SOMMARIO

Anno VI
Speciale Isbuscenskij
Q213,5
Aprile 2016

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ARCHIVIO

 

 

 

 

ALIMENTAZIONE

Venti giorni prima della partenza: il 16 giugno, in pieno allenamento dei cavalli, abbiamo cominciato a somministrare mangime Sivam Trek mescolandolo all’orzo, arrivando a kg 2,5 al giorno di mangime e a due di orzo. Si è così continuato per tutto il periodo del viaggio in Van sino al giorno 12 luglio. Alla partenza i cavalli erano lievemente nervosi, ma nel complesso in buona forma.
Dal 13 luglio in avanti ai cavalli sono stati somministrati dai 4 ai 5 Kg di mangime Sivam Trek ogni 24 ore.
La quarta tappa, Nuova Praga è stata per errore troppo lunga: 25 Km; i cavalli erano visibilmente affaticati. La quinta tappa, quindi, è stata accorciata a 10 Km, così i cavalli hanno avuto modo di riprendersi completamente.
Man mano che i giorni passavano, i cavalli rinvigorivano nonostante il caldo, la sete era notevole; ovviamente determinata dall’alta temperatura. Gli insetti non davano un eccessivo fastidio ai cavalli, solo alcune notti, in particolare al crepuscolo, le zanzare hanno costituito un problema; cercavamo, ovviamente, di accamparci per la notte in luoghi lontani da corsi d’acqua o stagni.
Quando siamo giunti al Don, cioè alla fine del viaggio, i cavalli erano migliorati al punto da essere in perfetta forma fisica e psichica; anche se  le ultime tappe, alcune fatte insieme ai cavalieri cosacchi, comprendevano lunghi tratti di galoppo.
Ogni cavaliere sente il proprio cavallo come parte di se stesso ed io sentivo Cartuccera rinvigorire giorno dopo giorno, tappa dopo tappa; questo mi rasserenava aiutando a superare la mia stanchezza che invece aumentava. Non sono un veterinario, né un esperto; sono solo un misero cavaliere che ha compiuto circa mille chilometri con il proprio cavallo in Russia, ma sono tornato con una cavalla più in forma di quando era partita e questo vale anche per gli altri cavalieri della spedizione. Alla buona riuscita dell’impresa, tutto ha contribuito, come traspare da questa breve relazione; ed ho la sensazione che il Vs. mangime abbia fatto la parte più importante: quella di mantenere in forma i nostri cavalli.
Dovevamo attraversare l’Ucraina e una parte della Russia, paesi produttori di grano, mais e orzo, ma abbiamo preferito partire portando con noi il mangime necessario alla progressione dei nostri cavalli per due motivi:
1) Non dover aggiundere ai problemi logistici già esistenti quello della ricerca dei cereali.
2) Avevamo paura di trovare delle cultivar diverse dalle nostre che avrebbero potuto creare problemi alla digestione dei cavalli.
Pensavamo che la cosa migliore fosse, almeno per quanto riguardava la parte energetica dell’alimentazione, il non variare l’alimentazione stessa, abituando gradualmente i cavalli ad assumere il mangime senza variarlo assolutamente per tutta la durata della spedizione; allenamento e conclusione compresi.
La scelta specifica del mangime Trek è stata fatta sulla già avvenuta sperimentazione da noi effettuata dal 1991 al 1993; ovviamente con un mangime concentrato abbiamo risparmiato peso e spazio, cosa utilissima visto che dovevamo portarci tutto quanto dall’Italia caricando il materiale sui mezzi che l’IVECO aveva messo a disposizione dell’Alpitrek.
In poche parole abbiamo pensato che la relazione spazio-peso-energia del mangime Trek sia attualmente l’ottimale.