c.SETOLE
Le setole sono difetti verticali della
parete cornea lungo la direzione delle lamelle
dermiche dello zoccolo. In base alla sede
vengono distinte in setole in punta, ai
quarti od ai talloni. Le setole
superficiali sono clinicamente
insignificanti, iniziano a livello del margine
soleare e sono il risultato di un’eccessiva
lunghezza del corno a livello della punta.
Quando il difetto coinvolge il derma lamellare
si parla di setole profonde, le quali
possono provocare dolore vivo e
sanguinamento da causa del pizzicamento del
derma vascolarizzato da parte della parete
cornea durante i movimenti della parete. Le
setole profonde possono essere associate a
infezione del derma esposto. Le setole possono
essere marginali (difetti di equilibrio del
piede, eccessiva crescita) o propagarsi fino al
cercine coronario (setole ascendenti,
complete). Le cause sono molteplici: possono essere legate ad un
sovraccarico di alcune porzioni del piede in
seguito a squilibrio del piede (il più
frequente è il doppio appoggio latero-mediale),
traumi, eccessiva durezza o fragilità ungueale
o essere la conseguenza di traumi del cercine
coronario o difetti ungueali.
I
sintomi sono assenti nel caso si tratti di
setole superficiali,
le quali non provocano zoppia, mentre
osserviamo una zoppia intensa in presenza di
setole profonde, sanguinanti. Le setole
ascendenti, complete, che partono dal margine
soleare e terminano al cercine coronario, anche
quando guariscono possono determinare una zoppia
cronica al cavallo a causa dell’instabilità
relativa di una porzione più o meno grande
della parete cornea.
I cavalli maggiormente predisposti sono
quelli che hanno unghie secche o sottili, piedi
troppo grossi o poco resistenti. Si osservano
con elevata frequenza nei cavalli con attitudine
da tiro e nei cavalli con piedi molto grandi
(Tiro Pesante Rapido, Shire, ecc…), i quali
hanno una tendenza a sviluppare unghie dotate di
un corno friabile spesso in associazione ad una
forma del piede molto allargata.
Le
setole complete anche quando sono guaite possono
provocare zoppia cronica in relazione
all’instabilità della parete e devono essere
trattate con una ferratura correttiva volta a
eliminare le pressioni sulla porzione più
instabile della parete cornea.
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6. Setola ascendente completa al quarto
mediale in un cavallo di razza TPR attualmente
guarita. Questa setola provoca zoppia cronica
per l’instabilità del quarto e del tallone
mediale se non si elimina la pressione a livello
del tallone mediale mediante un pianella e un
pareggio correttivo.
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La setola discendente monolaterale nel
piede ruotato trova la sua origine a livello
della corona, dove la naturale espansione della
cartilagine complementare durante l'appoggio è
ostacolata da una muraglia ipoconica del quarto
ipotrofico che non si espande in fuori. In casi
estremi, soprattutto in piedi ruotati
internamente con tallone mediale ipotrofico, la
muraglia in questa regione arriva ad essere
conica inversa. L'appoggio iniziale su questo
tallone soltanto (lasciato troppo alto), porta
ad una deformazione verso l'interno della
muraglia. Inoltre, un errore di pareggio che
abbia lasciato troppo alto questo tallone causa
un accavallamento del glomo corrispondente ed un
innalzamento dell'orlo coronario, diminuendo così
il margine libero della cartilagine
complementare ipsilaterale. A forte andatura su
terreno duro o durante sollecitazioni
asimmetriche del piede in curva, si può
arrivare alla frattura della muraglia prossimale
a causa di movimenti opposti della muraglia e
della cartilagine. La setola può presentarsi
emorragica e dolente a causa del pizzicamento ad
ogni appoggio del derma sottostante da parte dei
margini della frattura.
