Ho sempre
conservato un buon ricordo delle notti passate
sul terreno; accucciato su una roccia o vicino
al fuoco, ho aspettato l'arrivo dell'oscurità
cercando di proteggermi come potevo dal freddo,
dall'umidità e da tutte le cose scure che
svolazzano nel buio. L'uomo bianco ha case
grandi e meravigliose arredate con gusto
impeccabile, l'uomo bianco è ricco di cose
che non sa dove mettere, queste cose si
accumulano intorno a lui e lo isolano dall'universo. La casa dell'uomo bianco ha l'aria condizionata in estate ed è riscaldata
d'inverno, l'uomo che vi abita vive tutto l'anno
in maglietta
a prescindere dalle stagioni: NOI NO.
D'estate saliamo
sulle montagne lontano da mosche e calore e
nelle ore più calde alziamo il telo dal lato più
fresco. D'inverno cerchiamo un posto riparato
dal vento e siamo ossessionati dalla ricerca
della legna da bruciare. Ma non siamo isolati
dalla terra, assorbiamo i suoi reumatismi che
entrano dolorosamente nelle ossa, ma anche la
sua grande energia.
Inoltre la nostra
mente è abituata a concepire e abbinare la
tenda al cavallo che trasportava la tenda e noi
stessi, che aveva aperto al popolo il mondo
della prateria pieno di sogni e di incubi
crudeli.
Senza cavallo non
esiste tipì e non esiste vita libera.
ALMENO PER NOI
M.F.
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