Le
pianure o le praterie o le steppe del Nord America sono immense ancor oggi,
nell’800 lo erano ancor più ed erano poco abitate, vi sono poche tracce
umane al di là del Grande Missouri, le Pellirosse vivevano in villaggi
permanenti sul fiume e coltivavano sostanzialmente mais .
La
situazione cambia velocemente con l’arrivo del cavallo, le mandrie provenivano
da sud dal vecchio Messico e diffondevano un vasto commercio gestito in buona
parte dai Comanche che ricevevano in cambio armi da fuoco dalle tribù stanziate
sul Missouri che a loro volta le ricevevano dall’est la terra dove si era
insediato l’uomo bianco
Alcune
tribù furono immediatamente affascinate dal” cane misterioso” da pedestri
diventarono equestri nel volgere di un attimo e inseguirono i bisonti nelle pianure:
nasceva la cultura del cavallo durata cent’anni.
In
questo periodo il ferrotagliente sostituì l’osso e la selce
Nelle
pianure l’era del commercio coincise con l’era del cavallo. Esisteva anche
prima ma in forma irrisoria.
Da
banda a banda, da tribù a tribù un sacco di roba passava da mano in mano, due
erano le fonti il vecchio Messico a sud gli stati europei all’est
Da
sud: coperte, argento, schiavi ma soprattutto cavalli
Da
est: coltelli, pentole, lesine, vermiglione, caffe ma soprattutto armi da fuoco.
Nella
Nuova Inghilterra officine quasi industriali producevano in grandi
quantità, monili, gioielli, tomahawk esclusivamente per il mercato indiano, i
coltelli venivano prima importati dall’Inghilterra successivamente prodotti
nella stessa America, le perline di vetro venivano da Venezia.
Il
centro di smistamento maggiore era San Louis alla confluenza del Missouri col
Missisipi.
Poi
prendevano verso ovest caricate su muli, erano i tempi dei Bordeaux, dei Richard
dei Janis e dei loro trading post in pieno territorio indiano, questi mercanti
erano in genere franco canadesi
Mentre
quelli del sud prevalentemente spagnoli e messicani
Due
erano le vie del commercio la Pista dell’Oregon che risaliva la valle del
Platte il cui centro commerciale principale era Fort Laramie, l’altra la Pista
di Santa Fe che seguiva l’Arkansas, questo fiume segnava anche il confine con
l’area d’influenza con il Messico, Fort Bent era situato presso che a meta
strada.
Possediamo
una straordinaria documentazione di queste due piste grazie al diario che
Parkman aveva tenuto nel suo viaggio avvenuto nel 1846
borsa per fucili ad avancarica
***
Due parole su Fort Laramie
Il Laramie fork scendeva dalle omonime
montagne, si chiama così a causa dell’uccisione di un trapper canadese,
certo Jacques La Ramie, perpetrata da una spedizione Arapaho intorno
al 1810. Nel punto in cui il torrente entra nel Platte la Compagnia costruì nel
1834 una rudimentale base commerciale, che appare in un dipinto di Miller
completamente costruita in legno con casamatta sopra l’ingresso. Essa venne
chiamata da Robert Campbell Fort William in ricordo del suo amico e socio
William Soublette. Il forte venne poi venduto alla Compagnia delle Pellicce
delle Montagne Rocciose col nome di Fort John; sembra che in questa occasione
venne ricostruito poco distante dal sito iniziale questa volta in adobe e
successivamente acquistato dal governo nel 1849, diventando un avamposto militare.
Quando Parkman vi soggiornò in
teoria si chiamava Fort John, ma già allora era conosciuto come Fort Laramie.
Fort Laramie, situato 800 miglia
a ovest di Saint Louis, ebbe un seguito importante nella storia della
frontiera: nei suoi pressi ebbe luogo nel 1854 lo scontro conosciuto come
“l’affare Grattan”, da molti considerato l’inizio delle ostilità tra le tribù
delle pianure e i bianchi. La realtà ovviamente è più complessa: gli emigranti
ben descritti da Parkman si moltiplicarono negli anni successivi diventando una
marea, ad essi si aggiunsero i mormoni ancora più grossolani e presuntuosi, e
insieme devastarono in breve tempo la valle del Platte.