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7
Tallone ipotrofico in piede ruotato
internamente lasciato troppo alto:
sopra: deformazione della corona;
sotto: setola discendente al quarto mediale. |
E’ importante sottolineare che la terapia
indispensabile ad immobilizzare e ridurre la
setola discendente ed evitare recidive consiste
in un pareggio che sollevi il quarto colpito da
eccessive pressioni e da ferrature che
ridistribuiscano le pressioni ad altre strutture
del piede. Esempi sono ferri a cuore, a
racchetta, ad uovo con solette e silicone
interposto tra suola-barra-fettone e soletta,
sbiettatura della faccia inferiore del ferro a
livello del tallone ecc..La semplice riduzione
della setola senza correggere l'equilibrio in
senso diagonale porta facilmente a ricadute; la
setola discendente a livello dei quarti infatti
è stata descritta come un vecchio amico che
riappare quando meno te lo aspetti
(cortesemente dr Hans Casteljins).
d.
INCHIODATURA
L’inchiodatura
si riferisce al posizionamento di un chiodo da
mascalcia troppo vicino alle strutture sensibili
del piede. Spesso la zoppicatura può insorgere
diversi giorni dopo la ferratura quando il ferro
mostra un cedimento causando una pressione
anomala sul vivo del piede. Di solito il cavallo
mostra un calore maggiore a livello del cercine
coronario e in certi casi compare una sensazione
di polso digitale a livello della porzione
retropastorale lungo il decorso delle arterie
digitali. L’esame con la sonda da piede si
rileva particolarmente utile dato che può
determinare una spiccata reazione algica in
corrispondenza del chiodo. Se sospettiamo un
problema del genere è opportuno togliere il
chiodo responsabile del problema e appena è
possibile medicare il piede con un bendaggio
contenente sostanze emollienti (semi di lino) o
dotato di potere adsorbente (Animalintex-
Robinson).
e.
ASCESSO SUBSOLEARE
Gli
ascessi subsoleari sono raccolte di materiale
purulento all’interno della scatola cornea,
che si sviluppano tra il derma soleare e la
superficie interna della suola. Essi provocano
forte dolore all’animale per l’effetto
compressivo che esercitano all’interno di una
struttura non dilatabile come lo zoccolo sul
derma soleare estremamente innervato e
sensibile. L’ascesso all’interno della suola
si sviluppa in seguito ad infezioni di una
sobbattitura o in seguito a forti contusioni
soleari che abbiano provocato un’emorragia.
Nella maggior parte dei casi è rilevabile un
modesto scollamento della lamine cornee
parietali dalla suola a livello di linea bianca:
questo scollamento permette l’infiltrazione di
germi e l’instaurarsi dell’infezione nei
tessuti profondi. Questo tipo di situazione si
riscontra frequentemente nei cavalli mantenuti
senza ferri, in paddock duri e con piedi
trascurati. La formazione di un ascesso
subsoleare è una conseguenza piuttosto comune
ad una ferita penetrante del piede o come
sequela di una laminite, dopo il distacco delle
lamine cornee parietali a livello della punta
del piede, situazione che lascia libero accesso
a germi di irruzione secondaria della lettiera.
La
raccolta può esitare in una fistola che si apre
a livello dei talloni o della giunzione tra il
derma coronario e la muraglia (ghiaia)
o molto più raramente lungo la linea bianca. Il cavallo presenta un zoppia acuta e
grave, ingravescente, che solitamente peggiora
in alcuni giorni, fino a che l’ascesso non
viene drenato o trova una via di fistolizzazione.
Il cavallo presenta di solito tumefazione e
dolore nella regione del cercine coronario,
immediatamente adiacente lo zoccolo, zoppicatura
grave, temperatura aumentata del piede, polso
digitale, dolore alla percussione ed
all’esplorazione con la pinza da piede,
colorazione rosso-brunastra localizzata del
derma della suola.
h.
LAMINITE (Rinfondimento)
·
incollaggio
tramite bende adesive di blocchetti di
polistirolo ritagliati a forma di zoccolo,
·
bendaggi
di cotone garzato che includono un rotolo sotto
al fettone,
·
scarpette
allacciabile con cuneo rialzato e materiale di
riempimento che trasferisce l'appoggio alle zone
palmari o plantari dello zoccolo,
·
fissazione
tramite bende di supporti realizzati con
silicone d'impronta dentaria
·
bendaggi
di bende gessate adeguatamente modellate per gli
scopi menzionati.
