Sembra che l’usanza
di scalpare i nemici uccisi era praticata nel Nord America prima della sua
“scoperta”.
Sicuramente i
bianchi la diffusero enormemente durante le loro guerre combattute per il
controllo del mercato del castoro e relativi territori. Gli scalpi avevano
valore economico perché pagati dall’amministrazione coloniale, il prezzo
variava a seconda se apparteneva a un guerriero, a una squaw o al suo bambino.
Veniva praticata un’incisione
nel cuoio capelluto più o meno corrispondente all’attuale tonsura dei frati
cattolici, facendo attenzione a non tagliare i lunghi capelli, poi
inginocchiandosi sulla schiena del corpo prendevano un lembo di cuoio tra i
denti e facendo forza con le mani libere appoggiate alle spalle tiravano via
con uno strattone il pezzo di pelle che veniva seguentemente ornato con perline
di vetro e tinto di rosso.
Scalpare un nemico
era “normale” per l’indiano in quanto apparteneva
come la tortura al
suo modo di vivere, questa pratica si diffuse velocemente all’ovest: gli
Irochesi scalpavano gli Ojibway aiutati dai fucili europei, gli Ojibway
scalpavano i Chippewa che a loro volta cacciavano i Sioux verso ovest.
A ovest del Missouri
gli scalpi non avevano niente a che vedere con l’economia, i cacciatori nomadi
delle pianure erano selvaggi e non avevano contatti con l’Uomo Bianco, gli
scalpi confermavano il valore del guerriero che li aveva; venivano mostrati
nelle occasioni importanti ed appesi ad un determinato palo del tipì.
Ci furono assassini
e delinquenti bianchi che scalpavano uomini, donne e bambini indiani per
divertimento, uccidevano vigliaccamente e gratuitamente e mostravano i trofei
all’osteria come un cacciatore mostra un fagiano, come successe sul Sand Creek
dove i volontari dei 100 giorni di Civington infierirono sui corpi degli
Cheyenne e li mostrarono nei salom di Denver, ma la maggior diffusione della
pratica fu commerciale e si sviluppo nel sud ovest giù verso il Messico
dove il governo pagava per ogni scalpo, là vi erano"cacciatori di
scalpi" professionisti, gente che viveva di quello, uccidevano quel che
trovavano in genere indiani pacifici e inermi, difficilmente gli ostili, l'odio
che crearono fu causa di guerre prolungate e sanguinose come quella con gli
Apache iniziata a Santa Rita del Cobre ad opera di avventuriri
anglosassoni.
Scalpare aveva un
significato terribile e mistico per l’indiano nella sua mente primitiva,
tramite lo scalpo il guerriero assumeva la “forza” del suo nemico e la metteva
al servizio del popolo.Per i bianchi “civili” scalpare era manifestazione
di volgare ignoranza che confermava la sua prepotenza .
tipico coltello da scalpo
Ri-Creazione di
un
coltello da scalpo di forma classica, è il coltello di Magua l’Hurone del celeberrimo film “ l’ultimo dei Mohicani”
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