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SOMMARIO

Anno XI
Numero speciale
Aprile 2019

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ARCHIVIO

 

 

 

 

EDITORIALE
di Mauro Ferraris

I coltelli del vecchio lupo non sono amati dai collezionisti in quanto son solo ferritaglienti col manico in corno di Cervo.

Le lame sono in acciaio armonico e le loro forme ri-creano rigorosamente le sagome dei coltelli Lakota, dei trapper e dei soldati bianchi. La mano dell’uomo quasi non interviene sul manico del coltello. Il Cervo perde le corna ogni anno verso febbraio. L’arte è nel saldare il ferrotagliente al braccio dell’uomo usando quel pezzo di corno che naturalmente giunge alla mano e congiunge al Cervo.

Non sono coltelli da collezione, ma hanno grande valore d’uso per gli uomini che hanno scelto di vivere i loro sogni nel bosco, non possiedono tecnologia - per nostra fortuna - ma è facile mantenerli taglienti restando nel bosco, arrotandoli sulla pietra giusta, evitando di scendere dove hanno spazzato via tutto per organizzare il loro mondo.

I foderi sono magnifici, in cuoio ricamato con perline di vetro, buona parte del manico rientra nel fodero secondo l’uso indiano, evitando così di perdere il coltello mantenendolo pronto alla mano quando sulle montagne seguiremo le tracce del Lupo senza disturbare il Cervo


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