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SOMMARIO

Anno XI
Numero speciale
Aprile 2019

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ARCHIVIO

 

 

 

 

IL CINTURONE
“un viaggiatore andava verso nord
più saliva e più vedeva persone con il coltello alla cintola
ormai era nella tundra con il circolo polare a sud
lontano dal mondo organizzato
nel paese del sole lungo e dei pastori di renne tutti avevano il coltello
ne prese uno anche lui”


Nel wilderness avere un coltello a lama fissa appeso alla cintura è comodo quando serve , e serve spesso, (per non dover andare a andare a cercarlo nelle tasche, aprirlo prima di finalmente usarlo), non serve elencare le occasioni dell'uso quotidiano del coltello, coloro che vivono nel mondo selvaggio le conoscono, a quelli che vivono normalmente non servono.

Il coltello d'uso e un semplice ferrotagliente in acciaio comune con lama di una decina di centimetri e manico solido che stia bene in mano, l'acciaio comune è facile da affilare sul sentiero con qualsiasi  pietra anche per chi non è esperto (gli acciai elaborati, i 420 o i 440 tengono il filo più a lungo ma quando lo perdono, e lo perdono, diventa complicato farglielo)

questo tipo di coltello è definito da caccia in quanto tradizionalmente usato da chi andava a caccia come complemento dell'equipaggiamento, ovviamente si differenziava dal coltello da combattimento, da disosso e altri modelli per forma dimensione e peso

il coltello ha  un fodero che può essere appeso alla cintura

ma coloro che praticano l'avventura quotidiana lo portano sul cinturone lasciando alla cintura i compiti normali, si fa  per averlo pronto all'occorrenza, cosi puoi in un attimo posizionarlo sopra l'impermeabile se piove o il giaccone se tira vento, o toglierlo del tutto se devi entrare in un locale più o meno pubblico

inoltre  ed è importante  al cinturone puoi appendere altre cose che servono in continuazione , l'accendino a benzina, la piastra apritutto, lo specchio per le segnalazioni, la borsetta per il tabacco onde poter gustare appieno l'attimo di sosta nell'incantevole luogo

i lapponi li decorano, i keti vi appendono amuleti e portafortuna, i cheyennes ciuffi di capelli

esso diventa miscuglio di oggetti utili all'uomo e allo spirito dell'uomo

esso diventa quasi totem

mf.

ps

alcuni sorridono apertamente o sotto i baffi per educazione quando lo vedono portato sono il “ pensiero normale” altri lo mettono anche loro senza motivo sono i “fasulli”,altri inorridiscono per la pericolosità dell'oggetto  sono gli “arcobaleno”

poi

vengono i giusti

quelli dei fatti propri

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Cinture cinturoni e straccalli

Nella vita all’aria aperta le cinture servono a stringere in vita i calzoni e le bretelle per sostenerli, nella vita movimentata sono utili perche le bretelle e cintura agiscono in tandem e mantengono gli’indumenti composti  evitando di mettere a nudo la pelle nelle parti lombari che possono provocare grandi dolori reumatici, ovviamente per quelle persone un po’ rudi che vivono l’avventura all’aperto.

Lo straccallo è caduto in disgrazia dopo la fine della guerra con la sedentarizzazione del popolo lavorativo, quando il popolo maschile è diventato impiegatizio, commerciante, intellettuale ecc. la bretella era tipica del maschile in quanto per la conformazione fisica del femminile, differenza tra vita e fianchi poteva renderla superflua, anche se si conoscono casi di donne longilinee che abitualmente le portavano. Ma in genere erano all’ovest

Il cinturone è di cuoio più spesso largo 4cm spesso 3, 4 millimetri ben più resistente della normale cintura.

