DA MONTE
CASSINO A SUBIACO
sui sentieri di San Benedetto Luca
Fraioli
25
agosto - 1 settembre 2012
Sette
giorni a cavallo, 250 chilometri, 2000 anni di storia". È lo
slogan del
Viaggio da Montecassino a Subiaco, sui Sentieri di San Benedetto,
giunto
quest’anno alla terza edizione. I cavalieri si ritroveranno
il 25 agosto
all’Abbazia di Montecassino, nel Lazio meridionale, per
intraprendere
un’avventura unica nel suo genere: un vero viaggio dal sapore
antico, fatto di
giornate passate in sella, di montagne da valicare, di serate trascorse
ai
piedi di castelli medievali o tra le accoglienti mura di alcune delle
più belle
abbazie italiane.
Il
percorso si snoda lungo il cammino che San Benedetto seguì
nel 519 d.C., quando
lasciò Subiaco (dove aveva iniziato la sua opera di
preghiera e predicazione)
per spostarsi verso sud fino a porre le basi per quella che sarebbe
diventata
l’Abbazia di Montecassino. Nel cavalcare a ritroso sui questo
tracciato ci si
imbatte nel Castello di San Tommaso d’Aquino,
nell’Abbazia di Casamari, nella
Certosa di Trisulti, nel Monastero di San Benedetto a Subiaco, dove si
arriverà
il primo settembre. Ma si attraversa anche una natura incontaminata: i
Monti
Ernici, la Riserva naturale Zompo lo Schioppo, il Parco naturale
regionale dei
Monti Simbruini.
Per ulteriori
informazioni si può contattare il presidente
dell’Associazione cavalieri di montagna,
Achille Sangiovanni (cell. 339-7794079) o visitare il sito
www.viaggioacavallo.it, o la pagina e il gruppo su Facebook "Viaggio a
cavallo Montecassino-Subiaco"
Descrizione
topografica del percorso suddiviso in tappe
Prima
tappa: Abbazia di
Montecassino – Castello di San Tommaso, Roccasecca
Si
parte da circa 500 metri di quota, lungo una carrareccia che dopo un
paio di
chilometri costeggia un carro armato trasformato in monumento alla
fanteria polacca
che diede l’assalto finale all’Abbazia di
Montecassino occupata dai tedeschi
durante la Seconda guerra mondiale. Si prende uno stretto sentiero di
montagna
e lo si percorre per circa quattro chilometri rimanendo alla stessa
quota.
Poi si sale fino a raggiungere i 900 metri di quota del paese di
Terelle dove
ci si ferma per la pausa pranzo. Si riparte e si scollina a 1100 metripassando
dietro a Monte Cairo (1669 m). Si inizia a scendere e si arriva in una valletta
con vacche, muli e cavalli al pascolo. La discesa continua con
l’attraversamento
di Cantalupo (incantevole borgo, frazione di Colle San Magno) e l’arrivo
a Roccasecca, ai piedi del castello dove nacque e crebbe San Tommaso
d’Aquino.
La prima tappa è di circa 30 km con dislivello in salita di
circa 600 m e
in discesa ci circa 800 m. Le ore in sella sono circa sei e la
difficoltà è media.
Seconda
tappa: Castello di San
Tommaso – Abbazia di Casamari
Si
parte da Roccasecca, circa 300 m slm e si scende nella Valle del Liri.
Si attraversa
il fiume Melfa in un punto suggestivo: si vede l’imbocco
delle Gole del
Melfa e un eremo appeso sulla parete di roccia a strapiombo. Si
prosegue nella
campagna tra campi e stradine, in quella che è la tappa
più “urbanizzata” dell’intero
viaggio. Si pranza all’ombra di querce secolari e si riprende
la marcia
attraversando il fiume Liri. Si continua verso Nord costeggiando il corso
del Rio Amaseno. In alcuni tratti si scende nel letto
dell’Amaseno o lo si
percorre. In prossimità del paese di Monte San Giovanni
Campano si sale su una
collina coltivata a ulivi da dove si gode la vista di tutta la Valle
del Liri.
Tra gli ulivi anche un fortino in pietra, testimonianza di quando
questo era
territorio di confine tra il Regno di Napoli e lo Stato della Chiesa.
Si arriva
all’Abbazia di Casamari in serata: cavalli e cavalieri
entrano nelle mura
di cinta dell’edificio sacro e vengono accolti da monaci
cistercensi. La tappa
è di circa 35 chilometri, bassa difficoltà,
dislivello in salita di circa 200
metri, in discesa 300. Le ore in sella sono circa 7.
Terza
tappa: Abbazia di
Casamari – Certosa di Trisulti
Si
parte dall’Abbazia di Casamari si inizia subito a salire
verso Monte Pedicino.
Si attraversano vigneti, uliveti, querceti, vegetazione di media collina,
un campo di felci, poi una pineta e infine una faggeta. A circa 600 metri
di quota si incontra il villaggio Case Cocchi che tra il 1860 e il 1861
fu
rifugio del Brigante Chiavone. Chiavone guidava le truppe rimaste
fedeli al re
di Napoli dopo che questo aveva lasciato la capitale del regno per rifugiarsi
a Roma e riuscì in diverse occasioni a sconfiggere
l’esercito piemontese. Si
continua a salire lungo una comoda strada di montagna fino al valico:
1500 metri
d quota circa. Si scende attraverso la faggeta fino a raggiungere la spianata
di Prato di Campoli dove si pranza e si abbeverano i cavalli. Si riparte
tra i faggi scendendo verso la Certosa di Trisulti. Si arriva a Trisulti
(circa 800 m slm) dopo otto ore di cavallo e circa 38 km. I monaci ospitano
i cavalieri all’interno della Certosa, mentre i cavalli sono
legati al canapo
nel bosco di fronte sorvegliati dallo staff.
