l'amico dell'alpitrek mario palumbo ha
presentato a fieracavalli "quel sogno di
partire a cavallo" scritto da arianna corradi
edito da equitare libro di 160 pagine, cronaca del
viaggio che arianna ha fatto nel 2007 per arrivare
a canterbury e al jamboree scouts partendo da
giaveno (torino), è cronaca sincera, a volte
ingenua, sempre onesta della strada percorsa tra
montagne uomini pianure accompagagnata da un amico
buono e fedele: borbera un bel cavallo
angloarabosardo, narra d'incontri, situazioni,
attimi di vita dove gioia e sconforto si mischiano
confondendosi insieme, e da questa confusione
nasce dolce la lirica avventura uno dei pregi del
racconto è l'umiltà, la virtù dei forti (e
arianna è forte), virtù che sembra scaduta se
guardiamo il mondo dell'apparenza e della
presunzione ma chi vive nel mondo nascosto,
lontano dalla finzione dilagante può trovare
conforto leggendolo
clicca
qui per vedere alcune immagini del viaggio
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Hiroshima mon amour magnifico lavoro del
maestro resnais uscito nel 1956, storia
controcorrente ambientata nella zona di fine
guerra , storia piena di dannata speranza , storia
di un sentimento puro, nutrito dalla giovinezza
dell'amore che non scade nel ridicolo o peggio nel
patetico, bianconero, monosillabi dettati
lentamente fanno sentire, comprendi senza dover
capire, capire il dramma accaduto, che accadeva
tra Nevers e Hiroschima, che accade tra Torino e
Herat
poteva essere il 1957, i films che arrivavano a
torino si andavano a vedere, la città amava il
cinema e poi non c'era altro, gionni poteva avere
poco più di 10 anni e suo padre lo aveva portato
al Vinzaglio, un cinema di terza categoria poco
distante da casa, cinque o sei isolati che si
percorrevano a piedi chiacchierando, a quei tempi
la città finiva poco più in là ed il Vinzaglio
( che si chiamava così perchè era situato in
corso Vinzaglio appunto) era considerato un cinema
di periferia. Gionni era ragazzino con una
struttura mentale elementare, a lui piacevano i
film di guerra soprattutto se vi erano dentro gli
indiani, ma aveva seguito volentieri il padre per
andare a vedere quel film stravagante non solo per
lui ma anche per quel tempo, poi dopo averlo visto
era tornato a casa in silenzio, ricordava che suo
padre era uscito con un "questo è un film
diverso" l'altro ieri Gionni ha rivisto quel
film, l'ha rivisto dopo più di cinquant'anni, era
un po' sconvolto, gli era piaciuto molto ma non
riusciva a capire come avesse potuto piacergli
quando aveva poco più di dieci anni
nota
Hiroshima e Nagasaki erano state scelte perché
intatte, infatti queste due città non avevano
subito bombardamenti rilevanti dalle fortezze
volanti, erano state scelte per provare due bombe
atomiche diverse tra loro, la prima all'uranio
aveva un nome affettuoso "little boy",
la seconda al plutonio invece si chiamava "fat
man", gli scienziati volevano vedere e
studiarne gli effetti. Era il 6 agosto del 1945
quando il B29 Enola Gay al comando di Paul Tibbets
sganciò la prima, il Giappone era vinto e aveva
cercato di creare una trattativa di armistizio con
gli Stati Uniti tramite l'Unione Sovietica,
trattative deliberatamente ignorate; i Russi
volevano guadagnare terreno in Mongolia e gli
Stati Uniti provare le atomiche, conveniva agli
alleati far continuare la guerra ancora un po'
nota
esistevano tra gli scienziati degli Stati Uniti
due partiti : i falchi seguivano il Fermi che
voleva verificare la sua "invenzione" i
secondi facevano riferimento al fisico Robert
Oppenheimer che sostanzialmente riteneva criminale
e superfluo l'impiego dell'atomica su un Giappone
più che vinto, la volontà del Fermi ebbe
sopravvento sulla "pietas". Risultato
due città rase al suolo e 500.000 morti di cui
circa 100.000 sul colpo, con conseguenze finite al
di là della ragione, anche queste studiate dagli
scienziati con cura.
sembra che nessuno degli uomini che formavano gli
equipaggi dei 2 B29 che sganciarono le bombe
abbiano avuto rimorsi.
magnifica
la scelta di Majorana unica vera"
mente", scomparire
a lui rispetto, affetto, gratitudine, etica
ammirazione
agli altri vittoria e successo
alle vittime un forte inesorabile ricordo
comprensivo
[C Robert Oppenheimer commentando il
bombardamento di Hiroshima e Nagasaki] In un certo
senso basilare che nessuna volgarità, umorismo o
esagerazione possono dissolvere, i fisici hanno
conosciuto il peccato; e questa è una conoscenza
che non si può perdere. (da una conferenza al MIT
di Boston del 1947, riportata in Physics in the
Contemporary World, Bulletin of the Atomic
Scientists, vol. IV, n. 3, marzo 1948, p. 66;
citato in Sturloni 2006, p. 223)
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