I
vantaggi pratici di quest'ultimo metodo si
possono riassumere in: rapidità e facilità
d'applicazione e di gestioni, basso costo,
igiene, e plasticità che facilita una protesi
su misura. Con un secchio d'acqua (caldo se si
vuole accelerare l'indurimento) e 3-4 bende
gessate (altezza 10 cm per zoccoli piccoli /
medi, 15 cm per zoccoli grandi) si procede a
srotolare in mano il primo rotolo ben bagnato,
facendone una palla che s'applica sopra il
fettone, barre e suola caudale del piede
sferrato e moderatamente pareggiato (importante
è accorciare la punta se questa e molto lunga).
Questa palla di benda gessata, che dovrà
sporgere al di sotto del margine distale della
parete, viene poi tenuta in situ tramite due -
tre bende che fasciano la parete fino sotto la
corona, incrociando i vari giri di benda dal
glomo laterale - alla punta/mammella mediale e
dal glomo mediale alla punta/mammella laterale.
Importante è creare uno spessore che sporge ±
1-2 cm sotto la parete in modo da distanziare la
suola anteriore dal terreno e di “addolcire”
il margine prossimale del gesso dove passa sopra
i glomi e sotto la corona. Usando bende gessate
fresche e acqua calda, i tempi d'indurimento
rapidi generalmente permettono l'applicazione di
gessi senza anestesia regionale sul piede
controlaterale, se questo può trovare un
appoggio su una superficie morbida e se
assistito da un "alzatore" capace. Con
un minimo di pratica i gessi si applicano con
facilità nella fase acuta della laminite,
permettendo una diminuzione della tensione
laminare dorsale grazie al rialzo che formano
sotto i talloni (diminuzione della trazione
esercitata dal tendine flessore profondo delle
falangi) e una stabilizzazione dei movimenti
della scatola cornea rispetto all'ingranaggio
laminare. Essi sono soltanto una terapia
meccanica d'emergenza fino alla stabilizzazione
del quadro clinico acuto, dopo di che bisogna
trovare una soluzione di ferratura più
durevole. (cortesemente
Hans Casteljins 1° Congresso Multisala SIVE Pisa, palazzo dei
Congressi dell'Università 28-30 Gennaio 2005
Atti. pag.149-150)
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9.Aspetto
macroscopico di un piede in seguito ad un grave
attacco di laminite acuta. Le lamine dermiche
presentano una completa separazione dalle lamine
epidermiche in seguito all’evento ischemico.
Il preparato istologico in piccolo evidenzia lo
stiramento della giunzione dermo-epidermica
caratteristico di questa fase della malattia
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Laminite
cronica:
La
necrosi (morte dei tessuti) delle lamine ha come
conseguenza secondaria lo spostamento della IIIª
falange (P III) rispetto allo zoccolo. Questo
spostamento può essere una rotazione palmare
(indietro) dovuto alla trazione che il tendine
flessore profondo esercita su P III o può
consistere in un abbassamento generale di P III
o ancora in una combinazione dei due movimenti.
Questo spostamento può essere più o meno
veloce (in base alla gravità dell'attacco
laminitico iniziale; giorni, settimane) e
dall'esterno si manifesta con:
·
una
suola, piatta o addirittura convessa invece di
concava
·
una
depressione a livello della corona nella parte
anteriore del piede
·
alterazione
e distensione della linea alba che unisce
muraglia alla suola soprattutto in punta
·
la
comparsa eventuale d'ulcere da compressione
nella parte anteriore della suola, compressa da
P III
·
e
guardando lo zoccolo di profilo con mancato
parallelismo delle linee di crescita, più
divaricate a livello dei talloni e più
condensate a livello della punta.
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10.
Aspetto macroscopico di una laminite cronica. La
falange libera di muoversi compie una rotazione
caudale in seguito all’azione della forza peso
ed alla trazione del tendine flessore profondo
delle falangi.
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