SOMMARIO

Anno XIV
Numero 23
Febbraio 2022

____________ 

ARCHIVIO

 

 

Un passo indietro per farne tre avanti
di Drew Mischianti

Risolviamo i problemi, un passo indietro per farne tanti avanti.

Una delle situazioni più frequenti che ci troviamo a gestire nei nostri corsi è la mancanza di comunicazione tra cavalli e cavalieri. 
Frasi come “mi prende in giro”, “non vuol fare ciò che gli chiedo”, “ …il mio cavallo è pigro, non vuole andare avanti..”, “…questo cavallo è duro in bocca..” e via andando all’ infinito, tutte frasi che evidenziano l’abisso che esiste in molti rapporti tra uomo e cavallo. 
Poco frequentemente ci capita di conoscere cavalieri che “pensano”e si chiedono perché il loro cavallo manifesti degli atteggiamenti simili.

Il problema fondamentale è che, nella maggior parte dei casi, per il cavaliere, la colpa è sempre del cavallo.

Il nostro grande mentore Ray Hunt, apriva sempre i suoi corsi dicendo questa frase “…non sono qui per risolvere i problemi dei vostri cavalli, bensì per risolvere i problemi che voi avete creato nei vostri cavalli, se qualcuno non è d’accordo con questo, è pregato di andarsene”.

Ray non era un uomo di mezze parole. 
Diceva ciò che pensava e senza tanti filtri. 
Il suo amore e rispetto per i cavalli era assoluto e non tollerava su di loro violenze o soprusi.

Usava dire spesso…”i cavalli non sbagliano mai, i cavalli hanno sempre ragione.”

Noi crediamo fermamente in questa idea e la constatiamo sul campo ogni giorno. I danni che una doma approssimativa può creare in un cavallo sono immensi e spesso difficili da risolvere. L’estrema diffusione di video e testi sulla doma e l’addestramento dei puledri ha, da una parte favorito e diffuso la comprensione di alcune tecniche, dall’altra ha dato a molti l’illusione che domare ed educare un puledro sia cosa semplice e rapida e non richieda invece una competenza specifica.

Molti addestratori “fai da te” si sono improvvisati professionisti, generando una stirpe di cavalli maleducati, impauriti, rigidi e, a volte, pericolosi.

Situazione bene evidenziata nello splendido film-documentario BUCK, dove una troupe cinematografica ha seguito il nostro grande amico e Maestro Buck Brannaman per due lunghi anni, durante i suoi clinics in giro per il Nordamerica. Nel film Buck puntualizza proprio questo argomento, ovvero la tendenza generale di inventarsi metodi di addestramento o peggio autoproclamarsi “uomini di cavalli “ (horsemen) senza avere l’esperienza e le conoscenze adeguate.

In molti casi questo errore deriva da problemi di ego del cavaliere, che vuole salire di “rango” fingendo di essere in grado di addestrare da solo il proprio cavallo oppure, nei casi peggiori, addestrarne altri per amici, conoscenti o clienti.

Inevitabilmente questi poveri puledri, usciti dalle mani poco esperte di individui privi di competenza, rimangono con grosse lacune educative, manifestano segni di squilibrio in materia di comprensione e comunicazione e quindi sviluppano difese importanti.

Ci troviamo spesso a lavorare con cavalli del genere. 
Cavalli che sgroppano, si impennano, recalcitrano, scartano, mordono , calciano. 
Soggetti che oramai hanno perduto la voglia di collaborare con l’uomo perché sono stati traditi, picchiati, umiliati oppure viziati e trattati come bambole dai vari proprietari.

Quante volte dobbiamo sentire la frase …”questo cavallo l’ho fatto io “…ebbene la nostra risposta è “ questo cavallo lo ha fatto sua mamma, quello che hai fatto tu è combinare dei grossi guai…”

Molti proprietari acquistano puledri oppure cavalli che già hanno sviluppato diverse difese e pensano di “mettere a posto” i vari soggetti senza averne la minima idea.

Questi personaggi, spesso fanno un altro lavoro, di conseguenza non hanno mai maturato l’esperienza di anni ed anni di chi invece di questa passione ne ha ricavato un mestiere.

