SOMMARIO

Anno IV
Numero 3
Dicembre 2012

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IL CAMBIO E KISSINGER

di Daniele Foschiano

Quasi inquietante, tanto è perfetto il servizio, l’atmosfera:

i piatti serviti, il vino,centinaia di etichette, è uno dei ristoranti più eleganti del pianeta,il Ristorante del Cambio.

Fondato nel lontano 1757 come posta per il cambio dei cavalli per le carrozze provenienti dal nord Europa.

Giganteschi e luccicanti lampadari in cristallo di Bohemia appesi al soffitto, alto e decorato in oro, alle pareti grandi specchi originali dell’epoca, quattro dipinti su vetro raffigurano le stagioni in tono allegorico.

Il tavolo dove usava pranzare  Camillo Benso Conte di Cavour,il divanetto rosso dove sedeva,con vista sul balcone di palazzo Carignano, sede del primo Parlamento Italiano,dove ebbe i natali Vittorio Emanuele II,situato nell’omonima piazza,che nel caso di urgenza, il suo segretario Costantino Nigra, si racconta, sventolasse un fazzoletto bianco per avvisarlo di recarsi immediatamente a palazzo, cosicchè egli sospendeva il suo pranzo,sicuramente con immenso rammarico.

Questo tavolo è sempre molto ambito dal Gotha piemontese,oggi  V.I.P. che  viene accolto con un occhio di riguardo, considerate le laute mance elargite ai camerieri attenti che non lasceranno mai il bicchiere vuoto.

Frac, papillon nero di seta,camice amidate con colletti duri da lasciare segni sul collo come nei ristoranti parigini della “Bella Epoque”, come nei quadri di Toulose Lautrec .

Al cameriere del ristorante del Cambio si richiedono cortesia, discrezione, professionalità modi garbati ed un sorriso sincero.

Ho trascorso un terzo della mia esistenza prestando servizio al ristorante del Cambio.

Il primo giorno lo ricordo, avevo 17 anni: mi sembrò di viaggiare indietro nel tempo, in un’ altra epoca, maniere antiche, profumi d altri tempi. Io, cresciuto in una famiglia semplice, a mia madre, piemontese d’ hoc, non pareva vero che al proprio figlio fosse capitata una simile occasione lavorativa.

La frequenza in questi ambienti dà un notevole contributo alla formazione del carattere, specie nella fase adolescenziale.

Nel vasto panorama della clientela che si avvicenda ai tavoli del ristorante del Cambio non è raro soddisfare palati di personaggi famosi della cultura dello spettacolo e della politica, poi ci si abitua…..

Fu nei primi anni novanta,una sera come tante, ma rivelatasi poi diversa dovuta alla presenza di due commensali molto influenti nel panorama politico ed economico internazionale: Henry Kissinger e l’ avvocato Agnelli. Seduti  indiscutibilmente al tavolo dei V.I.P. quella sera l’addetto nel prendersi loro cura fu il sottoscritto. Ci avvertirono del loro arrivo solo mezz’ ora prima, l’autista fermò la Lancia Thema con i vetri oscurati davanti all’ ingresso, i nostri eroi scesero dall’ auto,si diressero al’entrata dove con un collega liberavo il passaggio aprendo le porte da saloon. Dando Loro il benvenuto Li accompagnai frettolosamente al tavolo quasi non dovessero essere notati. Frugale e sobria la cena, una coppa di vino rosso, il caffè privo di caffeina, l’ avvocato soffriva d’ insonnia, come non dare troppa importanza al cibo ma maggiormente agli argomenti discussi fra Loro. Come il soldato davanti al Milite ignoto, rimanevo immobile ad un metro dal tavolo dei miei assistiti pronto a soddisfare eventuali loro richieste, quando a Mr.  Kissinger dalle ginocchia scivola sul pavimento il tovagliolo bianco di fiandra.  Provvedo alla sostituzione del medesimo e con mio immenso stupore, il segretario di stato americano, raccolto il tovagliolo  mi dice che, benché abbia toccato il pavimento non era il caso di sostituire il tovagliolo e che avrebbe continuato ad usarlo.

In genere non mi viene fatta alcuna opposizione alla sostituzione di posate, tovaglioli ed altro. Forse chi ha nulla a dimostrare ha  meno pretese e rende il lavoro del cameriere meno servile e più adeguato al nostro tempo.