SOMMARIO

Anno IV
Numero 2
Maggio 2012

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EDITORIALE
di Mauro Ferraris





al di là del grande Missouri a perdita d'occhio per giorni e giorni il mare d'erba si muoveva nel vento, l'erba era  vita per il bisonte che a sua volta era vita per i cacciatori nomadi, il cavallo era la possibilità di rimanere in vita: esso permetteva la caccia
fiumi di parole sono state scritte sui nomadi, poche di esse sono obiettive, quest'ultime poco lette, esse allontanano l'indiano dal luogo comune dove il folklore l'ha confinato, ma sempre esse ridanno dignità o per lo meno non la tolgono
ogni corrente interpetra secondo i propri desideri il loro essere, gli amanti della pace pensano siano bucolici e pacifici, gli amanti della guerra guerrieri assetati di sangue, le femministe che il ruolo femminile fosse elevato, il cinema li ha fatti conoscere
ma
gli indiani sono uomini, solo uomini
avevano e in parte hanno ancora usi abitudini e pensieri diversi dall'uomo bianco
ma rimangono uomini
i peggiori nemici della loro cultura (fiorente all'epoca del cavallo) non furono i soldati come comunemente si crede ma gli uomini comuni i turisti i missionari le scuole
per l'esercito erano uomini da combattere si ma uomini
per i missionari no essi erano anime