SOMMARIO

Anno IV
Numero 2
Maggio 2012

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ARCHIVIO

 

 

 

 

CASCHI DA GUERRA
di Mauro Ferraris

Adornarsi i capelli con penne di corvo, falco e aquila era usanza diffusa tra i cavalieri nomadi delle pianure, retaggio di quando vivevano a est del fiume Missouri.

Il tipo di penna, il suo taglio, la posizione sul capo, tutto aveva un significato preciso legato alla scala dei colpi che i guerrieri collezionavano nella vita. L’organizzazione dei popoli della prateria aveva carattere militare e gli atti di coraggio erano rigorosamente codificati. Erano proprio i colpi a dare diritto al guerriero di adornarsi i capelli con penne d’aquila.

Alla fine del 1700 la diffusione del cavallo e la conseguente prosperità economica (un cacciatore a cavallo poteva in un sol giorno uccidere tanti bisonti da poter mantenere la famiglia per un anno intero) non fecero che aumentare lo spirito già  di per se bellicoso degli indiani delle pianure. L’aumento delle azioni di guerra fece moltiplicare gli atti di valore, aumentando il numero delle penne che i guerrieri potevano mettersi in testa fino a formare i caschi da guerra che noi conosciamo.

Le penne d’aquila sono “wakan”, hanno carattere. Gli indiani quando potevano le strappavano loro senza ucciderle. Prima del 1850 i copricapi erano formati da 28 penne che aumentarono di numero fino ad arrivare a 37 negli ultimi anni della guerra contro i bianchi.

L’uomo bianco ha sempre confuso la figura del capo con quella del leader guerriero. Di qui nasce l’equivoco che questi copricapo fossero portati dai capi nazione. I capi come Uomo della Paura, Gemello Nero, Fumo, e Mulinello di Vento erano uomini di pace, esempio di bontà e rettitudine, guidavano il popolo negli spostamenti e incaricavano le società guerriere di mantenere l’ordine nel cerchio del campo. Naso Aquilino, Cavallo Pazzo, Due Lune, Nuvola Rossa erano invece leader guerrieri. Avevano compiutotanti atti di coraggio che i giovani impetuosi li seguivano ovunque, ma il loro compito era solo strettamente militare e non avevano voce nelle altre questioni.

Dopo il 1873, gli indiani che volevano continuare a vivere nel vecchio stile di vita selvaggio, si erano concentrati sulle rive del fiume Powder.

Erano liberi, erano ostili alle Riserve e all’uomo bianco, crebbe la tensione e fu guerra, aumentarono gli scontri e di conseguenza l’ascendente dei leader guerrieri, per questo motivo i loro nomi sono oggi più  conosciuti di quelli dei capi.

Il coraggio era virtù tra i Sioux e in tutte le pianure non erano più di cinquanta i valorosi che potevano portare un wapa_ha. Gambe di Legno ricorda che nella battaglia del Little Big Horn, 25 giugno 1876, su più  di trecento guerrieri Cheyennes che vi parteciparono, solo dodici avevano copricapi piumati ed erano Testa Pazza, Cavallo Piccolo, Alce Bianco, Ciocche Intrecciate, Collana Crow, Medicina del Lupo, Lupo Ululante, Lupo Matto,  Capo che Viene, Corpo Bianco, Piccolo Scudo, Orso Sole.

I warbonnets erano tipici della cultura delle pianure, ma non solo. Sconfinavano anche nelle culture limitrofe, abbracciando quasi tutta la cultura del cavallo.

Infatti vediamo copricapo piumati tra i Serpente, Nasi Forati e Teste Piatte. A Sud tra gli Apache della prateria, a nord tra i Piedi Neri ( che erano più stretti) e gli Assiniboine.

warbonnet 1

Quello qui fotografato deve essere molto antico, dell’epoca in cui le perline di vetro erano poche e preziose. Qui si tratta di “pony beads” con i vecchi colori blu e giallo. Le penne sono dell’aquila immatura, il panno rosso e i nastri colorati sono frutto di commercio.

 

warbonnet 2

Questi due warbonnets appartengono al “popolo magnifico”: gli Cheyennes. Potevano indossarli i capi guerrieri che erano come dei generali. I caschi daguerra  erano pochi nelle pianure, oggi sono diffusi per folklore e non per merito, inoltre vengono indossati da molte tribù  che non appartengono alla cultura del cavallo. Vizio creato ai primi del Novecento da famosi fotografi che viaggiavano con questi copricapi nel baule e li facevano indossare indiscriminatamente ai malcapitati poveri indiani che avevano la sfortuna di capitare davanti ai loro golosi obiettivi.

bambino crow
Piccolo bambino Crow