Il
trattato di pace del 1851 venne presto rotto da entrambe le parti. Gli indiani
furono allarmati dal costante afflusso di immigrati, ed erano contrari ai nuovi
forti lungo la Bozeman Trail. I capi Sioux acconsentirono al radunarsi con la
commissione di pace a Fort Laramie nel 1868. Inclusi in questo gruppo erano
William G. Bullock (al centro, con la barba grigia) e James Bordeaux (in piedi,
a estrema destra). Gli altri sono sconosciuti. (Courtesy of Wyoming State
Archives, Department of State Parks and Cultural Resources)
Gli
indiani continuarono ad accamparsi vicino a Fort Laramie, come si vede in
questa fotografia scattata durante il trattato del 1868.
Indiani,
soldati e civili fotografati a Fort Laramie durante il trattato
del 1868. Nonostante la firma di nuovi trattati, le guerre indiane
continuarono. I bianchi li ignorarono viaggiando dal Montana alle Black Hills
in cerca di oro. Gli indiani segnarono un’effimera vittoria sconfiggendo Btv.
Mj. Gen. George Custer nella battaglia del Little Bighorn il 25 giugno 1976.
Tuttavia dalla fine del 1870 la maggior parte dei Nativi Americani furono
confinati nelle riserve
Alcuni
soldati durante un’esercitazione nella piazza d’armi di fronte agli alloggi
degli ufficiali, edifici B, C e D, intorno al 1883. Prima del 1870, i soldati
semplici avevano una paga di 16$ al mese, dopo il 1870 il Congresso tagliò la
paga mensile portandola a 13$. Il meteo, le strade malridotte, gli ostili e i
banditi spesso facevano tardare l’arrivo del tesoriere, perciò tra i giorni di
paga non era inconsueto passassero tra i 4 e i 6 mesi
Soldati
in marcia intorno al 1884. Pvt. Hervey Johnson, in sevizio a Fort Laramie dal
1863 al 1866 descrisse un giorno di routine per la cavalleria. “La tromba
suonava all’alba… 20 minuti dopo ogni uomo doveva essere pronto… veniva fatto
l’appello… gli uomini marciavano verso le scuderie per prendersi cura dei
cavalli… poi colazione… poi ognuno prendeva il suo servizio… poi il pranzo… nel pomeriggio
esercitazione… la sera ci si prendeva cura dei cavalli… poi cena, e luci spente
alle 9.15p.m.”
Questo
è il King iron bridge sul fiume Laramie, costruito nel 1875 e costato $10.500.
Il ponte serviva come vitale collegamento sulla strada tra Cheyenne e le Black
Hills. Permetteva l’attraversamento del fiume in ogni stagione da parte di
diligenze, minatori e truppe verso Fort Laramie, che è a pochi metri. Il ponte fu utilizzato
fino al 1960 ed esiste tuttora come monumento, anche se è consentito il solo
traffico pedonale
Il ponte sul Laramie Creek nel 2017
Laramie Creek
tipì Sioux sul Laramie Creek
Fort
Laramie oggi, intorno al 1940 iniziarono ad opera di alcuni volenterosi il recupero del
forte in rovina, la prima volta che vi son passato era il 1993, son tornato nel
2017 ed il cambiamento anche se non completato era vistoso,
quello che una volta era un punto nevralgico dell’ovest ora è un luogo annegato
nella prateria quasi deserta, le baracche di legno dei magazzini sono sparite,
erano in legno, le baracche truppa rimesse in piedi come le abitazioni degli ufficiali
camerata truppa
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Fort
Bent
Come
abbiamo detto due erano le direttrici del commercio, una risaliva il Platte,
l’altra l’Arkansas
Fort
Bent era su quest’ultimo, circa a metà strada tra Sant Luis e Santa Fè, l’aveva
costruito William Bent con i suoi soci era in adobe molto simile al Fort John
poi Laramie sul Platte. Isola sperduta nel mezzo della prateria, essi ricordano
i forti della Legione nel deserto del Sahara al posto dei Tuareg mandrie di
cavalli e tipì cheyenne e mandrie allora sterminate di bufali.
È
stato ricostruito fedelmente con gli stessi materiali e metro più metro meno
nello stesso luogo su planimetrie originali dell’epoca: risultato spettacolare, lì si
concentrava tutto il commercio del sud ovest
dagli spalti
trading post
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