SOMMARIO

Anno XI
Numero speciale
Aprile 2019

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ARCHIVIO

 

 

IL COLTELLO DA SCALPO

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Sembra che l’usanza di scalpare i nemici uccisi era praticata nel Nord America prima della sua “scoperta”.

Sicuramente i bianchi la diffusero enormemente durante le loro guerre combattute per il controllo del mercato del castoro e relativi territori. Gli scalpi avevano valore economico perché pagati dall’amministrazione coloniale, il prezzo variava a seconda se apparteneva a un guerriero, a una squaw o al suo bambino.

Veniva praticata un’incisione nel cuoio capelluto più o meno corrispondente all’attuale tonsura dei frati cattolici, facendo attenzione a non tagliare i lunghi capelli, poi inginocchiandosi sulla schiena del corpo prendevano un lembo di cuoio tra i denti e facendo forza con le mani libere appoggiate alle spalle tiravano via con uno strattone il pezzo di pelle che veniva seguentemente ornato con perline di vetro e tinto di rosso.

Scalpare un nemico era “normale” per l’indiano in quanto apparteneva

come la tortura al suo modo di vivere, questa pratica si diffuse velocemente all’ovest: gli Irochesi scalpavano gli Ojibway aiutati dai fucili europei, gli Ojibway scalpavano i Chippewa che a loro volta cacciavano i Sioux verso ovest.

A ovest del Missouri gli scalpi non avevano niente a che vedere con l’economia, i cacciatori nomadi delle pianure erano selvaggi e non avevano contatti con l’Uomo Bianco, gli scalpi confermavano il valore del guerriero che li aveva; venivano mostrati nelle occasioni importanti ed appesi ad un determinato palo del tipì.

Ci furono assassini e delinquenti bianchi che scalpavano uomini, donne e bambini indiani per divertimento, uccidevano vigliaccamente e gratuitamente e mostravano i trofei all’osteria come un cacciatore mostra un fagiano, come successe sul Sand Creek dove i volontari dei 100 giorni di Civington infierirono sui corpi degli Cheyenne e li mostrarono nei salom di Denver, ma la maggior diffusione della pratica fu commerciale e si sviluppo nel sud ovest  giù verso il Messico dove il governo pagava per ogni scalpo, là vi erano"cacciatori di scalpi" professionisti, gente che viveva di quello, uccidevano quel che trovavano in genere indiani pacifici e inermi, difficilmente gli ostili, l'odio che crearono fu causa di guerre prolungate e sanguinose come quella con gli Apache iniziata a Santa Rita  del Cobre ad opera di avventuriri anglosassoni.

Scalpare aveva un significato terribile e mistico per l’indiano nella sua mente primitiva, tramite lo scalpo il guerriero assumeva la “forza” del suo nemico e la metteva al servizio del  popolo.Per i bianchi “civili” scalpare era manifestazione di volgare ignoranza che confermava la sua prepotenza .

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tipico coltello da scalpo

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Ri-Creazione di un coltello da scalpo di forma classica, è il coltello di Magua l’Hurone del celeberrimo film “ l’ultimo dei Mohicani”


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