Det sjunde inseglet -
film svedese del 1957 diretto da Ingmar Bergman, cast di
attori
formidabili, considerato da molti il capolavoro di Bergman è
una pietra miliare
nella storia del cinema, scenografia senza confronto, dialoghi
incredibili,
scene che tagliano il mondo in modo talmente profondo da non vederne il
fondo.
La prima volta l'ho visto con
mio padre nei primi anni '60, ero allora più stupido di
adesso, forsennatamente
amante dei western ( così sono ancora), non so se l'avevo
capito ma mi era
piaciuto moltissimo, da quel giorno ho perso il conto delle volte che
l'ho
visto, e ogni volta che lo vedevo ne capivo un pezzo in più.
Ricordo nitido, il più nitido,
ero soldato a milano nelle caserma enorme di piazza Firenze, ero in
buoni
rapporti con tutti, la vita un pò tragica ma allegra, c'era
un varco nel muro
dove si poteva scappare passando sotto il filo spinato della
sommità a fianco
della palazzina dove c'erano quelli delle trasmissioni, li conobbi
vicino a quel
punto di muro. Avevo saputo che davano il " settimo sigillo" alla
televisione, quelli delle trasmissioni erano gli unici ad averla,
chiesi le
chiavi ( che mi furono concesse per fiducia illimitata), potei entrare
nella
palazzina. Era notte, ero solo, tutto a mia disposizione, un angolo di
pace
nella caserma quasi privato. Così, seduto comodamente sulla
dura sedia, davanti
ad un vecchio televisore raffazzonato sepolto tra rottami e pezzi di
radiotrasmittenti ho rivisto il film gustandolo ancor più.
Continuo a vederlo
Il dialogo con la Morte è come il
dialogo con la vita, mi son trovato spesso con Antonius Blok,
il racconto non è metafora, almeno per me.
Finchè
c'è guerra c'è speranza
« Perché
vedete... le guerre non le fanno solo i fabbricanti d'armi e i commessi
viaggiatori che le vendono. Ma anche le persone come voi, le famiglie
come la vostra che vogliono vogliono vogliono e non si accontentano
mai! Le ville, le macchine, le moto, le feste, il cavallo, gli
anellini, i braccialetti, le pellicce e tutti i cazzi che ve se
fregano! ...Costano molto, e per procurarsele qualcuno bisogna
depredare! »
(Pietro Chiocca alla sua famiglia)
film del 1976 interpretatato e diretto da Alberto
Sordi, commedia italiana leggera, con un finale drammaticamente vero,
molti "pacifisti" che vivono nell'assoluto opulento dovrebbero,
prima di parlare, farsi alcune domande fondamentali.
I Prigionieri Dei Savoia
di
Alessandro Barbero ed. Laterza
Ero
convinto che i Savoia
avessero biecamente fatto strage d'innocenti quando si sono appropriati
del regno non loro, voci ripetutamente sentite e diffuse in
questi ultimi
tempi soprattutto dalla televisione ma non solo, elencavano crimini
commessi
anche nella Fortezza di Fenestrelle definita "mattatoio di soldati
borbonici".
Lo studio del prof. Barbero afferma realtà diversa,
addirittura opposta: i
militari borbonici potevano, se volevano, essere integrati pari grado
nel neo esercito Italiano.
Il
libro di Alessandro nella
verità sarebbe passato in sordina, letto dai pochi
appassionati di storia
risorgimentale, ma (per fortuna dell'editore) la verità
sulla vicenda
trattata è stata manipolata a tal punto che il
lavoro dello storico
acquista enorme valore (creando successo non voluto ma ben accetto)
infatti li
libro, fonti alla mano, confuta una per una le voci prima diffuse
sollevando
ovviamente faziose polemiche tipicamente italiane.
La
lettura di questo
pregevole lavoro porta a due considerazioni
la
facilità estrema di
capovolgere la storia attraverso manipolazioni d'interesse politico ed
economico
la
facilità con la quale noi
gente qualunque ci lasciamo manipolare
concludendo
che le verità
possono essere costruite per sostenere interessi che con la
verità hanno poco a
che far.
La Grappa alla
Vipera
di
Renato
Scagliola ed. Zedde 17€ pag. 220
sequenza
di ricordi, incontri, sensazioni, quasi un diario di vita,
esplorazione del mondo montanaro sopravvisuto
vicino a quello attualmente normale, è una camminata a
fianco dell'autore
attraverso luoghi e persone che abbiamo visto ma mai conosciute.
Potrebbe
diventare un documento sulla condizione di alcune valli piemontesi.
Non tutti i bastardi sono di
Vienna
di Andrea Molesini - Sellerio Editore Palermo € 14
Mi
son lasciato influenzare da alcune parole sentite che
erano piaciute
così l'ho comprato, capendo leggendolo di sbieco
di aver sbagliato
storia raccontata male, in super superfice,
sequenza di fatti ridotti a storielle banali nell'assoluto corretto
politico,
ideale lettura per la gente normale che ama i romanzi
la scrittura è condita da parole poco stilose,
peggiorano le cose le situazioni rosa , queste orribili veramente
alla fine non sai se ridere o piangere. ma annoiato
sicuramente