Il
dislivello in salita è di
circa 1300 m, in discesa di circa 500. La difficoltà
è medio-alta.
Quarta
tappa: Certosa di
Trisulti – Riserva Naturale Zompo Lo Schioppo
Da
Trisulti si risale la Valle dell’Inferno fino a 1200 metri di
quota, al rifugio
di Pietra Acquara, dove si pranza. Dopo pranzo si scollina e si scende sul
versante abruzzese dei Monti Ernici arrivano a Morino (Aq). Cavalli e cavalieri
sono ospitati all’interno della Riserva Naturale Zompo Lo
Schioppo, ricca
di sorgenti e dominata da una cascata di oltre 80 metri di altezza.
Dislivello
in salita 400 metri, in discesa 600, difficoltà media, ore
in sella sette
per circa 30 km.
Quinta
tappa: Riserva Naturale
Zompo Lo Schioppo – Filettino
Si
parte da Morino e attraverso stradine di campagna si raggiunge il
centro abitato
di Meta. Da qui si prende una brecciata che attraverso una pineta raggiunge
le sorgenti di acqua minerale della Sponga (qui viene imbottigliata
l’acqua
Santa Croce). Si pranza alle sorgenti e poi si prende a salire per lasciare
il versante abruzzese del Monti Simbruini e per tornare nel Lazio. Si affronta
la salita più dura del viaggio: 800 m di dislivello in circa
due km di percorso.
Si arriva al valico che permette di scendere verso Filettino con alla sinistra
la cima del Monte Viglio (2156 m). Si arriva a Filettino, circa 1000 metri
slm, il paese più alto del Lazio.
La
tappa ha difficoltà alta, circa 8 ore
in sella e 35 km, dislivello in salita circa 1000 metri, in discesa 400.
Sesta
tappa: Filettino
– Monte Livata
Si
lascia il paese per salire sull’altipiano dei Monti
Simbruini. Il sentiero è
impervio nel primo tratto, fino a Campo Ceraso, quando poi il paesaggio
si apre
in una successione dolcissima di radure e prati ondulati con bestiame
al pascolo:
siamo nel cuore del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini. Si pranza
in un boschetto di faggi accanto ad un abbeveratoio. Si riparte e si tocca
la cima più alta del viaggio: Monte Autore (1853 m slm).
Dalla vetta lo sguardo
spazia a 360° su tutta l’Italia centrale. Si scende
nella faggeta fino a
Monte Livata, sede dell’ultimo bivacco.
Si
sta circa sette ore in sella per circa 30 km, difficoltà
alta, dislivello in
salita 900 metri, in discesa 500.
Settima
tappa:
Si
lascia Monte Livata per scendere al Sacro Speco di Subiaco. La
vegetazione cambia
rapidamente in meno di tre ore e circa 16 km si raggiunge la meta del viaggio:
il Monastero benedettino costruito intorno alla grotta in cui San Benedetto
inizi la sua opera di preghiera e predicazione.
La
tappa ha difficoltà bassa e un dislivello in discesa di
circa 600 metri.
L’attrezzatura
Da
portare sempre con sé
•Coltellino
a serramanico (si fa presente che al di fuori di questo o altri piccoli
arnesi è vietato portare qualsiasi tipo di arma bianca o
altro)
•Giubbino
multitasche
•
Scarpe da trekking con ghette o chaps, per montare visto che il
percorso è prevalentemente
di montagna
•Impermeabile
o poncio da caccia
•Borraccia
1 litro ( due da mezzo litro è
ancora meglio)
•
Medicine di uso personale
•Torcia
elettrica tascabile
•Maglione
o pile per le tappe in quota
Da
portare in borsoni o sacche (massimo due) chetrasporteremo su mezzo al seguito:
•Finimenti
di ricambio per il cavallo.
•Abbigliamento
di ricambio e accessori
,per la cura della vostra persona.
•Sacco
a pelo e materassino
•Farmaci
o repellenti per il vostro
cavallo.
•Coperta
per il cavallo
Pernottamenti
Prima
notte: Hotel La Rocca, Cassino (Fr)
Seconda
notte: La Locanda del Castello, Roccasecca (Fr)
Terza
notte: Foresteria Abbazia di Casamari, Veroli (Fr)
Quarta
notte: Certosa di Trisulti, Collepardo (Fr) (unica notte in cui occorre
il
sacco a pelo, ai materassi provvede lo staff)
Quinta
notte: Agriturismo La Mandra, Morino (Aq)
Sesta
notte: Ostello il Girasole, Filettino (Fr)
Settima
notte: Hotel Italia, Monte Livata, Subiaco (Rm)
E’
possibile partecipare con il proprio cavallo. In tal caso il cavaliere
deve provvedere
autonomamente al trasporto dell’animale a Cassino il giorno
del ritrovo
e al recupero del cavallo a Subiaco il giorno dell’arrivo. In
alternativa,
su prenotazione, l’organizzazione mette a disposizione dei trasportatori.
I
cavalli per la notte vengono sistemati al canapo. Il necessario per la
cura e
l’alimentazione dei cavalli viene trasportato su un camion
che precede i cavalieri
al campo base. Ogni notte due membri dello staff sorvegliano i cavalli
e intervengono in caso di emergenza. Dello staff fanno parte un maniscalco
e un veterinario, entrambi partecipano al viaggio montando a cavallo.