Si
può viaggiare a cavallo in varie maniere, in alcuni non occorre neppure
essere cavalieri.
Beppe Tenti organizzava, negli anni 70, viaggi avventura a cavallo per turisti
qualunque.
Ande, Messico, Nepal, India, hanno magnifici piccoli buoni sicuri affidabili
cavallotti di enorme docilità: dipenderà dal clima, dall'alimentazione,
non so, forse dall'ambiente, ma su loro puoi caricare cose o persone e
loro pazientemente trasportano. Adoro questi umili cavalli, ma essere
trasportati per settimane non vuol dire saper andare a cavallo
Alla
domanda ”sai andare a cavallo” molti rispondono sì proprio perché han fatto una
di queste più o meno esotiche esperienze e quando si trovano sulla groppa di un
cavallo vero capiscono immediatamente di non poter gestire minimamente la
situazione.
Il
modo di andare a cavallo è
fondamentale e varia a seconda della confusione che le persone hanno in testa:
varie imboccature, tipi di sella diversi, equipaggiamenti usati testimoniano
questa confusione.
Confusione
che scompare per i cavalieri che seguono il metodo caprilliano, nei tempi
passati "metodo" significava caprilliano, ora ve ne sono tanti e
devono essere specificati, non posso affermare che l'uno è meglio degli altri,
ma devo ammettere che questa rivista ha spiccata simpatia con la tradizione
equestre italiana, poiché crediamo nell'equitazione intesa come
"arte"dell'andare a cavallo, arte basata sul dialogo della mano e
azione della gamba.
Poi
ognuno faccia come meglio crede, in questo momento, sembra tutto sia
legittimo
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