Mestiere difficile che necessita conoscenze approfondite e lunghi tempi di apprendimento. Purtroppo è abitudine diffusa credere che invece qualsiasi cavaliere “della domenica” sia in grado di gestire un cavallo con problemi o domare un puledro. Sovente il problema nasce anche dalla voglia di risparmiare sulla doma, ma come dice il proverbio…”se pensi che sia costoso affidarti ad un professionista…prova con un dilettante e te ne accorgerai..” Insomma alla fine della storia, frequentemente nei nostri corsi ci troviamo a dover risolvere tutti questi guai e lavorare con cavalli praticamente sdomi, arrabbiati, contratti, aggressivi.

Spesso questi soggetti hanno già cambiato diversi proprietari, girato per mille maneggi, conosciuto molti commercianti.

Cavalli senza più voglia di vivere. 
Cavalli infelici. 
Per noi aiutare questi cavalli a recuperare un sano rapporto con l’uomo basato su comprensione, fiducia e rispetto è una missione. 
Con dedizione ci impegniamo a restaurare le parti psicologiche danneggiate, a ricucire gli strappi dell’addestramento, a colmare i buchi della doma approssimativa.

Non è un lavoro semplice.

A volte è anche pericoloso.

Ma è il nostro mestiere e lo facciamo con gioia. 
Uno dei consigli che possiamo dare ai lettori è quello di pensarci bene due volte prima di acquistare un puledro e se si rimane di questa idea è bene affidarsi ad un professionista che sappia il fatto suo. 
Ricordatevi inoltre che una volta domato, un puledro è ancora in una fase delicata della sua vita e necessita di una progressione educativa solida.

Questa progressione difficilmente sarà in grado di essere condotta da un cavaliere principiante.

E’ buona cosa evitare un’altra cattiva abitudine, ovvero acquistare un puledro per un bambino perché …”così crescono insieme…”, non funziona quasi mai.

Non dimenticate inoltre che i cavalli, per essere gestiti nella maniera corretta hanno bisogno di equilibrio. Cercate di non essere aggressivi ma assertivi ma evitate, nello stesso modo di essere troppo deboli e inclini a viziare i vostri cavalli. Un cavallo ha bisogno di chiarezza, deve sapere chi seguire, voi dovreste essere dei buoni capi per i vostri cavalli, dovreste dare loro l’esempio. Tutte le altre strade, troppe coccole o troppe frustate, portano inevitabilmente a generare grossi guai.

Spesso il problema dei cavalieri è non aver chiaro il modo di comunicare col proprio cavallo, tra i due si inizia ad instaurare nel tempo una grande confusione. La confusione genera insicurezza, l’insicurezza genera paura. Dalla paura nascono i problemi e la perdita della fiducia reciproca. Il rapporto è compromesso, a volte per sempre.

Se avete dei problemi di comunicazione con i vostri cavalli, cercate qualcuno che sia in grado di aiutarvi, non andate a tentativi, sperimentare senza avere esperienza e conoscenza è del tutto inutile. 
Affidatevi a professionisti, mettete da parte, per un periodo l’idea del raggiungimento di un traguardo sportivo e disegnate nella vostra mente un nuovo traguardo…l’Armonia con i vostri cavalli.
Ray Hunt, DOCET !

La vostra vita cambierà. Inizierete a capire i cavalli. 
Smetterete di dire “…questo cavallo lo uso per…”, piuttosto sarete lieti di parlare in un altro modo “…il mio cavallo ed io lavoriamo insieme…”.

I cavalli non si usano, si montano.

I cavalli non sono mezzi, attrezzi ma compagni di vita dotati di grande sensibilità.

Se vi accorgete che il vostro cavallo sta sviluppando delle difese sempre più evidenti chiedetevi qual è la causa, non cercate di risolvere l’effetto, andate a monte del problema.

Tornate indietro non cedete alla tentazione di andare in selleria a comprare un’imboccatura più severa, un finimento coercitivo, non crediate che una frusta o uno sperone possano aiutarvi.

Usate la testa, usate il cuore, chiedetevi perché il cavallo si comporta in quel modo.

Qualcuno con lui oppure voi stessi, ha commesso qualche errore, è evidente. 
Se non siete in grado di capire quale affidatevi a chi invece ne è capace. 
Riconoscere di non essere in grado di risolvere un problema è già un grande passo avanti.

Ma fate attenzione, se consultate una persona competente, un Uomo di Cavalli serio, lavorate insieme a lui, non lasciategli semplicemente il vostro cavallo.

Non sarà tempo perso sarà tempo guadagnato.

Studiate, imparate, fate esperienza in sella non seduti davanti ad un computer a guardare video.

Andate a cercare la sorgente della conoscenza, è proprio là fuori nell’anima bellissima dei vostri cavalli

lg

***