SOMMARIO

Anno IV
Numero 3
Dicembre 2012

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LIBRI E FILM

Il settimo sigillo

Det sjunde inseglet - film svedese del 1957 diretto da Ingmar Bergman,  cast di attori formidabili, considerato da molti il capolavoro di Bergman è una pietra miliare nella storia del cinema, scenografia senza confronto, dialoghi incredibili, scene che tagliano il mondo in modo talmente profondo da non vederne il fondo.

La prima volta l'ho visto con mio padre nei primi anni '60, ero allora più stupido di adesso, forsennatamente amante dei western ( così sono ancora), non so se l'avevo capito ma mi era piaciuto moltissimo, da quel giorno ho perso il conto delle volte che l'ho visto, e ogni volta che lo vedevo ne capivo un pezzo in più.

Ricordo nitido, il più nitido, ero soldato a milano nelle caserma enorme di piazza Firenze, ero in buoni rapporti con tutti, la vita un pò tragica ma allegra, c'era un varco nel muro dove si poteva scappare passando sotto il filo spinato della sommità a fianco della palazzina dove c'erano quelli delle trasmissioni, li conobbi vicino a quel punto di muro. Avevo saputo che davano il " settimo sigillo" alla televisione, quelli delle trasmissioni erano gli unici ad averla, chiesi le chiavi ( che mi furono concesse per fiducia illimitata), potei entrare nella palazzina. Era notte, ero solo, tutto a mia disposizione, un angolo di pace nella caserma quasi privato. Così, seduto comodamente sulla dura sedia, davanti ad un vecchio televisore raffazzonato sepolto tra rottami e pezzi di radiotrasmittenti ho rivisto il film gustandolo ancor più.

Continuo a vederlo

Il dialogo con la Morte è come il dialogo con la vita, mi  son trovato spesso con Antonius Blok, il racconto non è metafora, almeno per me.

Finchè c'è guerra c'è speranza



« Perché vedete... le guerre non le fanno solo i fabbricanti d'armi e i commessi viaggiatori che le vendono. Ma anche le persone come voi, le famiglie come la vostra che vogliono vogliono vogliono e non si accontentano mai! Le ville, le macchine, le moto, le feste, il cavallo, gli anellini, i braccialetti, le pellicce e tutti i cazzi che ve se fregano! ...Costano molto, e per procurarsele qualcuno bisogna depredare!  »
(Pietro Chiocca alla sua famiglia)
  
film del 1976 interpretatato e diretto da Alberto Sordi, commedia italiana leggera, con un finale drammaticamente vero, molti "pacifisti" che vivono nell'assoluto opulento dovrebbero, prima di parlare, farsi alcune domande fondamentali.

I Prigionieri Dei Savoia 
di Alessandro Barbero ed. Laterza

Ero convinto che i Savoia avessero biecamente fatto strage d'innocenti quando si sono appropriati del regno non loro, voci ripetutamente sentite e diffuse in questi ultimi tempi soprattutto dalla televisione ma non solo, elencavano crimini commessi anche nella Fortezza di Fenestrelle definita "mattatoio di soldati borbonici".
Lo studio del prof. Barbero afferma realtà diversa, addirittura opposta: i militari borbonici potevano, se volevano, essere integrati pari grado nel neo esercito Italiano.

Il libro di Alessandro nella verità sarebbe passato in sordina, letto dai pochi appassionati di storia risorgimentale, ma (per fortuna dell'editore) la verità sulla vicenda trattata è stata manipolata a tal punto che il lavoro dello storico acquista enorme valore (creando successo non voluto ma ben accetto) infatti li libro, fonti alla mano, confuta una per una le voci prima diffuse sollevando ovviamente faziose polemiche tipicamente italiane.

La lettura di questo pregevole lavoro porta a due considerazioni

la facilità estrema di capovolgere la storia attraverso manipolazioni d'interesse politico ed economico

la facilità con la quale noi gente qualunque ci lasciamo manipolare

concludendo che le verità possono essere costruite per sostenere interessi che con la verità hanno poco a che far.

 La Grappa alla Vipera 

di Renato Scagliola  ed. Zedde 17€ pag. 220

sequenza di ricordi, incontri, sensazioni, quasi un diario di vita, esplorazione del mondo  montanaro sopravvisuto vicino a quello attualmente normale, è una camminata a fianco dell'autore attraverso luoghi e persone che abbiamo visto ma mai conosciute. Potrebbe diventare un documento sulla condizione di alcune valli piemontesi.

 

Non tutti i bastardi sono di Vienna
di Andrea Molesini - Sellerio Editore Palermo € 14

 Mi son lasciato influenzare da alcune parole sentite che erano piaciute
così l'ho comprato, capendo leggendolo di sbieco di aver sbagliato
storia raccontata male, in super  superfice, sequenza di fatti ridotti a storielle banali nell'assoluto corretto politico, ideale lettura per la gente normale che ama i romanzi
la scrittura è condita da parole  poco stilose, peggiorano le cose le situazioni rosa , queste orribili veramente
alla fine non sai se ridere o piangere. ma annoiato sicuramente