SOMMARIO
Anno V
Numero 1
Aprile 2013
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ARCHIVIO
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LA FERROVIA FELL DEL MONCENISIO
di Claudio Servetti |
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D'inverno la Strada Statale che sale al colle del Moncenisio chiude,
causa neve. Dal versante francese addirittura diventa una pista da sci.
Chi vuole scavalcare le Alpi in auto deve infilarsi nel tunnel del
Frejus o passare dal Monginevro, le due alternative della zona. Per chi
si sposta con il treno invece l’unica alternativa è il
traforo del Frejus. Tornando al Moncenisio, storico valico utilizzato
fin dall’antichità per scambi commerciali e come via di
comunicazione per il turismo (anche quello di tipo religioso), il passo
è stato fortificato a partire dall’Ottocento da parte
italiana con la costruzione della Piazza militare del Moncenisio e
ancor prima da Napoleone con la costruzione della prima strada di
collegamento e con la ricostruzione dell’ospizio (a circa 1000
anni dalla sua prima fondazione) oggi sommerso dalla acque
dell’invaso artificiale.
Ancora oggi si possono vedere le varie fortificazioni costruite per
difendere l’importante e strategico valico e anche i francesi non
rimasero a guardare con la costruzione del forte della Turra. Negli
anni successivi altre batterie anche corazzate vengono edificate al
valico fino ad arrivare alle opere del Ventennio fascista con la
costruzione di opere in caverna, facenti parte delle opere di difesa
del Vallo Alpino. Oggi tutte queste fortificazioni sono passate in
territorio francese dopo i trattati di pace al termine della Seconda
Guerra Mondiale che hanno ridisegnato i confini attribuendo alla
Francia, come rimborso di guerra, porzioni di territorio un tempo
italiano. |
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Tralasciando i tempi di guerra e tornando ai tempi di pace, è
interessante scoprire la breve ma interessante storia della Ferrovia
del Moncenisio, la ferrovia Fell.
Fa già notizia immaginare una ferrovia che si arrampica fino ai
2083 metri del colle, ancor di più i tempi necessari e il
periodo storico di costruzione.
Gli anni erano quelli della costruzione del traforo ferroviario del
Frejus. Nella conca di Bardonecchia i lavori procedevano a rilento a
causa della grande imponenza dell’opera, più di 13
chilometri e mezzo di galleria, e della scarsità di mezzi
utilizzati per la costruzione. I lavori iniziarono nel 1857 e
terminarono appena tredici anni dopo. Era la prima galleria scavata
sotto le Alpi, se si esclude il Buco di Viso, galleria in quota
risalente al 1400. Proprio per questi rallentamenti e per una forte
necessità di avere un collegamento transalpino venne ideata una
ferrovia che superasse il Moncenisio, in attesa dell’apertura del
Frejus
Il primo maggio del 1866 iniziarono i lavori per la costruzione di
quella che risulterà la più ardita ferrovia europea, e
terminarono appena due anni dopo! Il tempo di costruzione è
strabiliante perché non si trattava di posare una tratta di
ferrovia su terreno pianeggiante ma in un ambiente tipicamente alpino.
Con tutti i problemi dell’ambiente montano. Nelle foto e ancora
dal vero si possono vedere le imponenti opere edificate in soli due
anni. Una lunga serie di gallerie per riuscire a mettere al sicuro
dalle nevicate e dalle valanghe la ferrovia e alcuni ponti per evitare
valloni e muraglioni di sostegno. Squadre di operai tenevano
percorribile sia la ferrovia che la strada anche in pieno periodo
invernale. Il 15 giugno 1868 entrava in funzione la ferrovia: a volte i
numeri risultano molto aridi ma non in questo caso. Da Susa a
Saint-Michel-de-Maurienne i chilometri di strada ferrata erano 77,8 con
pendenze fino all’8,3 %. Raggi di curva di soli 35 metri che
permettano svolte inverosimili. Sui binari correvano piccole locomotive
con al massimo 3-4 vagoni al traino. Anche i dislivelli erano notevoli:
1588 metri fra Susa e il Moncenisio e 1360 dal versante francese.
Dislivelli importanti che erano percorsi grazie a un sistema inventato
da John Barraclough Fell per aumentare l’aderenza delle
locomotrice sui binari. La particolarità di questo sistema era
quella di utilizzare la terza rotaia soltanto nei tratti di maggiore
salita tralasciandola in quelli più pianeggianti. I tempi di
percorrenza si aggiravano sulle 5 ore, poche rispetto alle dodici che
si impiegavano con una diligenza. Inoltre il vantaggio notevole era la
copertura della maggior parte dei tratti in quota compreso il
“serpentone di lamiera” nella zona delle Scale del
Moncenisio. Un lungo tratto per valicare uno degli ultimi scalini prima
della piana del colle con alcune curve per superare il dislivello
intubato fra alte lamiere per permettere il transito anche in caso di
forti nevicate: il tratto coperto artificialmente riguardava tutto il
percorso in alta quota per una lunghezza di 12 chilometri. Naturalmetne
come dicevamo prima, forte era l’impiego di operai per mantenere
la strada e la ferrovia praticabile tutto l’anno.
Con la sua inaugurazione nel 1868 si chiudeva un'epoca e un modo di
attraversare le Alpi: scomparivano le storiche diligenze trainate da
cavalli (con il sostegno di molti muli nei tratti
più ripidi) ed i Marrons, storiche guide di Novalesa e Venaus,
che accompagnavano i viaggiatori lungo la strada del Moncenisio anche
in inverno.
La vita e la fortuna della Ferrovia del Moncenisio però era
destinata ad avere vita breve. il I° novembre 1871 ad appena tre
anni dall’apertura e a cinque dall’inizio lavori la
ferrovia venne dismessa. La sicurezza del sistema Fell fu confermata
dal fatto che la tratta rimase attiva per 4 anni senza che si
verificasse alcuna disgrazia. |
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Quando venne terminato il traforo del
Frejus, la ferrovia venne definitivamente chiusa. Il materiale rotabile
fu smontato e trasferito in Svizzera, per essere impiegato in un nodo
ferroviario fra Losanna ed Eschalleus. Parte delle locomotive vennero
in seguito inviate sulle ferrovie sistema Fell in costruzione in
Brasile e Perù. Il progetto Fell, economico ed efficace si
diffuse rapidamente un po’ in tutto il mondo, con un forte
sviluppo nel Sud America sulle linee Ferroviarie Andine. Sono numerose
le linee ancora oggi in esercizio che sfruttano il principio in
aderenza artificiale sviluppato da Fell. Tra le principali ricordiamo
la conosciutissima Snaefell Mountain Railway sull’Isola di Man in
Inghilterra, la Rewanui Incline in Nuova Zelanda e la famosissima
Estrada de Ferro Cantagalo in Brasile, oggi principale ferrovia museo
del paese Sudamericano.
DATI TECNICI
Il sistema di locomozione Fell consisteva nell’istallazione di
una terza rotaia sopraelevata di 18 cm, posta nel centro del binario
nei tratti di maggior pendenza,sulla quale agivano a mo' di frizione
due coppie di ruote ad asse verticale ubicate sulla locomotiva, spinte
da molle. Nei punti di attraversamento stradale,per non intralciare il
transito delle vetture a cavalli, un dispositivo permetteva
l'abbassamento della rotaia centrale in apposito chiusinoQuesto tipo di
ferrovia risulta antecedente a quella più nota che utilizza il
sistema a cremagliera
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