L’aquila si appoggia su un filo di brezza e comincia a
salire. Impercettibili sono i suoi movimenti, sembra che sia il sole ad
attirarla lassù.
Si muove in cerchio và e torna.
Sale oltre il confine di chi sta con i piedi per terra.
Altri rapaci la superano in velocità o per l’acume della
vista.
Nessuno può permettersi di salire così in alto senza muovere
un muscolo.
Le sue penne hanno vissuto tutto questo.
Gli ‘indiani’ delle Grandi Pianure dell’epoca del cavallo e
delle grandi cacce al bisonte guardavano. Chi poteva portare una penna d’aquila
era un coraggioso.
Ricordando di vivere qui e ora, li copiamo a volte, forse
cercando brandelli di questo coraggio nelle nostre piccole vite, forse cercando
di proteggerci da tutte le cose cattive che svolazzano nel buio affrontandole
con un raggio di sole.
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