È molto comodo perché indipendente dal resto del vestiario, è utile in quanto le cose che vi sono appese sono quelle più necessarie e pronte alla mano, inoltre aiuta a tenere al giusto posto l’abbigliamento dell’avventura soprattutto quando nevica o tira un forte vento

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Cinture, cinturoni, cartucciere e bandoliere

Le cinture sono strisce di stoffa, di corda o di pelle che servono generalmente a tenere al loro posto alcuni capi di vestiario, dal dopoguerra sono in genere usate da sole per comodità in quanto il lavoro dell’uomo civile è diventato prettamente sedentario, prima erano gli stracalli a svolgere questa missione, spesso cintura e bretella erano usate insieme, la cintura è  accessorio diffuso nel quotidiano civile.

Il cinturone è generalmente alto non meno di 4 centimetri, può essere in cuoio, molti di quelli militari erano e sono in tela spessa e resistente, non serve a sostenere  ma a portare attrezzi utili all’uso. Quelli da muratore martello e sacca per i chiodi per esempio, è facile da mettere e togliere e si ripone come ultima cosa sui capi di vestiario, indossati su giacconi e impermeabili hanno anche funzione di tenerli a posto nell’azione e di eliminare dannose correnti d’aria provenienti dal terreno.

Sì. Stiamo uscendo dal quotidiano per entrare nell’avventura

Il cinturone dello scout e personale, su di esso viene fissato prima di tutto il coltello poi nelle varie gibernette il resto, chi fuma: tabacco e pipa, il trapper la pietra focaia, il soldato le munizioni e così via seguendo molteplici e stravaganti esigenze.

Per l’avventuriero è indispensabile perché comodo, lo metti e lo togli con facilita e non dimentichi indietro nulla. Ogni cavaliere lo possiede  e gli è affezionato, il cinturone è lavagna , osservando puoi capire esigenze e personalità del portatore.

I cinturoni sono in genere semplici e la loro bellezza deriva dalle vicende vissute, dal grasso ricevuto dopo aver sopportato un diluvio per giorni, le screpolature conseguenti al ve- e- nto, alla corrente dei guadi, all’avanzata tribolata nella bufera e alle notti di bivacco sempre vicino alla testa appoggiata sulla sella da cuscino nel riposo del cavaliere.

Gli utensili appesi al  cinturone diventano col passare del tempo simboli di fedeltà  circondati da rispetto.

Sensazioni che ovviamente non possono essere capite proprio da tutti: sanno di rischio pericolo e d’avventura


Note

Sulle cinture hanno scritto libri, e bene spendere un pensiero sulla cintura scout ( boys-scout), esse avevano e forse hanno fibbie rapide stupende, sono di fattura diversa ma tutte hanno inciso " siate pronti" ovviamente in tutte le lingue, inoltre tutte hanno il giglio, la cintura era di cuoio munita di anello di ferro muniti di moschettoni per agganciare borracce e altri oggetti, erano soggette a grandi scambi nei raduni internazionali le cartucciere sono prettamente usate dai cacciatori, variano ovviamente in funzione del calibro delle cartucce,i militari hanno le giberne i meglio avevano,ora hanno cinturoni con la possibilità di attaccare i caricatori, quando i soldati usavano le giberne queste erano sostenute da speciali bretelle che scaricavano il loro peso sulle spalle, per evitare che esse si spostassero dalla spalla i capi militari erano muniti di spalline proprio per agganciare gli spallacci. Curiosità i noti cinturoni dei pistoleri visti nei western erano assenti nella storia, essi sono stati inventati si dice da Tom Mix per i suoi spettacoli;quelli che si vedono avvolti sulle spalle dei moderni guerrieri sono in genere nastri per l’MG.

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le due gibernette sino dell'Esercito Elvetico, ottimo cuoio superba fattura, quella a sinistra è del 1949 l'altra 1965,veri piccoli capolavori che trent'anni fa era possibile trovare nelle fiere per pochi franchi ,ora sono introvabili.

era così quando avvicendavano gli arsenali, il mercato era inondato di materiale, che spariva nel volgere del tempo, le imitazioni civili non hanno niente in comune con i capitolati militari sono prodotti commerciali che possono funzionare per l'escursionista o il turista, allo scout serve ben altro.