Quattro erano i quadranti, quattro le
punte della Stella del Mattino, quattro le virtù.
Audacia. Forza d’Animo. Generosità.
Saggezza.
L’Audacia:
l’indiano doveva essere coraggioso,
lo erano tutti: uomini, donne, bambini. Questi ultimi venivano educati in
questo senso e incoraggiati nei loro rudi giochi. La caccia al bisonte era un
atto coraggioso, difendere il popolo anche. Il coraggio era il modo d’essere
per un indiano.
La Forza d’Animo:
era il sostegno spirituale de
coraggio, la ricerca della Visione, l’autosacrificio, la sopportazione del
dolore fisico, erano necessari per rinforzare lo spirito e l’aiutavano a
dominare l’eccesso della passione che ingigantiva le miserie dell’individuo, a
scapito del bene della Nazione.
La Generosità:
era la virtù più scomoda, più si
aveva, più si donava, più si era considerati, la generosità era indispensabile
al capo, abile cacciatore che non “doveva”dimenticarsi dei meno fortunati e
dotati.
La Saggezza:
determinava i Wicasa che ispiravano
la fiducia della gente, perché essi avevano la conoscenza, l’umiltà, l’assenza
di presunzione, essi erano i capi, i saggi, pensavano al bene del popolo, per
loro il potere era un pesante fardello che li portava lontani dal privilegio.
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