SOMMARIO

Anno XI
Numero speciale
Aprile 2019

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ARCHIVIO

 

 

 

 

L'ERA DEL CAVALLO E DEL COMMERCIO

Le pianure o le praterie o le steppe del Nord America sono immense ancor oggi, nell’800 lo erano ancor più ed erano poco abitate, vi sono poche tracce umane al di là del Grande Missouri, le Pellirosse vivevano in villaggi permanenti sul fiume e coltivavano sostanzialmente  mais .

La situazione cambia velocemente con l’arrivo del cavallo, le mandrie provenivano da sud dal vecchio Messico e diffondevano un vasto commercio gestito in buona parte dai Comanche che ricevevano in cambio armi da fuoco dalle tribù stanziate sul Missouri che a loro volta le ricevevano dall’est la terra dove si era insediato l’uomo bianco

Alcune tribù furono immediatamente affascinate dal” cane misterioso” da pedestri diventarono equestri nel volgere di un attimo e inseguirono i bisonti nelle pianure: nasceva la cultura del cavallo durata cent’anni.

In questo periodo il ferrotagliente sostituì l’osso e la selce

Nelle pianure l’era del commercio coincise con l’era del cavallo. Esisteva anche prima ma in forma irrisoria.

Da banda a banda, da tribù a tribù un sacco di roba passava da mano in mano, due erano le fonti il vecchio Messico a sud gli stati europei all’est

Da sud: coperte, argento, schiavi ma soprattutto cavalli

Da est: coltelli, pentole, lesine, vermiglione, caffe ma soprattutto armi da fuoco.

Nella Nuova Inghilterra officine quasi industriali producevano in grandi quantità, monili, gioielli, tomahawk esclusivamente per il mercato indiano, i coltelli venivano prima importati dall’Inghilterra successivamente prodotti nella stessa America, le perline di vetro venivano da Venezia.

Il centro di smistamento maggiore era San Louis alla confluenza del Missouri col Missisipi.

Poi prendevano verso ovest caricate su muli, erano i tempi dei Bordeaux, dei Richard dei Janis e dei loro trading post in pieno territorio indiano, questi mercanti erano in genere franco canadesi

Mentre quelli del sud prevalentemente spagnoli e messicani

Due erano le vie  del commercio la Pista dell’Oregon che risaliva la valle del Platte il cui centro commerciale principale era Fort Laramie, l’altra la Pista di Santa Fe che seguiva l’Arkansas, questo fiume segnava anche il confine con l’area d’influenza con il Messico, Fort Bent era situato presso che a meta strada.

Possediamo una straordinaria documentazione di queste due piste grazie al diario che Parkman aveva tenuto nel suo viaggio avvenuto nel 1846

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borsa per fucili ad avancarica

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Due parole su Fort Laramie

Il Laramie fork scendeva dalle omonime montagne, si chiama così a causa dell’uccisione di un trapper canadese, certo Jacques La Ramie,  perpetrata da una spedizione Arapaho intorno al 1810. Nel punto in cui il torrente entra nel Platte la Compagnia costruì nel 1834 una rudimentale base commerciale, che appare in un dipinto di Miller completamente costruita in legno con casamatta sopra l’ingresso. Essa venne chiamata da Robert Campbell Fort William in ricordo del suo amico e socio  William Soublette. Il forte venne poi venduto alla Compagnia delle Pellicce delle Montagne Rocciose col nome di Fort John; sembra che in questa occasione venne ricostruito poco distante dal sito iniziale questa volta in adobe e successivamente acquistato dal governo nel 1849, diventando un avamposto militare.

Quando Parkman vi soggiornò in teoria si chiamava Fort John, ma già allora era conosciuto come Fort Laramie.

Fort Laramie, situato 800 miglia a ovest di Saint Louis, ebbe un seguito importante nella storia della frontiera: nei suoi pressi ebbe luogo nel 1854 lo scontro conosciuto come “l’affare Grattan”, da molti considerato l’inizio delle ostilità tra le tribù delle pianure e i bianchi. La realtà ovviamente è più complessa: gli emigranti ben descritti da Parkman si moltiplicarono negli anni successivi diventando una marea, ad essi si aggiunsero i mormoni ancora più grossolani e presuntuosi, e insieme devastarono in breve tempo la valle del Platte.

