SOMMARIO

Anno XV
Numero 24
Aprile 2023

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Quante specialità ha il "soldato a cavallo"
di Riccardo Balzarotti

Cavalieri, corazzieri, carabinieri, dragoni, ussari, cavalleggeri, lancieri…
Insomma, quante specialità ha “il soldato a cavallo”?

Per addentrarsi in questa parte del mondo del soldato a cavallo moderno occorre fare qualche accenno schematico ai cambiamenti avvenuti degli ultimi tre secoli negli Stati nazionali europei.
In Francia ai tempi dell'Ancien Régime la Cavalleria è costituita da piccoli reparti aggregati alle grandi Divisioni di Fanteria. Allo scoppio della Rivoluzione francese, la Cavalleria accusa fortemente la perdita degli ufficiali, generalmente aristocratici, esperti nelle discipline del cavallo, che restano in massima parte leali alla corona.
Per questo, in quel periodo, la qualità della Cavalleria francese si abbassa drasticamente.
È nei successivi venti anni che il genio militare incontrastato di Napoleone intuisce le nuove potenzialità della Cavalleria e suddividendola, a seconda dell’impiego, in Cavalleria pesante, di linea e leggera.
Buonaparte dà pertanto vita a grandi unità di Cavalleria autonome.
Distacca quasi tutti i reparti di Cavalleria, aggregata fino a quel tempo alle Divisioni di Fanteria, e costituisce nuove Divisioni di sola Cavalleria.
Quindi non più unità pluriarma. E cambia il rapporto numerico classico tra fanterie e cavalleria.
La Cavalleria napoleonica costituisce un quinto della Grande Armée!!
Nel 1806 le Divisioni di Cavalleria francese costituiscono ben 2 Corpi d'Armata.
In Russia nel 1812 la Cavalleria francese è costituita da ben 4 Corpi d'Armata, agli ordini di Murat. La Cavalleria diventa la specialità militare organizzata più agguerrita al mondo.
Fino al 1812 resterà invitta in ogni importante scontro a livello reggimentale.

Ma il grande organizzatore non si limita a questo: intuisce e differenzia il ruolo, l’armamento e l’impiego.
La Cavalleria napoleonica si differenzia in:
-pesante (corazzieri, carabinieri, gendarmeria a cavallo)
-di linea (dragoni)
-leggera (ussari, cacciatori a cavallo e lancieri)

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CAVALLERIA PESANTE
Nelle unità d’élite che la compongono, i cavalieri sono tutti uomini robusti, e cavalcature con un'altezza al garrese tra i 155-160 cm. La Cavalleria pesante fa parte del Corpo di Riserva di Cavalleria; suo compito è infrangere la linea difensiva nemica, caricare la Cavalleria avversaria ed inseguirne la Fanteria appena questa ripiega.


Corazzieri (Cuirassiers)
Sono equipaggiati con corazze di circa 3 mm di spessore che pesano 7 kg e proteggono il torso dai colpi di sciabola; indossano elmi di bronzo e ferro, con cimiero e pennacchio con lunga criniera nera per proteggere la nuca. Sono armati di lunghe sciabole, pistole e più tardi carabine.
Devono creare panico tra le truppe nemiche con una poderosa massa d'urto nella carica.

Carabinieri (Carabiniers-à-Cheval)
Simili per ruolo e armamento ai Dragoni ma privi di armatura, sono considerati meno adatti ai combattimenti ravvicinati, nella confusione della battaglia. Sono solo 2 Reggimenti e sono meno apprezzati dei Dragoni. Nel 1809, dopo le grosse perdite dovute alle lance degli Ulani austriaci, vengono equipaggiati anche loro con corazze.


CAVALLERIA DI LINEA
È costituita dai Dragoni (Dragons)
La cavalleria di linea, come quella pesante, è utilizzata per sfondare le linee nemiche e permettere alla fanteria di penetrare. I cavalli hanno un'altezza variabile tra i 153 e i 155 cm.

La principale forza della Cavalleria di linea, talora considerata parte della Cavalleria pesante, sono i Dragoni, impiegati per saggiare il nemico e ricognizione, usi a smontare da cavallo e proseguire il combattimento a piedi. Versatili, armati di sciabola ma anche pistole e moschetti (che custodiscono in una tasca degli stivali quando cavalcavano).

CAVALLERIA LEGGERA
La Cavalleria leggera per Napoleone ha un ruolo decisivo nelle sue battaglie, tanto da dire "senza la Cavalleria, le battaglie sono senza risultati". Oltre ai compiti di ricognizione e protezione, di avanguardia e retroguardia, deve coprire la ritirata dell'esercito ostacolando l'avanzata nemica, o di inseguire i reparti avversari in rotta per impedire che si riorganizzino. È composta da:
- Ussari
- Cacciatori a Cavallo
- Cavalleggeri (lancieri)

I cavalli sono alti tra i 149-153 cm. al garrese
La Cavalleria leggera è integrata nelle Divisioni e nei Corpi di Fanteria e, contrariamente alla Cavalleria di linea e pesante, non fa parte di un Corpo di Cavalleria. La Cavalleria leggera della Guardia comprende un Reggimento di Cavalleggeri Lancieri (detti Lancieri rossi) e un Reggimento di Cacciatori a cavallo della Guardia.

