Analisi
degli elementi per raggiungere la vittoria di un profondo osservatore
delle relazioni tra gli uomini.
La leggenda narra che Sun Zu presentò un codice di tredici
capitoli a Ho-Lu, re del semibarbaro Wu, nel VI secolo avanti
Cristo.
"La suprema
arte della guerra sta nel soggiogare il nemico senza combattere."
Per raggiungere questo risultato bisogna guardare chi è il
sovrano e chi è il comandante, cosa si vuole ottenere, quali
sono le armi a disposizione, com'è il terreno dello scontro
e
qual è la stagione.
Vale la pena di combattere se in gioco è il futuro di tutti
invece che il potere di uno.
La vittoria diventa condizione di sopravvivenza invece che obiettivo di
competizione.
Allora ogni perdita è un disastro e occorre evitarle per
salvare entrambe le parti e farle diventare una.
Questo mi sembra di aver capito di questa storia
FILM
EDUCAZIONE
SIBERIANA Gabriele Salvatores
Uscendo dalle sale si sentono i commenti ad alta voce di coloro che che
hanno visto lo spettacolo, gionni le ascolta divertito guardando i
volti dei parlanti ridendo sotto i baffi,
gionni non commentava mai ma qualche volta pensava le sue
considerazioni, ebbene ieri mentre scendeva le scale del cinema eliseo,
un cinema della vecchia generazione che sopravvive a stento inserito in
una piazza (sabotino) rimasta immutata nel tempo in borgo san paolo,
aveva sentito un commento, sussurato. La peculiarità del
fatto
consisteva nel tono molto basso ed educato del commento che coincideva
col pensiero di gionni che girava la testa incuriosito, erano tre
ragazzi tipo centri sociali discreti educati, era un bel trio di
educazione.
Il film è stato addomesticato dal regista sapientemente,
eliminando crudi episodi che l’avrebbero reso ancor
più invedibile ai benpensanti. Salvatores, grande, ha
salvato il
concetto che le regole non vanno infrante, che gli errori si pagano, a
differenza dell’attuale momento di dittatura del nulla, dove
tutto è apparentemente permesso, dove la punizione
è sostituita dal dialogo ad ogni costo, dove non
esiste
più colpa e se esiste è di altri. Bene questa
storia e un
po’ contocorrente
Consiglio caldamente alle persone che pensano che la violenza sia da
condannare anche quando non è gratuita, che pensano con
orrore
alla punizione come ostacolo alla redenzione educativa di non andarlo a
vedere.
Salvatores ha creato una storia assolutamente lontana dal pensiero
educativo italiano di questo momento, si è appassionato alla
storia della russia che è storicamente lontana,
più
semplice meno contaminata dalla decadenza del benessere occidentale.
Queste persone si devono tener lontano anche se per loro il regista ha
completamente cambiato il finale della storia.
Quando avevo divorato il libro, alcuni anni fa, pensavano che gli
educatori avrebbero dovuto leggerlo ( per loro) ora non più
e
troppo lontano dal loro metodo
mf
L’UOMO
CHE UCCISE LIBERTY VALANCE John Ford
(The Man Who Shot Liberty
Valance) è un film del 1962 diretto da John Ford, con John
Wayne, James
Stewart, Vera Miles e Lee Marvin.
Film
in
bianco e nero splendido nell’interpretazione, con un
formidabile Lee Marvin ( lo mettono sempre al fondo),la
trama scruta i sentimenti americani nel loro evolversi, la sequenza
è ben
raccontata: nomadi, poi allevatori, poi contadini e bottegai. Il
civile che
arriva si scontra inevitabilmente col violento selvaggio, il femminile
si
schiera con la sicurezzaquindi
evitando
il mondo selvaggio anche quello che cerca una giusta libertà
(john wayne).
La
storia è
ben raccontata accompagnata da una colonna sonora notevole.
La
cinepresa
alle spalle della scena dell’uccisione di liberty valance
permette varie
interpretazioni ovviamente volute dal maestro che dimostra come
è facile
manipolare la verità
U-BOOT
96 Wolfgang Petersen
Film
tedesco
del 1981 racconta la vita dei
sommergibilisti, se lo guardi puoi scivolare nel ventre del colosso
sotto il
mare, è lungo, ben visto dalla critica, capolavoro per chi
ama sentire racconti
vicini alla realtà, sconsigliato agli amanti delle commedie
VACANZE
DI NATALE Christian De
Sica
serie di tragici documentari sotto l’apparenza di film
panettone,
raccontano l’italia per quella che è o vorrebbe
essere,
saranno apprezzati in futuro per capire la vita dell’italiano
medio-alto, leggero, assolutamente non eroico, con regole etiche non
ben definite e una vistosa morale addomesticata, il centro di
archeologia sperimentale li tiene in considerazione in quanto ben
realizzati per far comprendere una realtà altrimenti
difficile
da capire, l’assenza dell’epica intrecciata con
sentimenti
comuni creano una comicità ineguagliabile anche se
forse
non sempre voluta. Il difficile sarà far credere ai posteri
che
le cose stanno veramente così.