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Il trattato di pace del 1851 venne presto rotto da entrambe le parti. Gli indiani furono allarmati dal costante afflusso di immigrati, ed erano contrari ai nuovi forti lungo la Bozeman Trail. I capi Sioux acconsentirono al radunarsi con la commissione di pace a Fort Laramie nel 1868. Inclusi in questo gruppo erano William G. Bullock (al centro, con la barba grigia) e James Bordeaux (in piedi, a estrema destra). Gli altri sono sconosciuti. (Courtesy of Wyoming State Archives, Department of State Parks and Cultural Resources)

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Gli indiani continuarono ad accamparsi vicino a Fort Laramie, come si vede in questa fotografia scattata durante il trattato del 1868.

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Indiani, soldati e civili fotografati a Fort Laramie durante il trattato del 1868. Nonostante la firma di nuovi trattati, le guerre indiane continuarono. I bianchi li ignorarono viaggiando dal Montana alle Black Hills in cerca di oro. Gli indiani segnarono un’effimera vittoria sconfiggendo Btv. Mj. Gen. George Custer nella battaglia del Little Bighorn il 25 giugno 1976. Tuttavia dalla fine del 1870 la maggior parte dei Nativi Americani furono confinati nelle riserve

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Alcuni soldati durante un’esercitazione nella piazza d’armi di fronte agli alloggi degli ufficiali, edifici B, C e D, intorno al 1883. Prima del 1870, i soldati semplici avevano una paga di 16$ al mese, dopo il 1870 il Congresso tagliò la paga mensile portandola a 13$. Il meteo, le strade malridotte, gli ostili e i banditi spesso facevano tardare l’arrivo del tesoriere, perciò tra i giorni di paga non era inconsueto passassero tra i 4 e i 6 mesi

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Soldati in marcia intorno al 1884. Pvt. Hervey Johnson, in sevizio a Fort Laramie dal 1863 al 1866 descrisse un giorno di routine per la cavalleria. “La tromba suonava all’alba… 20 minuti dopo ogni uomo doveva essere pronto… veniva fatto l’appello… gli uomini marciavano verso le scuderie per prendersi cura dei cavalli… poi colazione… poi ognuno prendeva il suo servizio… poi il  pranzo… nel pomeriggio esercitazione… la sera ci si prendeva cura dei cavalli… poi cena, e luci spente alle 9.15p.m.”


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Questo è il King iron bridge sul fiume Laramie, costruito nel 1875 e costato $10.500. Il ponte serviva come vitale collegamento sulla strada tra Cheyenne e le Black Hills. Permetteva l’attraversamento del fiume in ogni stagione da parte di diligenze, minatori e truppe verso Fort Laramie, che è a pochi metri. Il ponte fu utilizzato fino al 1960 ed esiste tuttora come monumento, anche se è consentito il solo traffico pedonale

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Il ponte sul Laramie Creek nel 2017

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Laramie Creek

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tipì Sioux sul Laramie Creek


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Fort Laramie oggi, intorno al 1940 iniziarono ad opera di alcuni volenterosi il recupero del forte in rovina, la prima volta che vi son passato era il 1993, son tornato nel 2017 ed il cambiamento anche se non completato era vistoso, quello che una volta era un punto nevralgico dell’ovest ora è un luogo annegato nella prateria quasi deserta, le baracche di legno dei magazzini sono sparite, erano in legno, le baracche truppa rimesse in piedi come le abitazioni degli ufficiali

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camerata truppa

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Fort Bent

Come abbiamo detto due erano le direttrici del commercio, una risaliva il Platte, l’altra l’Arkansas

Fort Bent era su quest’ultimo, circa a metà strada tra Sant Luis e Santa Fè, l’aveva costruito William Bent con i suoi soci era in adobe molto simile al Fort John poi Laramie sul Platte. Isola sperduta nel mezzo della prateria, essi ricordano i forti della Legione nel deserto del Sahara al posto dei Tuareg mandrie di cavalli e tipì cheyenne e mandrie allora sterminate di bufali.

È stato ricostruito fedelmente con gli stessi materiali e metro più metro meno nello stesso luogo su planimetrie originali dell’epoca: risultato spettacolare, lì si concentrava tutto il commercio del sud ovest

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dagli spalti

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