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Cacciatoria a Cavallo della Guardia

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Cavalleria leggera francese

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Ussaro Francese

Ussari (Hussards)
Unità veloce e leggera, «gli occhi e le orecchie» delle truppe napoleoniche.
Reputati i migliori cavalieri e spadaccini (beau sabreurs) della Grande Armée.
Le sfavillanti uniformi ne riflettono la spavalderia.
Sono impiegati per ricognizione, per mantenere i comandi informati dei movimenti nemici e impedire al nemico di raccogliere le stesse informazioni. Armati di sola sciabola e pistole, coraggio temerario, fino all’estremo.

Cacciatori a Cavallo (Chasseurs à Cheval)
Cavalleria leggera identica agli Ussari, nell'armamento e nei compiti, ma considerata meno elitaria.
L’uniforme meno sgargiante, consiste di un shakos in uso anche presso la fanteria (in contrasto con il colbacco tipico degli Ussari), mantelli e calzoni verdi e stivali corti.
Costituiscono la maggior parte della cavalleria leggera con 31 reggimenti nel 1811, 6 dei quali non francesi, formati da belgi, svizzeri, polacchi, italiani e tedeschi.

Lancieri (Lanciers)
Tra le più temute forze di cavalleria napoleonica sono i Lancieri polacchi della Vistola, chiamati anche Ulani.
Soprannominati Hell's Picadors o Los Diablos Polacos, sono veloci come Ussari, e versatili come Dragoni.
Armati di lancia, spade e pistole, la migliore forza per caricare la fanteria nemica in spazi aperti, dove le lance contrastano le baionette nemiche. Dopo le guerre napoleoniche, gli Inglesi restano così impressionati da creare un loro proprio Reggimento di Lancieri.

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Lancieri

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Cavalleria leggera nelle stampe dell'epoca


Tutte le altre Nazioni europee saranno contagiate dalle nuove tecniche e tattiche napoleoniche, incluso il Regno di Sardegna, e, durante la Restaurazione che segue, non potranno che adattare le proprie Cavallerie, più o meno velocemente, a queste innovazioni e specializzazioni.
Contemporaneamente l’evoluzione delle armi da fuoco individuali e delle artiglierie induce grossi cambi di strategia nell’impiego dei reparti montati: soprattutto aumenta la precisione, la gittata utile e la ripetizione dei colpi.

LA CAVALLERIA NORDAMERICANA

Le prime unità di cavalleria furono create durante la guerra rivoluzionaria e la guerra del 1812 che, a causa della grande spesa di mantenimento (un’unità a cavallo costa ed ha molte più esigenze di una di Fanteria), furono smantellate a guerra finita senza pertanto sviluppare tradizioni.
Fino agli anni ’30 dell’800 esistevano milizie temporanee per ricognizioni nel territorio con obbligo di durata di non più di 90 giorni; solo nel marzo 1833 il Congresso votò per formare un Reggimento di Dragoni (Dragoons) e solo dopo il 1855 si ebbero unità chiamate di Cavalleria (armate di revolver Colt Navy).
La Cavalleria degli Stati Uniti resta una Cavalleria di frontiera e non di guerra; il cavallo è l’unico mezzo veloce per collegare avamposti in grandi territori poco densamente popolati; impiegata in più o meno grandi scaramucce con i nativi o con funzioni di polizia contro malviventi.
L’impiego è riconducibile alla Cavalleria leggera e in particolare appunto ai Dragoni, soldati che si spostano a cavallo, smontano e combattono a piedi.
L'unità base della Cavalleria statunitense è lo Squadrone, su due Compagnie, ognuna di due Plotoni. Due Squadroni formano un Battaglione. Tre Battaglioni formano un Reggimento forte di circa 1.200 uomini.
La guerra civile americana, combattuta dall’aprile 1861 al giugno 1865, cambiò le cose. Le due Cavallerie (composte sia da unità regolari che volontarie) acquisirono molto in tattica e impiego, eseguirono raid di vaste proporzioni tipiche della guerra di movimento, alcune volte risolutive (fattore sorpresa) altre volte arrivando “tardi” dove le fanterie si scontravano. Verso la fine della guerra la cavalleria dell'Unione era armata con carabine di nuova invenzione che la base industriale del Sud non poteva eguagliare, aveva perfezionato la fondamentale capacità di rimonta dei quadrupedi e migliorata la veterinaria; ma nonostante ciò entrambi i contendenti continuarono a utilizzare le sciabole.

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gen. Hooker

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gen Stuart

In questo primo ventennio del XXI° secolo i nomi delle varie specialità storiche della Cavalleria (oggi blindata o corazzata) vogliono far vivere Reggimenti gloriosi del passato. L’impiego della Cavalleria è cambiato ancora con il cambiare delle armi a disposizione, sempre più micidiali, che sempre meno lasciano scampo, con l’indispensabile coordinamento terra-cielo, con la copertura dall’aria e la stretta relazione con il terreno su cui avvengono le operazioni e prova ne è la, purtroppo ancora in corso, guerra russo-ucraina.

(anticipazione dal libro in via di pubblicazione IL CAVALLO MILITARE di Riccardo Balzarotti-Kämmlein)




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