunga in un passaggio ardito o semplicemente che i ferri si allentino un po’ quando si consumano.

Quando si viaggia da soli è bene essere in grado di effettuare una rimessa che ci permetta di continuare la marcia almeno fino ad un luogo dove potremo essere raggiunti da un maniscalco. Ciò è ancora più importante se si viaggia in autonomia.

Quando la compagnia si muove con logistico al seguito le necessità cambiano lievemente. Facilmente all’interno del gruppo dei cavalieri ci sarà una persona in grado di effettuare una rimessa. Gli attrezzi portati nelle bisacce (martello, tenaglie e chiodi) consentono di fare un buon lavoro, talvolta duraturo nel tempo, anche se non sempre “di fino” e comunque che permetta di arrivare a fine tappa, dove si incontrerà il mezzo con il materiale necessario per la rifinitura.

Quando l’Alpitrek invia ai partecipanti del trekking l’elenco di massima dell’equipaggiamento individuale necessario, chiede di portare una vecchia ferratura del cavallo con cui si intende partecipare, possibilmente l’ultima in modo che il ferro sia già modellato in maniera conforme all’attuale forma del piede.

I ferri “di ricambio” di tutti i cavalli e gli attrezzi da mascalcia saranno contenuti in due cassette utilizzabili, all’occorrenza, come sedili.

La cassetta della mascalcia deve contenere: martello, tenaglia da chiodi, tenaglia da unghie, tirachiodi, incassino, coltello, raspa piatta e chiodi (possibilmente di 2 o 3 misure differenti).

Nei 12 anni delle Randonnées abbiamo potuto contare sulle dita di una mano i ferri rimessi, normalmente anteriori. Le cause sono state principalmente cavalli che si sono raggiunti e terreno fangoso (che talvolta fa effetto ventosa).

Il recupero del ferro perso e la tempestività dell’operazione di rimessa hanno permesso ai cavalli di arrivare a fine tappa con i piedi in ordine. Di conseguenza non è stato necessario pareggiare l’unghia.

Per questi motivi se fosse necessario alleggerire il materiale si può evitare di portare la tenaglia da unghie e il coltello.

Solamente una volta ad un primaverile è stato necessario pareggiare il piede di un cavallo partito per il campo con la ferratura alla fine, il piede lungo e rotto e il ferro consumato.

Non abbiamo mai utilizzato le scarpette principalmente per alcuni motivi:

-       i nostri cavalli lavorano sempre (quindi è necessario che siano sempre ben ferrati)

-       siamo della vecchia scuola

-       le scarpette hanno forme e misure generiche e non quella specifica del piede quindi bisognerebbe portarne troppe

-       se male calzate possono essere dannose per il piede del cavallo

-       sono scomode da mettere e togliere tutte le volte (non solo per il cavaliere)

-       sono brutte da vedere (cosa non irrilevante)

-       costano molto o valgono poco




***